Nel 2020 è caduto il mondo ma i metalmeccanici sono rimasti in piedi
I segretari provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl dei Laghi e Uilm hanno fatto il punto della situazione sul rinnovo del contratto. Da questa settimana iniziano le assemblee con i lavoratori nelle aziende
Da sempre, il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici è una sorta di start per il rinnovo di quelli ancora bloccati, dalla forte valenza politica. L’ultimo, firmato il febbraio scorso da Fiom, Fim e Uilm e da Federmeccanica apre una nuova stagione nelle relazioni sindacali di questo Paese.
Le segreterie provinciali del sindacato dei metalmeccanici, insieme alle rsu di Leonardo Elicotteri di Vergiate, Whirlpool di Cassinetta di Biandronno, Riva Acciaio e Quanta System, hanno spiegato il valore di un contratto che in provincia di Varese interessa 42mila lavoratori impiegati in 4mila imprese, un sistema che esporta il 50% del valore di ciò che produce.
L’ANNO IN CUI È CADUTO IL MONDO
I tre i segretari, da Nino Cartosio della Fiom Cgil a Caterina Valsecchi della Fim Cisl dei Laghi, fino a Fabio Dell’Angelo della Uilm, hanno sottolineato da una parte le particolari e inedite condizioni di contesto in cui è avvenuto il rinnovo, dall’altra il ribaltamento delle condizioni volute da Confindustria in particolare nella parte riguardante gli aumenti salariali. «Questo contratto è stato rinnovato nonostante nel 2020 sia caduto il mondo – ha detto Cartosio -. C’è stato un aumento salariale superiore all’inflazione prevista è stata riscritta tutta la parte dell’inquadramento professionale e tutti i diritti contenuti nel contratto vengono confermati. È un contratto che tiene insieme tutto».
UN CONTRATTO EPOCALE PER LE DONNE METALMECCANICHE
Secondo Caterina Valsecchi, segretario provinciale della Fim Cisl dei laghi, «ha prevalso la responsabilità delle parti sociali che hanno dato vita a un rinnovo importante dove convergono salario, la parte normativa e l’inquadramento professionale. Quest’ultima è una riforma a dir poco storica che innova un inquadramento fermo dal 1973. A questo si aggiunge la formazione professionale continua perché è indubbio che abbiamo bisogno di persone preparate e formate. Se le imprese vogliono avere prodotti di qualità devono fare a loro volta il salto di qualità alzando il livello».
C’è un altro punto che il segretario della Fim Cisl mette al centro della sua attenzione: le donne la cui condizione entra a pieno titolo nel contratto. «Viene riconosciuta ha ribadito Valsecchi – la tutela delle donne contro la violenza di genere. È un riconoscimento epocale all’interno di una categoria che vede una prevalenza netta di uomini».
Valsecchi un rammarico però ce l’ha: «Non essere riusciti a portare a casa il pezzo riguardante il sostegno alla contrattazione di secondo livello».
QUESTO CONTRATTO È UN’INIEZIONE DI FIDUCIA
Per Fabio Dell’Angelo, segretario della Uilm Alta Lombardia, il rinnovo di questo contratto è la celebrazione di una vittoria non scontata. «L’abbiamo ottenuta – ha spiegato dell’Angelo – con la complicazione del virus e dall’ingerenza del nuovo presidente di Confindustria Bonomi che ci ha limitato, ma nonostante questo abbiamo ottenuto un grande risultato che conferma che il sindacato è ancora un presidio importante per la tutela e i diritti dei lavoratori».
«Abbiamo raggiunto questo traguardo – ha continuato il segretario della Uilm – nonostante nel 2020 si siano contati quasi 100.000 morti, una perdita di occupati in Italia 500.000, e siano state concesse 4 miliardi di ore di cassa integrazione. Questo contratto è un’iniezione di fiducia ed un riconoscimento ai lavoratori che hanno lavorato in difficili condizioni durante la pandemia, e sarà un rilancio per i consumi interni».
LA PAROLA PASSA AI LAVORATORI
Da questa settimana fino al 15 di aprile in tutte le aziende metalmeccaniche della provincia inizieranno le assemblee dei lavoratori che dovranno pronunciarsi sull’accordo sottoscritto. Sarà un ulteriore sforzo organizzativo enorme con una moltiplicazione delle assemblee per rispettare le norme sul distanziamento sociale. «Il sindacato è una realtà che vive di rapporti e relazioni – ha concluso Nino Cartosio segretario provinciale della Fiom Cgil – e dunque portare a termine questo accordo nonostante il Covid non è stato semplice. Nei prossimi due mesi dobbiamo incontrare i lavoratori all’interno di una cornice di salvaguardia della salute e nel rispetto dei protocolli di sicurezza sottoscritti con le aziende. Saranno mesi impegnativi ma possiamo contare su interlocutori seri nel mondo delle imprese che hanno lavorato con noi per questo obiettivo».
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