Il risparmio ha un ruolo di notevole importanza per coloro che si trovano a dover gestire il budget familiare. Infatti, le somme che si sono risparmiate negli anni possono risultare utili sia in situazioni di emergenza, come per esempio il dover affrontare una spesa imprevista, sia per poter realizzare più facilmente determinati progetti o acquisti d’importo rilevante.

Com’è noto, esistono diversi strumenti finanziari che hanno come finalità il risparmio; uno dei più conosciuti è il conto deposito a risparmio con vincolo temporale (altrimenti noto come conto deposito vincolato), una particolare tipologia di conto bancario. Dal momento che si tratta di un prodotto sempre più diffuso e proposto dalla maggior parte delle banche, cerchiamo di capire quali sono le sue principali caratteristiche.

Cos’è un conto deposito vincolato?

Un conto di deposito vincolato è uno strumento finanziario a bassa operatività che offre un tasso di interesse attivo più o meno elevato. Le uniche operazioni consentite sono il deposito di denaro e il successivo prelievo a scadenza di quanto depositato. Non è quindi un prodotto come il conto corrente bancario che permette di fare bonifici, pagamenti di vario tipo, domiciliare scadenze ecc.

Solitamente il conto deposito è appoggiato a un conto corrente che serve come appoggio per effettuare, tramite bonifico, i depositi e i prelievi.

Per quanto concerne il vincolo, è di tipo temporale e può avere una durata che varia a seconda delle proposte della banca: 4 mesi, 6 mesi, 12 mesi, 24 mesi ecc. Ogni istituto ha prodotti specifici. Durante il periodo di vincolo è consentito effettuare depositi, ma non si possono effettuare prelievi. È possibile estinguerlo prima della scadenza, ma ciò comporta la perdita degli interessi maturati fino a quel momento.

Conto deposito vincolato: una forma di risparmio e d’investimento

Il conto di deposito vincolato è un prodotto pensato per il risparmio; infatti, come accennato, su quanto depositato maturano interessi il cui ammontare varia a seconda del tasso di interesse concordato e in base alla durata del vincolo. Tecnicamente lo si può anche considerare una forma d’investimento e, come tale, può essere preso in considerazione nell’ottica di una strategia di diversificazione del proprio portafoglio finanziario.

Il tasso di interesse e l’imposta di bollo.

Il tasso di interesse applicato sui conti deposito è fisso e la sua entità può essere diversa tra un prodotto e l’altro della stessa banca e tra una banca e l’altra.

Si deve tenere presente che il tasso d’interesse normalmente indicato nei prospetti pubblicitari degli istituti di credito è quello lordo.

Sugli interessi maturati al lordo sarà applicata una ritenuta fiscale che attualmente è del 26%. Se sul conto deposito maturano 2.000 euro di interessi, l’importo netto accreditato sarà di 1.480 euro.

I conti deposito sono anche soggetti a un’imposta di bollo, ma solitamente non sono gravati da altre spese (apertura, chiusura, rendicontazione online ecc.).

Sulle somme depositate è prevista una garanzia?

Il conto deposito è tecnicamente considerato un prodotto finanziario a basso profilo di rischio poiché è garantito fino a 100.000 euro a depositante dal FITD, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

La garanzia prestata dal FITD diventa operativa qualora si verifichi il caso di liquidazione coatta amministrativa di una banca aderente. Prima di sottoscrivere un contratto di conto deposito è buona norma verificare che la banca scelta sia nell’elenco degli istituti aderenti al fondo.