Dopo l’annuncio shock di Beko Europe nell’incontro a Roma al ministero dell’Impresa e del Made in Italy, è stata immediata la risposta dei lavoratori a tutti i livelli dello stabilimento di  Cassinetta di Biandronno, polo dell’incasso della multinazionale turca. (nella foto l’assemblea  di questa mattina dei lavoratori dello stabilimento di Cassinetta)
Operai e impiegati hanno indetto spontaneamente un’assemblea  che si è tenuta nella sala mensa esprimendo una grande preoccupazione per il rischio di chiusura di tre stabilimenti, tra cui quello in provincia di Varese, messo in conto dalla multinazionale turca che si è riservata di valutare ulteriormente «l’attuale presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione per evitare altre perdite di cassa». Se questa valutazione sarà confermata il rischio della chiusura dei tre stabilimenti diventa molto alto.
Oltre a quello di Cassinetta, sono in discussione i siti di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno e di Siena per quanto riguarda la refrigerazione (frigoriferi) e lavaggio.
Ai cancelli dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, oltre ai lavoratori, ci sono i segretari provinciali di Fim Cisl dei Laghi e Uilm e la segretaria generale della Cgil di Varese Stefania Filetti, essendo il segretario della Fiom provinciale ancora a Roma.
A questo punto è molto probabile che ci sarà uno sciopero nazionale prima del 20 novembre data in cui le azienda e parti sociali si dovranno incontrare nuovamente al Mimit.

Beko: in Italia a rischio tre stabilimenti tra cui quello di Cassinetta