Cavalli e cavalieri divisi dal virus, al via una petizione: “Fateci andare ad accudirli”
Una problematica molto sentita in Canton Ticino, dove sono parecchi i proprietari che hanno i loro cavalli in scuderie in Italia e non li possono vedere. Aperta una petizione che ha già raccolto quasi 500 firme
Tra i tanti legami interrotti dal coronavirus c’è anche quello tra i molti proprietari ticinesi e i loro cavalli che sono ospitati in scuderie della provincia di Varese e di Como. Con le frontiere tra Italia e Svizzera aperte solo ai lavoratori frontalieri e ancora chiuse per altri spostamenti, almeno fino al 3 giugno, non possono varcare il confine ed andare ad occuparsi dei loro animali.
«E’ una problematica molto sentita nel Canton Ticino – ci spiega Estelle Quadri che ha avviato una petizione già firmata da quasi 500 proprietari e sostenitori – Germania ed Austria hanno appena acconsentito il ricongiungimento familiare con la Svizzera e anche l’accudimento di animali oltre confine. Credo che sia un tema poco toccato ma di fondamentale importanza, perché i gestori delle scuderie anch’essi colpiti duramente dalla crisi non sono più in grado di garantire le cure, movimento e pulizia regolari per tutti i cavalli, a causa del protrarsi della situazione».
«Il problema riguarda moltissime persone che hanno i loro cavalli soprattutto in provincia di Varese, ma anche nel Comasco – dice Estelle – Una scelta che fanno in molti perché le scuderie italiane sono di ottima qualità, meno costose e spesso immerse in contesti più favorevoli per uscite ed escursioni a cavallo. L’Italia sta piano piano ritornando alla normalità. Gli sport individuali all’aperto sono di nuovo permessi e in particolare hanno riaperto i maneggi e le scuole di equitazione. I proprietari di cavalli, ma anche gli allievi, possono dunque recarsi nelle scuderie senza problemi. Tuttavia, noi proprietari di cavalli scuderizzati in Italia che viviamo in Svizzera, oppure proprietari che sfortunatamente vivono in una regione diversa rispetto alla scuderia, ancora non possiamo andare ad accudire i nostri cavalli, anche se dobbiamo percorrere solo pochi km per raggiungerli. Le scuderie hanno passato dei mesi difficili e i cavalli non necessitano unicamente di cibo, ma anche di movimento e pulizia quotidiani, cose che non sempre sono garantite e nonostante questo noi proprietari, dopo oltre due mesi, non abbiamo ancora il diritto di andare a verificare lo stato di salute dei nostri cavalli, quando tutti i proprietari all’interno della propria regione possono farlo, percorrendo anche centinaia di km».
«Chiediamo che il nostro diritto venga inserito nelle comprovate necessità approvate dal decreto italiano per poterci spostare dalla Svizzera all’Italia o da una regione all’altra. I nostri cavalli hanno bisogno di noi, e nelle scuderie il rischio di contagio è quasi inesistente, essendo un’attività all’aperto, dove la distanza tra le persone viene naturalmente rispettata».
Chi volesse firmare la petizione su change.org la trova a questo link
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