I costruttori scrivono ai sindaci: garantire liquidità, semplificare procedure e sospendere gli oneri
I vertici di Ance sono preoccupati delle ricadute della crisi sui livelli occupazionali e sulla tenuta dell'intera fileira costituita per lo più da piccole e micro imprese
Ance provinciale, l’Associazione nazionale costruttori edili, ha scritto una lettera aperta ai sindaci del territorio con una serie di proposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria. I costruttori chiedono agli amministratori locali una serie di misure di loro competenza per garantire liquidità al sistema, semplificare le procedure amministrative e sospensione gli oneri per l’annualità in corso.
«I costruttori della nostra provincia – sottolinea il direttore Juri Franzosi – hanno da subito messo in atto, con grande senso di responsabilità e sacrificio, tutti gli sforzi e le misure opportune ad evitare pericoli per la salute dei propri collaboratori e della collettività, sospendendo i cantieri, in alcuni casi ancor prima delle disposizioni governative e regionali che hanno imposto l’interruzione delle attività produttive. Le imprese operanti nel settore degli appalti pubblici, ed in particolare quelle impegnate a garantire la fruibilità di servizi pubblici essenziali hanno continuato con abnegazione la loro attività di fondamentale importanza per la collettività».
«È chiaro che come è avvenuto per altri settori – conclude Franzosi – le ricadute economiche dell’emergenza causata dal coronavirus rischiano di compromettere ulteriormente il settore edile nel nostro territorio, già indebolito da una perdurante crisi, con evidenti ricadute sui livelli occupazionali e sulla tenuta del tessuto di piccole e micro-imprese di cui è costituita l’intera filiera. Abbiamo fatto quelle proposte per limitare i danni al settore, e garantire una sicura ripartenza alle imprese».
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