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Il gioco non ha bisogno di interpreti: due bimbi ucraini all’asilo di Ispra

L'esperienza della Scuola dell'infanzia Sagramoso nell'inserimento di due bimbi ucraini, tra giochi, routine e traduzioni a base di gesti, tecnologia e piccoli sorprendenti interpreti

accoglienza ucraina ispra

Da una settimana la Scuola dell’infanzia Brivio Sagramoso di Ispra ospita due nuovi alunni: un bambino di 5 e una bimba di 4 anni appena arrivati dall’Ucraina con le loro mamme. Pochi giorni, ma tanto è bastato per un pieno inserimento a base di giochi, routine e traduzioni impegnative a base di gesti, tecnologia e piccoli sorprendenti interpreti.

Appartamento sistemato in una giornata

«È successo tutto molto velocemente – racconta Eugenio Mariotto, presidente della Scuola – Quando il Comune ci ha avvisato dell’arrivo di cinque bambini accompagnati dalle loro mamme ci siamo subito attivati innanzi tutto per trovar loro un’abitazione e in una giornata assieme a dieci volontari abbiamo sistemato l’appartamento dell’ex coaudiutore della parrocchia, recuperando e arredando tre stanze, una per nucleo familiare, bagno, cucina e sala comune».

A fare da interprete per la parte burocratica e anche per il primo inserimento in comunità è stata una mamma ucraina a Ispra già da anni e con il bimbo iscritto alla scuola dell’infanzia del paese, pronta ad accogliere i nuovi arrivati a braccia aperte. Almeno quelli in età da asilo dato che tra i nuovi arrivati in oratorio c’è una ragazza di 15 anni e due piccolissimi, di 4 e 7 mesi.

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L’inserimento in asilo

«La difficoltà maggiore è non sapere come sono impostate le scuole ucraine, se il modello è sovrapponibile a quello italiano – spiega la coordinatrice dell’asilo Ruth Cozzi – ma i bambini sono sorprendenti. Giocano tutti insieme, qualsiasi lingua parlino, giocano e si capiscono».
Di grande aiuto sono anche le routine, che rassicurano a aiutano a comprendere le prime parole di italiano.

Più difficili sono le comunicazioni estemporanee tra educatrici e nuovi arrivati: «All’inizio abbiamo attivato il traduttore di Google, ma è sempre meno necessario. Ci aiutiamo con i gesti, e soprattutto loro apprendono ogni giorno nuove parole, che sanno pronunciare benissimo. Sono molto svegli, imparano in fretta».

E poi è saltata fuori una risorsa inaspettata: una piccola compagna di classe che già parla tre lingue, oltre all’italiano anche portoghese e soprattutto, polacco, lingue madri dei suoi genitori: «Certo polacco e ucraino sono lingue diverse, ma vicine, ci sono delle assonanze e con il suo aiuto nel tradurre capirsi diventa più facile», aggiunge la coordinatrice.

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Tra le tante iniziative di accoglienza e benvenuto messe in campo da tutta la scuola dell’infanzia di Ispra (4 classi più una sezione primavera, anche se i due bimbi ucraini sono stati inseriti nella stessa aula, come suggerito da Fism) ci sono le stelline di pace proposte dall’asilo di Besozzo per “illuminare il mondo di pace, perché la pace è come tante stelline che ci illuminano e noi abitiamo tutti sotto lo stesso cielo”.
Testo di partenza: Il cielo è di tutti, di Gianni Rodari.

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com
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Pubblicato il 06 Aprile 2022
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