Riorganizzare il commissariato per il territorio e per i poliziotti
Dopo l’incontro a Palazzo Verbania i segretari di Silp Cgil e Siap Uil indicano il modello da seguire
«Il commissariato di Luino va riorganizzato». Dopo l’incontro a Palazzo Verbania di Luino, i segretari di Silp Cgil e Siap Uil sono perentori. Coordinato dal direttore della zona polizia di frontiera di Milano-Linate Finolli, l’incontro era aperto anche alle organizzazioni sindacali non richiedenti. «Silp e Siap – spiega Giorgio Saporiti, segretario provinciale del Silp Cgil – hanno sottolineato l’importanza strategica della riorganizzazione di questo commissariato per la sicurezza che ricopre non solo a nord di Varese, ma per l’intera provincia. Pertanto, il processo di riorganizzazione del commissariato è vitale oltre che doveroso per tutto quel personale che lo attende ormai da oltre un anno».
Entrando quindi nel merito i sindacati hanno evidenziato l’importanza del nuovo nucleo operativo di Luino che controlla la fascia di confine, sottolineando come certamente «esso debba considerarsi la principale attività istituzionale del commissariato, in cui pertanto dovrà essere incardinato con una centralità assoluta».
Quale, quindi, il modello organizzativo da adottare? I sindacati guardano al modello della provincia di Como, prospettando il duplice obiettivo di una maggiore autosufficienza nelle dotazioni, e di assicurare un assetto stabile alle squadre operative dell’Ufficio controllo del Territorio. A questo punto non si poteva non sollevare la questione logistica quale «impietoso indicatore delle reali priorità che fino ad oggi nell’ambito del commissariato di Luino sono state attribuite a questo settore di attività».
Nel prendere atto delle richieste presentate, il direttore della polizia di frontiera della Lombardia ha precisato che si tratta di una fase temporanea, rimandando per l’aspetto logistico a specifiche riunioni già in calendario.«Da parte nostra – continua Saporiti – abbiamo richiesto l’adozione di soluzioni organizzative che non espongano l’attività sul territorio a “vuoti” nei riferimenti operativi, e che colgano nel momento attuale un passaggio indispensabile per l’ingresso del commissariato in una dimensione operativa più commisurata al pieno esercizio delle sue nuove funzioni sul territorio, anche attraverso l’attivazione di istituti fino a oggi inutilizzati, e l’impiego diretto del personale che possiede qualifiche e competenze specifiche».
«Siamo consapevoli del fatto che si tratta di una grande opportunità strategica per la sicurezza di questa provincia ed è per questi che Silp- Cgil e Siap Uil hanno svolto un ruolo di impulso determinante nella riorganizzazione dell’attività di polizia sulla fascia di confine imposta dalla recente soppressione dei valichi di Frontiera, e per un suo ottimale inserimento nella rete operativa delle forze di polizia nazionali. Ma anche per assicurare che il personale pattugliante impiegato nel controllo del territorio possa disporre del massimo supporto istituzionale».
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