Prosegue in Valle Veddasca il cammino di Hans, in viaggio da cinque mesi coi suoi asinelli
L’allegra carovana era stata vista negli scorsi giorni tra Angera e Laveno. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato il perché del suo girovagare
Difficile non notarlo. Quasi impossibile resistere alla tentazione di scattargli una foto. Cilindro ottocentesco e due asinelli al seguito, Hans Tobbler è uno svizzero tedesco partito a piedi da Zurigo a fine estate, diretto verso Roma lungo la Via Francigena. Non aveva fatto i conti col Covid, però. Giunto a Bardi (Parma), all’imbocco della Valle di Taro che conduce al Passo della Cisa è stato fermato dalla polizia. Non ha avuto molta scelta: lo lasciavano libero di tornare a casa, ma non di proseguire. Dietro front obbligato.
Negli scorsi giorni era stato visto girovagare dalle parti di Sesto Calende, da lì gli avvistamenti sono proseguiti ad Angera, poi Laveno e Castelveccana. Così venerdì 12 febbraio abbiamo provato a raggiungerlo a Luino, fiduciosi del fatto che avvistare la truppa non sarebbe stato poi così difficile.
Ed eccolo lì, Hans col suo cappello. “Non trovo più i miei asinelli!” è stata la prima cosa che ha detto, una volta raggiunto. In viso un’espressione come a dire “Ma va che tonto che sono!”. Li aveva lasciati alla foce del Margorabbia, tra Luino e Germignaga, per fare due passi nel centro di Luino. Si stava orientando per ritrovarli, così gli abbiamo offerto un passaggio.
I simpatici quadrupedi suoi compagni di viaggio, all’anagrafe “Gitana e Picius”, erano già stati accerchiati da qualche passante incuriosito. Scambiate due chiacchere con Hans e capito che si trattava di un pellegrino è subito partita una gara di solidarietà. Sergio, Vito, Salvatore, Katia e altri ancora. Tutti si sono prodigati chi ad offrire il pranzo, chi a comprare le carote per gli animali, chi a lasciare per lui un piccolo contributo.
Gitana e Picius alla foce del Margorabbia tra Germignaga e Luino
Hans è così potuto andare a mangiare qualcosa di caldo al Bar Grill “Il Faro”, dove il proprietario Umberto lo ha accolto come un ospite di riguardo e senza che dovesse pagare nulla. Lì abbiamo avuto l’occasione di scambiare con lui due parole, davanti ad un bicchiere di rosso ed un thé caldo.
Ovviamente la prima domanda è stata cosa lo spinge a fare ciò che fa. Perché dunque è in viaggio coi suoi asinelli? Hans è, semplicemente e per quanto possa sembrare bizzarro, un pellegrino. Una persona a cui piace camminare per scoprire, per viaggiare, per incontrare culture, persone e ritrovare sé stesso. Una cosa comune, quest’ultima, a tanti che conoscono e che hanno vissuto la dimensione del cammino. Ha già percorso Santiago quattro volte, voleva andare a Roma. Non è un pellegrino religioso, lo fa semplicemente per il piacere di camminare.
Gli asinelli a riposo a Laveno
Ci racconta divertito un aneddoto: “Una volta mi ha fermato la polizia dicendomi che mi stavano cercando. Gli ho risposto che io mi sto cercando da molti anni, che il giorno che mi troverò glielo farò sapere.” In Svizzera lavora come elettricista e alla domanda se abbia voluto prendersi del tempo per sé ha risposto filosoficamente che preferisce “lavorare per vivere, piuttosto che vivere per lavorare.”
E’ poi ripartito verso la Valle Veddasca, direzione dogana di Indemini (CH). Una volta lì contatterà degli amici e probabilmente rientrà in treno a Zurigo. Pensare di affrontare un passo si montagna in questa stagione è davvero troppo pericoloso. Lo salutiamo augurandogli buon viaggio. Lui alza il cappello, lo fa roteare in aria e abbozza un inchino, come un personaggio di una fiaba dalla quale pare essere uscito.
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