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Giorgetti: “Malpensa sarà valorizzata come merita”

Il ministro dello Sviluppo economico affronta diversi temi caldi per le imprese varesine dai problemi dell'aumento delle bollette energetiche, alla concorrenza con la Svizzera, fino allo scalo di Malpensa

Giancarlo Giorgetti generiche

Sul suo tavolo ogni giorno arrivano problemi delicati. Giancarlo Giorgetti dalle nostre parti non è solo il ministro dello sviluppo economico, il politico navigato che parla poco, o quello che non ha profili social. Lui è un pezzo della storia degli ultimi trent’anni de territorio varesino. Così tra un incontro e l’altro, oggi ad esempio ha incontrato Johan Lundgren, amministratore delegato di Easyjet, ha trovato il tempo per dedicare attenzione per parlare dei temi economici che vive il Varesotto.

Le questioni prioritarie in questi periodi sono simili a quelle di altri territori, ma qui si aggiungono le preoccupazioni per il ruolo di Malpensa e per le relazioni con la vicina Svizzera. Temi cari a tante imprese e agli attori sociali.  Abbiamo così condiviso con il ministro alcune riflessioni.

Nella loro conferenza di inizio d’anno, gli industriali di Varese hanno espresso grandi preoccupazioni su diversi fronti. Quello che preoccupa di più riguarda il costo dell’energia: “Malgrado gli ordini e il tanto lavoro, diverse nostre aziende rischiano di non esser più competitive e alcune potrebbero addirittura chiudere”.
È una situazione solo del nostro territorio o riscontra problemi analoghi in altre zone?

«Si tratta, purtroppo, di un problema diffuso su tutto territorio nazionale. Crescita e sviluppo sono mortificate dal caro energia, dall’aumento dei costi delle materie prime, dall’inflazione. Stiamo lavorando anche per una risposta al mondo dell’industria, della piccola e media impresa con la consapevolezza che servono risorse importanti e coraggio nelle scelte per avere un impatto significativo».

Nei giorni scorsi lei ha affermato che “la trasformazione energetica, tecnologica e industriale rischia di aprire ferite sociali”. Perché?

«L’attenzione all’ambiente, la rivoluzione verso il green è un percorso doveroso che condivido in pieno ed è importante per il futuro dei nostri figli e per quello del pianeta. Ma tutto questo deve tener conto realisticamente della realtà che ci circonda: una transizione che non tenga conto dell’equilibrio sociale ed economico rischia di lasciare per strada morti e feriti. Per questo è importante pensare a strumenti opportuni che accompagnino la transizione tutelando da una parte i posti di lavoro e dall’altro la peculiarità della nostra industria e produzione. Solo così possiamo avere una crescita responsabile».

Rispetto al territorio varesino le aziende risentono di una forte concorrenza dalla Svizzera rispetto all’occupazione più qualificata. È un tema caro a tutte le imprese e gli industriali e Confartigianato lo hanno sollevato più volte. È pensabile un intervento in proposito da parte del Governo?

«La ricerca di manodopera qualificata è uno dei problemi principali delle aziende varesotte. Succede spesso che una azienda assume e forma ottime professionalità che poi scappano in Svizzera, dove vengono offerti salari al netto ben più alti. Questa particolarità va affrontata con serietà al pari dei problemi in aree interne del paese. Se è vero che la ricchezza delle famiglie nei nostri territori è mediamente più alta che altrove, è altrettanto vero che tale ricchezza si fonda sugli accumuli delle generazioni passate e se un territorio non cresce più va fatto suonare un campanello di allarme prima che sia tardi. Farsi scappare le migliori risorse umane è un problema che va affrontato con serietà: come Lega più volte abbiamo proposto delle soluzioni con la consapevolezza che la questione non è di semplice soluzione. Ma non mi arrendo e continuerò, insieme con altri esponenti della Lega, a cercare una soluzione realizzabile».

Malpensa per il nostro territorio è un elemento centrale di sviluppo. Durante la pandemia il cargo ha sorretto l’aeroporto. Quanto ritiene sia prioritario dare ulteriori impulso a questa attività?

«Malpensa è un asset strategico fondamentale che va sostenuto a spada tratta, nonostante le resistenze che provengono da più parti. La Lombardia non ha sbocco sul mare, ma ha il suo porto e si chiama Malpensa, dove il cargo ha dimostrato di dare spinta all’economia territoriale anche in momenti di difficoltà. Proprio oggi ho incontrato l’amministratore delegato di Easyjet, Johan Lundgren, che ha confermato grande attenzione su Malpensa e per il nostro territorio. Ora aspettiamo anche gli sviluppi dei futuri partner di Ita: sono fiducioso che Malpensa sarà valorizzata come merita».

Pubblicato il 16 Febbraio 2022
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