La Moris di Brebbia risponde agli operai, «In azienda nuova attenzione a disciplina e qualità del lavoro»
Dopo lo sciopero di alcuni dipendenti martedì 26 luglio, l'azienda ha espresso alcune considerazioni riguardo le questioni sollevate dal sindacato
La Moris Italia srl di Brebbia ha risposto agli operai, che martedì 26 luglio hanno scioperato di fronte ai cancelli dell’azienda. La società ha espresso alcune considerazioni sulle questioni sollevate dal sindacato, in particolare riguardo alla mensa e alle condizioni di lavoro più austere segnalate dai dipendenti.
L’azienda sottolinea che tre settimane prima dello sciopero si era già svolto un incontro con le parti sociali negli uffici Univa, per intavolare un confronto reciproco. «L’incontro – afferma Moris Italia – si era svolto in un clima disteso e sereno. Nulla poteva far presagire una azione unilaterale e diretta come lo sciopero del 26 luglio, che, tra l’altro, è stato indetto senza la cortesia di avvisare l’azienda. Siamo rimasti pertanto sorpresi dall’iniziativa sindacale, tanto dai contenuti quanto dai modi».
Sulla questione mensa, l’azienda fa notare che «In realtà, Moris Italia srl mette a disposizione del proprio personale, operante nei due capannoni di Brebbia, un refettorio adeguato, ampio, finestrato e attrezzato. Il distanziamento, imposto per il contrasto alla pandemia, ci ha tuttavia obbligati a rendere disponibile questo spazio a turni. Un secondo locale libero non è stato invece ritenuto idoneo, da parte delle funzioni preposte, per la mancanza di aerazione dall’esterno. La difficoltà consiste, per il personale di uno dei due capannoni, solo nel percorrere poche decine di metri a piedi».
Per quanto riguarda invece la situazione di austerità sottolineata dagli scioperanti, «Ci sembra invece – afferma Moris Italia – che la gestione dell’azienda, che non è mai ricorsa agli ammortizzatori sociali, che forma e assiste il personale, che permette a chi lo desidera di svolgere qualche ora di lavoro straordinario, che non ha mai tardato il pagamento degli stipendi, che prevede una contrattazione di secondo livello finora sempre feconda di bonus prossimi all’obiettivo massimo, stia garantendo condizioni molto favorevoli per i lavoratori, nonostante l’incrementata competitività, su scala globale, del mercato che ha imposto alle aziende di “alzare l’asticella” del rapporto costo/qualità. A questo proposito, la verità è che in Moris c’è una rinnovata attenzione alla disciplina e alla qualità del lavoro, e si è reso quindi necessario un richiamo al rispetto delle regole da parte di tutti, dalle qualifiche più basse fino ai responsabili».
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