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Scioperi e vertenze la Fiom apre una mobilitazione permanente. E dopo Beko si apre il caso Mv Agusta

Michele De Palma segretario nazionale della Fiom Cgil ha partecipato all'assemblea della Fiom provinciale sul rinnovo del contratto nazionale, sulle condizioni di lavoro e sulla vertenza Beko

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Non sarà solo un autunno caldo per i metalmeccanici, ma una stagione di mobilitazione permanente. Il rinnovo del contratto nazionale e i numerosi fronti di crisi sul territorio, a partire dalla vertenza Beko, rischiano di trascinare nel tempo una situazione già complessa. La presenza del segretario nazionale della Fiom, Michele De Palma, all’assemblea provinciale delle tute blu è stata definita dalla segretaria della Cgil di Varese, Stefania Filetti, «una presenza importante per fare il punto della situazione, capire cosa si sta muovendo e quali sono le condizioni in campo nel rinnovo del contratto nazionale, sulle condizioni di lavoro di uomini e donne e sulla vertenza Beko». (nella foto da sinistra: Cartosio, De Palma e Filetti)

Per iniziare a fare chiarezza, la Fiom Cgil con Fim Cisl dei Laghi e Uilm ha proclamato uno sciopero provinciale di quattro ore per mercoledì 11 dicembre. L’appuntamento sarà davanti allo stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno, polo dell’elettrodomestico da incasso, che pochi giorni fa ha annunciato il licenziamento di circa 2.000 lavoratori in Italia, di cui 541 proprio nella sede varesina.

De Palma non ha usato mezzi termini, parlando di una «stagione di mobilitazione permanente». Dopo lo sciopero generale del 29 novembre, che ha messo al centro della protesta la manovra finanziaria del Governo, i metalmeccanici stanno ora programmando scioperi in tutte le aziende per il rinnovo del contratto nazionale.
«Ci mobilitiamo – ha dichiarato De Palma – per salvaguardare l’industria e il lavoro. Sono tante le sfide aperte nel nostro Paese: dalla siderurgia all’automotive, passando per il settore degli elettrodomestici. Il tema fondamentale è rimettere al centro il lavoro industriale e garantire il rinnovo contrattuale».

Il segretario nazionale della Fiom ha bollato come «irresponsabile» la decisione di Federmeccanica e Assistal di rompere il tavolo delle trattative. «In questa fase – ha aggiunto De Palma – è fondamentale negoziare per dare stabilità. In un clima di incertezza, il rinnovo del contratto nazionale diventa un pilastro del sistema. È per questo che pensiamo sia necessario fare assemblee e proclamare scioperi per riportare le imprese al tavolo della contrattazione. I salari devono aumentare, i posti di lavoro vanno tutelati riducendo l’orario e stabilizzando i rapporti di lavoro precari. Dobbiamo inoltre garantire diritti a chi svolge lo stesso lavoro ma non gode delle stesse tutele».

La situazione nel Varesotto: tra Beko e MV Agusta
A pochi giorni dallo sciopero generale sul Bilancio, che ha registrato sul territorio un’adesione dell’80%, il segretario provinciale della Fiom Cgil, Nino Cartosio, ha ribadito la delicatezza del momento per le metalmeccaniche locali. «La vertenza di Beko Europe – ha spiegato – colpisce una delle realtà più importanti del territorio, che impiega oltre 2.000 lavoratori solo nello stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Michele De Palma ha detto ai delegati presenti che le posizioni delle imprese sul rinnovo contrattuale mirano a comprimere i livelli salariali, creando ulteriore incertezza».

Un altro fronte critico si è aperto in una storica azienda motociclistica del territorio, la MV Agusta, recentemente acquisita dagli austriaci di Ktm. «La nuova proprietà – ha dichiarato Cartosio – si trova in difficoltà per la rinegoziazione del debito, attualmente oggetto di una procedura concorsuale. Abbiamo già respinto la proposta di licenziare 29 lavoratori . Se ci sono risorse per incentivare uscite volontarie, si possono trovare soluzioni e un punto di equilibrio, ma i licenziamenti non sono accettabili».

Luca Martin, membro del board di MV Agusta, incalzato dai giornalisti ha risposto a distanza durante la consegna di due motociclette alla Questura di Varese. «Ne riparleremo tra due settimane in azienda – ha affermato Martin – quando avremo maggiore chiarezza sugli sviluppi futuri. Tuttavia, ribadisco ciò che ho detto fin dal primo giorno in cui sono arrivato: come la Ferrari si fa solo a Maranello, così le moto MV Agusta si fanno solo a Varese».

Pubblicato il 03 Dicembre 2024
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