Rider in piazza a Varese, oltre alle consegne esistono i diritti
Assemblea pubblica del Nidil Cgil in piazza XX Settembre per ascoltare le richieste dei lavoratori della gig economy

Quella dei rider, i lavoratori che consegnano a domicilio, in genere cibo, utilizzando la bicicletta o la moto, è senz’altro la nuova frontiera della contrattazione sindacale. Quelli intercettati dal Nidil Cgil di Varese, la categoria sindacale che organizza e rappresenta le lavoratrici e i lavoratori atipici, ovvero chi lavora senza tutele o con tutele poco esigibili, si sono riuniti in piazza XX Settembre alla presenza di Francesco Melis, di Nidil nazionale, affiancato dalla segretaria generale Nidil Marzia Pulvirenti, dall’organizzatore dell’incontro, Jacopo Di Pierro e della segretaria della Camera del Lavoro di Varese Stefania Filetti.
Secondo i dati della Cgil, questi lavoratori sono circa 30mila in Italia (una sessantina a Varese), con il 35% di loro che lavora a tempo pieno e la restante percentuale che fa il rider come secondo o terzo lavoro. Una trentina i rider in piazza a Varese, tra i 25 e i 35 anni, impegnati con Glovo e Deliveroo.
L’assemblea aperta di Varese è la decima tappa di un percorso di ascolto dei rider in tutta Italia. Nella piattaforma contrattuale che Nidil propone di sottoporre a Globe e Deliveroo, il passaggio dei rider dall’attuale partita iva ad un lavoro dipendente, con aumenti salariali, dispositivi di sicurezza forniti dall’azienda, contributi economici.
La scelta di fare questa assemblea in una piazza pubblica di Varese ha un forte valore simbolico, cioè riportare alla luce del sole lavoratori che spesso sembrano invisibili, pur portando cibo e altri beni nelle case degli italiani. I lavoratori della cosiddetta gig economy, cioè lavoratori le cui prestazioni vengono organizzate da piattaforme digitali, sono un’economia tutt’altro che residuale dove sono coinvolte migliaia di persone, soprattutto giovani e stranieri che accettano la precarietà perché non hanno alternative o sono ai margini del mercato del lavoro.
Le priorità per questi lavoratori sono diverse, a cominciare da un minimo di ore lavorative garantite, tutele come la malattia, la maternità, le ferie pagate e più in generale una maggiore stabilità nel rapporto di lavoro e un salario migliore. Il futuro contratto dovrebbe tenere anche conto del fatto che spesso le penalizzazioni previste dalle piattaforme sono determinate da un algoritmo che valuta i diversi parametri di prestazione lavorativa. Quindi i rider con un ranking più alto hanno diverse priorità di scelta negli ordini e nel calendario lavorativo.
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