“La persona al centro”: ecco i commenti all’assemblea di Confindustria Varese dei rappresentanti di imprenditori e lavoratori
C'è grande sintonia tra il pensiero di Confindustria Varese e quello dei rappresentanti delle associazioni datoriali e dei lavoratori. Persone al centro e tecnologia da implementare i due principali imperativi
C’è grande sintonia tra il pensiero di Confindustria Varese e quello dei rappresentanti delle associazioni datoriali e dei lavoratori.
Persone al centro e tecnologia da implementare sono infatti i due principali imperativi comuni alle associazioni di categoria e dei lavoratori, per poter pensare ad un futuro migliore per il settore produttivo della provincia.
«È stata un’assemblea assolutamente interessante, con un occhio molto attento al futuro prossimo e meno prossimo, e dove sono stati affrontati dei temi di grande rilievo come l’’innovazione, le sfide tecnologiche, l’inclusione, la sostenibilità – ha commentato per esempio Roberta Tajè, direttore CNA Varese – Ma soprattutto ho percepito un grande interesse all’uomo, che è stato messo al centro di molti temi che sono stati affrontati nella mattinata»
«Sicuramente avere al centro la visione dell’uomo e della tecnologia sono due aspetti che interessano assolutamente anche il mondo del commercio – ha confermato Rudy Collini, presidente di Confcommercio Uniascom Varese – La figura della persona come punto di riferimento dei territori diventa sempre piu fondamentale in un mondo che sta cambiando, come la tecnologia che va a modificare nel mondo del commercio il modo con cui ci confrontiamo con il cliente. Due argomenti che vanno affrontati in un’ottica di sinergia del mondo economico e di collaborazione tra le varie forze: commercio, industria, artigianato e agricoltura».
«Sono felice di aver sentito che le persone sono al centro del sistema industriale – ha sottolineato Daniele Magon, segretario generale Cisl dei Laghi – Quindi valorizzare l’uomo, in un percorso che tenga conto di tenere al centro le persone. Mantenere i talenti che ci sono all’interno di questo territorio è uno degli elementi che ci unisce, e un programma a lungo termine come quello che è stato enunciato oggi è un programma che va valorizzato».
Un po’ più pessimista la visione di Confartigianato imprese, ma con lo stesso obiettivo: «Questo è un momento in cui il manifatturiero sta soffrendo: c’è difficoltà a trovare figuri professionali, e contemporaneamente una fuga delle proprietà delle imprese, spesso comprate da gruppi esteri – ha commentato Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese – Per questo è importantissimo che vengano implementate le attività che possano dare sviluppo alle imprese: si parla di intelligenza artificiale, io spingo per lo sviluppo degli ITS che sono funzionali alla manifattura. Spero però che nella nostra provincia ci sia ancora voglia di impresa».
«Questo è un momento importante per il nostro territorio. Siamo in MV Agusta, nella sede del made in italy, in un marchio conosciuto in tutto il mondo – sottolinea Antonio Massafra, coordinatore territoriale UIL Varese – E’ quindi un’occasione per rilanciare il manifatturiero della provincia, che ha ancora qualche difficoltà. Noi come sindacato ci aspettiamo in particolare che ripartano gli investimenti ora bloccati: perchè se calano gli investimenti cala la produttività e quindi i lavoratori, cosa che vogliamo scongiurare. Sulla sicurezza sul lavoro, siamo al tavolo prefettizio insieme a Confindustria e bisogna dire che insieme siamo riusciti a promuovere azioni coordinate e a siglare tre bei protocolli, il piu importante è sicuramente quello delle “Best practices”».
Importante, per gli attori economici della provincia, anche il riferimento ai giovani: «Le parole del presidente Grassi sono piene di significato, non possiamo che affiancarlo e supportarlo – commenta Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio di Varese – Abbiamo bisogno che nascano nuove sstartup, abbiamo bisogno di dare fiducia ai nostri giovani. Io non sono dell’idea che i nostri giovani siano da trattenere qui, io ho un pensiero differente: i giovani vanno aiutati ad andare all’estero per fare formazione, ma dobbiamo essere in grado di farli tornare nel nostro territorio perchè per poterlo fare dobbiamo dimostrare che questo non è un territorio secondo a nessuno».
«I contenuti della relazione sono molto interessanti – commenta Pino Pizzo della segreteria Cgil -. La relazione di Grassi ha centrato alcuni temi che sono di grande attualità. Intanto c’è un richiamo alla valorizzazione del lavoro, della persona e della conciliazione che deve avvenire con un ripensamento della forza lavoro nella sua dimensione umana. Molto centrato tutto il tema dell’intelligenza artificiale che è stato trattato come un’opportunità e non come un pericolo. E poi c’è il tema delle pmi che rivela un’attenzione notevole con quel sistema che va aiutato a crescere con la consapevolezza che è un patrimonio imprescindibile per i numeri e la realtà che rappresenta».
«Mi è piaciuto molto il coinvolgimento dei giovani nelle parole di Confindustria – ha spiegato Bernardo Bianchessi, Presidente territoriale di Varese di Confesercenti Lombardia – Si sono date le risposte corrette e giuste per far si che i nostri giovani rimangano nel nostro territorio: un metodo che spiega come muoversi nei 5 anni in termini di strategia, e un obiettivo di sviluppo e crescita del nostro potenziale attraverso i giovani».
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