I tanti riflettori sull’ospedale
L'opinione di Alessandro Franzetti, ex presidente del consiglio comunale che interviene su una delle questioni calde dibattute in città
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Alessandro Franzetti, ex presidente del consiglio comunale di Luino che commenta alcune scelte dell’amministrazione legate alla questione dell’ospedale cittadino.
Lunedì 18 luglio alle 18.45 è convocato il Consiglio Comunale di Luino con ben tre mozioni dedicate al nostro ospedale.
Apprezzo la mozione presentata in Consiglio Comunale dall’ottimo consigliere di minoranza Pietro Agostinelli e quella che oltre alla sua firma vede quelle dei consiglieri del gruppo “L’altra Luino”, il cui capogruppo Franco Compagnoni è un medico del nostro nosocomio che vive la realtà ospedaliera giorno e notte e dunque può parlare a buon titolo di questioni sanitarie.
Mi chiedo come mai il Consiglio Comunale che tratterà argomenti di così grande rilievo per la popolazione, sia stato convocato in piena estate e in un orario tardo pomeridiano, con ciò non permettendo ai numerosi lavoratori frontalieri e non solo di assistervi così come ai cittadini che soggiornano fuori da Luino per le vacanze.
Suona strano che ciò avvenga proprio quando si sa che il proponente di ben due mozioni, il consigliere Agostinelli, è assente fino a settembre, nonostante lo abbia comunicato da tempo, con grande garbo e senso istituzionale ma soprattutto suona strano che il Consiglio si tenga solo due ore prima dell’importante riunione indetta dal Comitato per l’ospedale presieduto dal prof. Sergio Moalli, che si terrà presso la Colonia Elioterapica, messa a disposizione dal sindaco di Germignaga Marco Fazio.
Mi pare davvero poco che la maggioranza che amministra Luino faccia approvare, come ultimo punto, una mozione in merito alla tutela dei servizi dell’ospedale.
Le mozioni di stimolo spettano alle minoranze, non a chi governa: in sostanza i capigruppo di maggioranza faranno un appello al loro sindaco e al loro presidente del Consiglio Comunale, in una sorta di rincorsa alle minoranze.
Quello dell’amministrazione di centrodestra di Luino è il classico provvedimento di cosmesi e di ben poca sostanza da presentare, solo due ore dopo, alla riunione sull’ospedale a Germignaga.
Ma al nostro ospedale non serve il maquillage ma una presenza costante e una pressione giornaliera nelle giuste sedi per un bene comune fondamentale per tutti.
Oggi dobbiamo difendere tutti l’ospedale di Luino, invece leggo a malincuore dalla stampa che le prestazioni d’urgenza notturne non saranno più trattate qui ma smistate su Cittiglio e Varese.
Tale situazione mi preoccupa molto e spero che l’azienda sanitaria mantenga fede alla promessa di garantire queste prestazioni dopo la pausa estiva, ma tale scelta suona come un campanello d’allarme che andrebbe preso in considerazione.
L’ospedale di Luino viene privato di reparti e servizi ormai dagli anni ’90, da quando la pediatria fu cancellata.
É vero che oggi, anche se pochi lo sanno, siamo un unico ospedale con Cittiglio (Ospedale del Verbano) ma è di tutta evidenza lo sbilanciamento a favore della realtà valcuviana rispetto a quella luinese per quanto riguarda molti servizi, tra cui le emergenze notturne estive.
Ci troviamo con un ospedale bifronte e dobbiamo avere il coraggio di dire che la scelta della politica che nel 2003 si oppose all’ospedale unico a Cassano Valcuvia è stata miope e ben poco lungimirante.
Oggi avremmo avuto un ospedale con ottimi standard di efficienza e qualità, moderno e attrattivo anche per nuovi medici.
Bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere che erano dalla parte giusta il sindaco Mentasti e gli altri sindaci del territorio che sostenevano la proposta della Regione (il cui assessore alla sanità era Borsani di Alleanza Nazionale) di costruire l’ospedale unico a Cassano Valcuvia.
Purtroppo la maggioranza dei politici locali di ogni schieramento e persino senatori eletti nel nostro collegio, insieme alla gran parte della popolazione, si batterono per il mantenimento dei due ospedali, scelta rivelatasi errata alla luce dei fatti e che i tecnici esperti della Sanità (a cui ci si dovrebbe sempre riferire) contestarono fin da subito.
Alessandro Franzetti
Già Presidente del Consiglio Comunale di Luino
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