Reguzzoni: “Il federalismo non può più aspettare”
Il capogruppo della Lega ha parlato di fisco e demanio in un dibattito, insieme al consigliere regionale Giangiacomo Longoni
«Non ci interessano le liti all’interno del Pdl, nemmeno gli appartamenti a Monte Carlo e il lodo Alfano. Con Berlusconi siamo stati chiari: il centro dell’azione del governo ci deve essere il federalismo fiscale. Il resto, compreso abbassare delle tasse, verrà di conseguenza». La domanda per Marco Reguzzoni e Giangiacomo Longoni, protagonisti ieri sera (lunedì 25 ottobre) di un convegno in sala consiliare ad Angera, era una sola: cosa cambierà per il territorio con questo federalismo di cui tanto si parla? Una sola domanda ma con almeno una doppia risposta in realtà. Da una parte infatti si è parlato di come dovrebbe essere il "nuovo fisco", un tema molto ampio di cui si è accennato solo alle linee generali, dall’altra di una questione molto più concreta. Tutti i comuni costieri del Verbano sono infatti toccati dalle norme del nuovissimo "federalismo demaniale" che regola il rapporto tra gli enti territoriali e alcuni beni pubblici, tra cui ad esempio le rive dei laghi. E in sala c’erano diversi rappresentanti interessati. Oltre al "padrone di casa" Vittorio Ponti, erano presenti altri sindaci della zona: Marco Colombo di Sesto Calende, Graziella Giacon di Laveno, Maurilio Canton di Cadrezzate e Alessandro Maffioli di Vergiate (a cui il pubblico non ha risparmiato comunque una frecciatina sull’autovelox).
«Il punto del federalismo fiscale – dice Reguzzoni – è fare in modo di non far "passare" da Roma le entrate fiscali prima di distribuirle sul territorio. Trasformare quindi la nostra finanza derivata in una finanza diretta. Una rivoluzione in altre parole nel mondo del fisco italiano». Un concetto che nel frattempo anche altri partiti hanno accolto, seppur con posizioni differenti, ma che molti si chiedono quanto tempo richiederà ancora? «Poco – secondo il capogruppo della Lega alla Camera – Bossi ha suggerito il sistema della legge delega con la quale il Parlamento affida al Governo il compito di regolare una materia: lo abbiamo già fatto con il federalismo demaniale, in tempi brevi e senza troppi passaggi e discussioni. Ora passerà anche il federalismo comunale che entrerà in vigore fiscalmente dal 2012 e permetterà ai comuni di trattenere alcune tasse sugli immobili e che renderà effettiva la cedolare secca sugli affitti». L’effetto per noi più tangibile del decreto sul demanio, ha precisato il consigliere regionale del Carroccio, Giangiacomo Longoni, «sarà quello di vedere il Lago Maggiore restituito ai territori con l’immediato passaggio gratuito dei beni dal demanio dello stato a quello dei comuni. L’obiettivo è quello di garantire la massima valorizzazione dei beni. Per quanto riguarda il Verbano, dopo 50 anni, si è presentata la possibilità di un accordo tra le due regioni di competenza: Piemonte e Lombardia. Un passo di collaborazione importantissimo in vista anche del rilancio turistico di entrambe le rive e di conseguenza del loro sviluppo economico».
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