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“Beko Europe inizia con il piede sbagliato”. I sindacati dei metalmeccanici pronti alla mobilitazione

Metalmeccanici pronti a iniziative di protesta se non verranno ristabiliti i corretti rapporti sindacali. Fiom, Fim e Uilm vogliono conoscere il piano industriale. "La decisione presa in Polonia avrà effetti anche in Italia"

Beko Europe

Nelle relazioni sindacali ci sono forme che sono sinonimo di sostanza. Per esempio, comunicare alla controparte una decisione importante presa unilateralmente non è buona cosa. Ci sono metodi e prassi consolidate, costruite nel tempo, che vanno tenute in debito conto perché sono i pilastri su cui si regge quella relazione. Non si tratta di lesa maestà, ma di rispetto del ruolo della controparte che contribuisce a creare valore sul territorio dove si fa impresa. 
(nella foto Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim Cisl durante l’assemblea dei lavoratori dello stabilimento di Cassinetta del 9 luglio scorso)

Nel caso di Beko Europe, ciò che ha fatto infuriare Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, i sindacati dei metalmeccanici, è stato proprio il metodo usato nella comunicazione di una ristrutturazione importante del gruppo in Polonia che potrebbe avere ripercussioni anche sui cinque stabilimenti italiani, tra cui quello di Cassinetta di Biandronno, il polo dell’elettrodomestico da incasso, che danno lavoro complessivamente a cinquemila persone.

È da aprile di quest’anno, cioè da quando è stata costituita ufficialmente Beko Europe, che il sindacato di categoria chiede un incontro con la proprietà turca (Arcelik) per poter conoscere il piano industriale del gruppo. Una richiesta sostenuta anche dal Mimit, il ministero del Made in Italy, che in questa partita dovrebbe giocare un ruolo importante.
«L’annuncio fatto da Beko Europe è preoccupante non solo per i 1800 lavoratori polacchi – dice Tiziano Franceschetti storica rsu della Fim Cisl dei Laghi -. Questa decisione potrebbe indicare una tendenza anche per gli altri paesi che è quella di saturare i siti produttivi, inglobando quelli poco saturi in quelli che hanno produzioni importanti. Una logica che potrebbe essere applicata anche a noi, senza tener conto delle esigenze dei singoli paesi e del confronto con le parti sociali che, in questa comunicazione, con una decisione già presa, è stato ridotto ai minimi termini».

Il fatto che la ristrutturazione annunciata riguardi la Polonia, secondo Franceschetti, non cambia nulla sull’errore fatto da Beko Europe nella comunicazione agli altri paesi.
«In passato grazie al confronto con le parti social i- sottolinea il sindacalista – sono state trovate soluzioni per reindustrializzare fabbriche e occupare lavoratori all’estero. È vero che la Polonia è un paese in crescita e pertanto si troveranno delle soluzioni per i lavoratori in esubero, ma se questo è il modo di operare di questa società, allora c’è da preoccuparsi. Non è stato certo un buon inizio».

Le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm stanno già programmando una mobilitazione e una serie di iniziative per fare pressione sulla proprietà turca per avere un confronto sul destino dei siti produttivi italiani. «Non ci saremmo mai aspettati una comunicazione del genere prima del confronto sul piano industriale – sottolinea Luciano Frontera, rsu della Fiom Cgil -. Il modo di operare di Beko Europe ci preoccupa tantissimo e siamo al lavoro per ristabilire i corretti rapporti tra azienda e sindacato. Ma se questo comportamento continuerà, noi saremo pronti a mettere in campo iniziative già dalla prossima settimana».

Secondo Frontera, nella decisione presa dalla proprietà turca, ci sarebbe anche «un’anomalia» sostanziale. «Nella comunicazione fatta dall’azienda alle segreterie nazionali dei metalmeccanici – conclude il sindacalista – si fa riferimento allo spostamento dei volumi produttivi polacchi in Romania e Turchia, anche se quest’ultima non fa parte della joint venture tra Arcelik e Whirlpool. Infine un giornale polacco, nel riprendere la notizia comunicata dall’azienda, ne dà una lettura positiva, parlando di un rafforzamento delle attività di Beko Europe in Polonia con la produzione di lavatrici, lavastoviglie e anche di forni a incasso. Ma il polo dell’elettrodomestico da incasso è a Cassinetta».

Beko Europe taglia la produzione in Polonia. Sale la preoccupazione tra i lavoratori di Cassinetta

Pubblicato il 06 Settembre 2024
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