“La tassa della salute per i vecchi frontalieri potrebbe essere legale”
Così ha risposto il Consiglio Federale all’interpellanza di un consigliere ticinese. Se si riconoscesse la natura di "tassa causale" la Confederazione potrebbe valutare la consegna delle liste dei lavoratori
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La tassa della salute a carico dei “vecchi frontalieri” potrebbe essere legale. Il contributo alla spesa sanitaria previsto dalla Finanziaria 2024 e ribadita quest’anno non violerebbe l’accordo del 2020 tra Berna e Roma.
Ne dà notizia la RSI che riporta la risposta del Consiglio Federale all’interpellanza del consigliere agli Stati Fabio Regazzi. Il distinguo è legato alla differenza tra tassa e imposta: se si riconoscesse la natura di “tassa causale” allora non ci sarebbe violazione.
Gli accordi tra i due paesi sono regolati dalla Convenzione del 1976. L’intesa mira a evitare la doppia imposizione sul reddito e sul patrimonio: «Se la cosiddetta tassa sulla salute dovesse essere impostata come una tassa causale, non rappresenterebbe una violazione dell’Accordo del 2020 sui frontalieri».
Quindi, l’eventuale consegna da parte della Confederazione allo Stato italiano delle liste di vecchi frontalieri ( antecedenti al 17 luglio 2023) potrebbe avvenire su specifica richiesta dell’Italia, attraverso un atto legale che il Consiglio federale analizzerebbe considerando gli interessi dei singoli cantoni.
Al momento, così come presentata, questa tassa ha elementi ancora da chiarire e approfondire.
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