Stefano Boeri al Campus Elmec: quando il risparmio energetico si spegne (davvero)
In quest’epoca sono tre le sfide che si intrecciano per chi è chiamato a riprogettare le città: la transizione ecologica, le diseguaglianze sociali e l’intelligenza artificiale
Proprio nel momento in cui Stefano Boeri stava parlando di risparmio energetico e transizione ambientale, lo schermo, dove il famoso architetto stava proiettando le slide della sua relazione, si è spento. «Nessun problema – ha detto la responsabile stampa di Elmec Informatica, rivolgendosi all’ospite – è scattato il timer del risparmio energetico della sala». Il sorriso compiaciuto dell’architetto milanese rivelava che non c’era nulla di concordato in quello scambio di battute.
LA FABBRICA DEL FUTURO
La lezione tenuta da Boeri sulla “Fabbrica del futuro” al Campus Tecnologico della Elmec di Brunello sembrava ritagliata sull’esperienza dell’impresa varesina che ha fatto della sostenibilità integrale (ambientale, sociale ed economica) la sua mission aziendale. Boeri proprio in questi giorni festeggia i dieci anni del bosco verticale realizzato a Milano, un complesso di due palazzi del quartiere Isola rivestiti con 21mila piante. «In quest’epoca – ha spiegato l’architetto – sono tre le sfide che si intrecciano per chi è chiamato a riprogettare le città: la transizione ecologica, le diseguaglianze sociali e l’intelligenza artificiale». Occorre dunque avere una visione integrale perché queste sfide sono collegate tra loro. «In generale i data center legati all’intelligenza artificiale – continua l’architetto – sono energivori e rischiano di farci fare un passo indietro. Quello che ho visto stamattina in Elmec è di grande qualità perché per il fabbisogno di energia si affida al fotovoltaico».
LE PIANTE E IL VERDE
Per Boeri le piante e il verde sono una «sana ossessione». Le slide che proietta al numeroso pubblico presente nel quartier generale di Elmec, tra cui c’è anche il presidente dell’ordine degli architetti di Varese, Elena Brusa Pasqué, riguardano progetti sostenibili già realizzati, come la centrale geotermica di Bagnore nel Grossetano o il polo del design naturale nella Langa. Ma ci sono anche quelli che popolano ancora il mondo delle idee. «Non dimentichiamo che sul termorvalorizzatore di Copenaghen si scia – continua Boeri -. In Italia siamo fermi alla normativa sulle comunità energetiche che ha aperto una prospettiva ancora tutta da esplorare».
MEMORIA E DISUGUAGLIANZE
Lo spazio condiviso è uno spazio progettato per la relazione tra le persone e la natura. C’è anche una progettazione che valorizza lo spazio della memoria storica. Sullo schermo gigante di Elmec compare la slide che propone l’opera per celebrare il ricordo del Ponte Morandi crollato il 14 agosto del 2018 alle 11 e 38, provocando la morte di 43 persone.
Il punto cruciale secondo Boeri è quello delle disuguaglianze: «Sono le parti del mondo che producono meno Co2 ma sono quelle più colpite dalle conseguenze nefaste. La polarizzazione della ricchezza spingerà le popolazioni a continue migrazioni. Si stima che nel 2050 ci saranno 250 milioni di profughi climatici».
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