Edilizia, chiesta la cassa integrazione per il 90% dei lavoratori di Novara e Vco
Sostegno a lavoratori e imprese, con questo obiettivo la Cassa edile cerca di sostenere un settore in forte affanno
Per il 90% dei lavoratori edili novaresi e del verbano cusio ossola è stata fatta richiesta di Cassa integrazione. Questi sono i dati ufficiali raccolti dalla categoria FILLEA CGIL : dei circa 4500 addetti ufficiali in edilizia sulle due province, infatti, le richieste di Cig riguardano circa 4000 lavoratori.
«Tutte richieste con motivazione Covid – 19, precisa Filippo Rubulotta , segretario generale della FILLEA CGIL, perché rispetto ad altri settori, l’edilizia non rientra nei codici ATECO per cui è prevista la possibilità di lavorare e perché le norme di igiene e sicurezza previste dai Decreti, in edilizia, sono molto difficili da rispettare».
Il rallentamento nel settore è partito già dalle prime settimane di marzo per poi arrivare a un progressivo e definitivo stop delle attività : «Proprio per i motivi legati alla sicurezza dei lavoratori, l’edilizia è stato uno tra i primi settori a fermarsi, prima ancora che lo imponessero i Decreti, continua il segretario. E se da un lato questo stop delle attività rassicura perché evita la diffusione del contagio, dall’altro allarma perché c’è una preoccupante e generalizzata diminuzione del reddito: almeno il 60% delle richieste di Cassa integrazione coinvolge aziende che dichiarano l’impossibilità di far fronte – per problemi di liquidità – all’anticipazione del trattamento, affidandosi così al pagamento diretto che l’Inps dovrà corrispondere ai lavoratori».
È del tutto evidente che se i tempi di lock down saranno ancora lunghi e se nel nostro territorio non si riuscirà a velocizzare e rendere operativi gli accordi che garantiscono liquidità attraverso le banche a quei lavoratori a cui la cassa integrazione non viene anticipata dalla propria impresa, come indicato dal Governo, le conseguenze economiche e sociali per i lavoratori saranno molto pesanti, per tutti i lavoratori del comparto, già a partire dalle prossime settimane.
La Cassa edile (Ente bilaterale dell’edilizia composto in modo paritetico da associazioni datoriali e sindacali) in questo momento di difficoltà ha deciso – a livello nazionale – alcune misure che si stanno applicando in tutte le provincie del nostro Paese.
«Nei territori di Novara e del Verbano Cusio Ossola, come casse edili, abbiamo erogato proprio in questi giorni, direttamente sul conto corrente di circa 3000 lavoratori, aventi diritto, una somma che complessivamente ammonta a circa 2.000.000 € : s i tratta dell’anzianità professionale edile APE che, se non ci fosse stata la pandemia, sarebbe stata erogata come di consueto a maggio. Verrà altresì erogata, nell’ultima settimana di aprile, una parte (circa il 50%) del trattamento ferie che normalmente viene corrisposto nel mese di luglio: questo trattamento riguarderà un numero anche più alto di lavoratori, precisa Rubulotta .
Saremo molto attenti a cosa succederà nei cantieri anche sotto l’aspetto sanitario e di rispetto delle normative atte a non favorire la diffusione del Covid-19, sapendo già che – nel momento in cui si potrà ripartire – dovrà essere un ritorno alla normalità graduale, perché sarà troppo importante mantenere a lungo una serie di abitudini e comportamenti finalizzati a contenere questo maledetto virus».
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