In molti nella città della Rocca hanno un sogno, far diventare Angera un riferimento per il turismo sul lago Maggiore senza dover invidiare più nulla alle località dell’altra sponda. Ma per diventare un po’ meno "magra" e un po’ più "grassa" non basta avere un castello che sovrasta il Verbano e uno splendido lungolago. Servirà qualcosa in più. «Abbiamo la Rocca e una delle passeggiate più belle del lago ma i negozi chiudono e per avere alcuni servizi bisogna andare fuori dal paese – dicono Matteo e Veronica Fusetti dell’edicola e libreria di via Mazzini -. Ci piacerebbe che Angera diventasse più "alla moda" magari offrendo ai turisti qualche servizio in più: come una navetta per il castello, oppure qualche bancarella. Insomma un rilancio con un’ottica più commerciale del più grande patrimonio culturale che abbiamo. Lo stesso discorso vale per il lungolago dove, a differenza di altre località, sono molte più le case che le attività aperte al pubblico. Certo Angera non si può stravolgere ma forse qualche negozio di richiamo potrebbe aiutare anche gli altri ad avere un pubblico e di conseguenza una clientela più vasta».

Anche per chi di turismo si occupa ogni giorno vedere rifiorire la città è un desiderio: «Angera ha un paesaggio unico – commenta Elena Merla dell’agenzia viaggi Vivere e viaggiare – sia per il lungolago che per la sua posizione, è uno dei paesi più belli della sponda lombarda. Ma ha bisogno di una svolta. Innanzi tutto sarebbe utile maggiore aggregazione tra le diverse voci come le associazioni e i gruppi di cittadini che si stanno dando da fare per farla rifiorire ma dovrebbero dialogare di più magari con l’aiuto dell’amministrazione comunale. Quando parliamo di sviluppo turistico non pensiamo a una rivoluzione, deve essere un rilancio compatibile con il paese, come si dice, ci piacerebbe "un po’ più di vita"».

«Sicuramente più movimento farebbe bene al paese – aggiunge Daniela Ponti del wine bar Nettare di Giuggiole di via Mario Greppi la strada che dalla chiesa parrocchiale attraversa il centro del paese – Si dovrebbe ad esempio incentivare la presenza di qualche negozio in più e delle attività di richiamo per chi viene da fuori. Inoltre, occorre pensare a tutto il paese. Il lungolago infatti rappresenta un’attrazione naturale invece nelle strade centrali le persone vanno "portate". Il corso è il cuore del nostro paese e ha bisogno di essere valorizzato e curato anche nelle piccole cose se no piano piano morirà. Non devono essere solo i cittadini a pensarci. Ci sono alcune località del lago che hanno fatto del centro storico la propria caratteristica perché non provare a seguire quell’esempio? A noi non manca nulla».

«Angera è una bella cittadina, vista con gli occhi del passato – commenta Luca Balzarini (a sinistra nella foto), titolare del distributore Erg di via Europa -. Purtroppo è rimasta ferma a decenni fa. Ci sono una serie di interventi di cui il paese ha bisogno e che continuano ad essere promessi e mai realizzati. Penso ad esempio alla sistemazione della viabilità nella zona dell’ospedale. Lì mancano i parcheggi e il traffico in alcune ore è un problema perché in quell’area ci sono anche le scuole e all’uscita dei bambini si blocca tutto. È da anni inoltre che si parla di rilancio turistico ma manca un piano del commercio e una visione complessiva per il futuro. Ben vengano dunque progetti più articolati compresi quelli più impegnativi come la realizzazione di un nuovo "porto marina"  e la sistemazione del lungolago. Certo questi interventi devono essere studiati per bene ma possono essere la svolta per attirare nuovi visitatori e offrire delle opportunità in più a chi vive e lavora qui».

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