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I circoli del Pd lanciano la ricetta anticrisi

Le realtà del Partito Democratico che fanno parte del territorio della Comunità Montana delle Valli del Verbano si sono ritrovati per una disanima della grave situazione economico sociale e delle possibilità di rilancio

Una situazione economico sociale molto grave, disoccupazione in crescita, abbandono del territorio, crescita dell’età media, delocalizzazione produttiva: i Circoli del Partito Democratico che fanno parte del territorio della Comunità Montana delle Valli del Verbano, Luino, Laveno Mombello, Cocquio Trevisago, Germignaga, Gemonio, Brenta, Gavirate, si sono ritrovati per una riflessione ad ampio raggio e per la preparazione di un documento programmatico per dare indicazioni utili ad un percorso di rilancio occupazionale del territorio.
Il documento è stato presentato sabato 29 marzi mattina a Brenta e racchiude una minuziosa analisi dei problemi esistenti e dei punti da cui ripartire per invertire la grave tendenza economica e sociale del territorio.

Riproponiamo per intero il documento così come presentato dai circoli che enuclea tutti i problemi del territorio, le tendenze più preoccupanti e alcuni spunti dai quali ripartire che fanno perno soprattutto sull’innovazione dell’offerta turistica:

I Circoli del PD, dei territori ricompresi nel territorio della Comunità Montana delle Valli del Verbano, analizzata:
La grave situazione occupazionale del territorio, che vede un incremento preoccupante dello stato di crisi, un aumento dei provvedimenti di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, la necessità di interventi urgenti a sostegno dell’occupazione per i lavoratori licenziati da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti.
– Il progressivo spopolamento nei comuni più isolati che viene solo parzialmente attenuato dall’insediamento di nuovi residenti stranieri nelle aree di fondovalle;
– Un numero dei residenti di età superiore ai 65 anni in costante aumento rispetto a quelli con età inferiore a 14 anni, soprattutto nei paesi situati a monte, con valori che tendono a diminuire nei paesi di fondovalle, dove la qualità della vita è agevolata da una maggiore efficienza di servizi alla popolazione;
– Un progressivo abbandono delle “terre alte” e una sostanziale insensibilità verso i temi della prevenzione idrogeologica e paesaggistica, comportanti un progressivo accentuarsi del degrado idrogeologico;
– Una condizione di arretratezza delle infrastrutture che accentua la difficoltà nel raggiungere le principali vie di collegamento;
– Una importante ricollocazione delle aziende italiane nel cantone Ticinese e nel resto della Confederazione che vede una presenza di circa 3.500 aziende Italiane
– Un elevata migrazione di manodopera oltre confine, specie negli ultimi decenni , anche seguito di una mancanza di investimenti e di prospettive offerte dal territorio con il conseguente impoverimento del tessuto economico- sociale e con un aggravamento della situazione occupazionale anche per effetto della continua chiusura delle aziende presenti;
– Una preoccupante difficoltà delle amministrazioni, poste dai vincoli delle condizioni di bilancio, nella condizione di ridurre o eliminare i servizi a favore delle famiglie, dei giovani, gli anziani, la formazione scolastica e i bisogni generali delle persone.

La cassa integrazione, si inserisce in questa fase di importante crisi quale ammortizzatore sociale che serve per non “morire di fame”, ma guai se ci dovessimo arrendere perché tanto c’è la cassa integrazione. Alla cassa integrazione si fa ricorso nei momenti di emergenza come questi, un’emergenza che però investe tutta, l’Italia intera. Ciò nonostante il territorio, nel suo insieme considerato, deve saper autonomamente reagire trovando soluzioni attraverso la promozione di analisi e la costruzione di azioni di rilancio.

I CIRCOLI DEL PD TERRITORIALI, PROPONGONO UN AZIONE POLITICA CHE INTENDE MUOVERSI SU QUESTE DIRETTRICI:

I Comuni della Comunità montana sono 29 e occupano un totale di oltre 30 mila ettari di territorio, dei quali quasi due terzi sono interessati da superficie forestale.
Questa condizione territoriale è elemento potenziale per lo sviluppo di una politica turistica ambientale attraverso una visione condivisa e sostenibile del futuro economico/produttivo del territorio.
A questo scopo si definiscono un insieme di azioni strategiche che si indirizzano al coinvolgimento tutti i soggetti, che a vario titolo sono presenti sul territorio, per rivitalizzare il sistema imprenditoriale locale per creare le basi di una nuova occupazione stabile.

– Si considera Il turismo sostenibile, legato all’ambiente rurale, quale asse portante dello sviluppo, ottenibile attraverso un azione integrata tra le attività agricole, quelle forestali e i servizi offerti al turista.

Il turismo è una risorsa importante dell’economia nazionale e le statistiche sviluppate dall’Istat nel 2012 illustrano la capacità di attrazione e di accoglienza del nostro Paese, caratterizzato da una ricchezza, in termini di varietà e di estensione, di aree costiere e montane. In questo ambito si evidenzia, tra i fattori positivi, come anche l’attività agrituristica abbia registrato in Italia nel corso dell’ultimo quinquennio, una straordinaria crescita, rilevandosi tra le più dinamiche realtà imprenditoriali nel settore dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera. Le imprese possono svolgere, in questo contesto, un ruolo di non poco rilievo e la competitività delle imprese agricole può essere rilanciata in chiave di sviluppo sostenibile.

Il turismo che “frequenta” le condizioni paesaggistiche offerte dal lago maggiore e più in generale i laghi di Varese, è un turismo di tipo potenziale che tende a ricavare, dal connubio lago, montagna, collina una condizione di benessere psicofisico.
È un turismo che oggi arriva principalmente dal nord dell’Europa, (Svizzera, Germania, Olanda, Francia), ma che con expo 2015 potrebbe attrarre anche altre potenziali presenze.
Si rivolge nel suo contesto ad una condizione di nuclei famigliari interessati prevalentemente al benessere offerto da una condizione rivierasca e da una situazione turisticamente favorevole, quale è quella presente nella condizione dei nostri territori.
In Europa è in corso, da diverso tempo, la tendenza allo sviluppo di un turismo legato alla condizione di affitto di alloggi e abitazioni, in un percorso di diversificazione della proposta capace di offrire una visione integrata con la dimensione del territorio.
Il patrimonio culturale, nelle sue diverse componenti: (naturalistiche, artistiche, archeologiche, museali, artigianali ecc.), può essere e rappresentare un occasione di sviluppo economico e sociale, non solo in termini di attrazione turistica, ma anche nella costruzione di un valore materiale che può avere ricadute positive sul territorio.
In questo ambito il turismo rurale implica una valorizzazione della ruralità e della genuinità di luoghi e sapori, che richiede anzitutto il rispetto delle persone e dei territori, collocandosi nella più ampia prospettiva del percorso eco turistico, anche attraverso la creazione di percorsi didattici di osservazione che “sfruttino” le bellezze e la presenza della numerosa fauna delle nostre montagne.

In queste linee di indirizzo si possono coinvolgere ed incentivare gli operatori privati attraverso investimenti in strutture ricettive che consentano la possibilità di offerta di posti letto, stimolando in questo modo anche la diversificazione e l’incentivazione di nuove fonti di reddito determinate anche dalla ristrutturazione e ammodernamento delle strutture ricettive quale fonte di lavoro per artigiani e piccole imprese.
Diventa in questo percorso indispensabile connettere tra loro risorse esistenti, come il paesaggio, il patrimonio culturale, ma anche le tradizioni agro alimentari ed artigiane, così come diventa importante integrare in un unico progetto l’offerta museale e di spazi artistici attraverso pacchetti turistici omnicomprensivi.
Un miglioramento ed un potenziamento delle aziende agricole, degli agriturismi e delle attività connesse alla diversificazione dei servizi d’impresa (fattorie didattiche, percorsi benessere e sportivi, bed and breakfast, ostelli, alberghi e altre forme di ospitalità), potrebbero rappresentare fattori ed elementi economici potenziali, nel quadro di un significativo rilancio dell’imprenditoria locale nel settore del terziario legato al turismo.
Sul territorio queste strutture ricettive sono poche e offrono una ridotta potenzialità di servizio, i posti letto superano di poco le 100 unità a fronte di una richiesta che potrebbe essere di gran lunga superiore.
In questo contesto diventa possibile anche il recupero produttivo di aree a vocazione agricola, turistica ed ambientale, ora poste in condizione di abbandono, ma anche ad esempio le numerose situazioni degradate dei nuclei antichi poste nei centri urbani dei paesi, indirizzando a questo scopo non solo le opportunità di tipo imprenditoriale e turistico, ma anche le azioni economiche di recupero abitativo.

I Gal Valli del luinese e Gal dei Laghi e della Montagna, potendo accedere ai cospicui fondi del programma di sviluppo rurale, potrebbero svolgere un ruolo fondamentale per realizzare investimenti indirizzati all’ammodernamento delle aziende agricole e per incentivare la multifunzionalità delle strutture, oltre che sostenere le produzioni alimentari tipiche, ambientali del patrimonio rurale,

in questo contesto anche la rete di piste ciclopedonali, può essere un opportunità in quanto nella condizione di rilancio turistico del territorio possono rappresentare un forte elemento di attrattività.
Bisogna però considerare il percorso di realizzazione dei tracciati in una valenza potenziale, territoriale e naturale che sappia interagire con i sistemi di collegamento dei circuiti di accesso e con la condizione attrattiva dei paesi attraversati, valorizzando ed incentivando in questo modo il binomio paesaggio – economia locale, utilizzando a questo scopo anche beni pubblici (ad esempio la proprietà della Comunità Montana del Pradaccio di Laveno Mombello), che potrebbe diventare luogo di accoglienza, di sosta, di ristoro per famiglie o di gruppi che utilizzano la tratta ciclabile.
Bisogna però altresì considerare la condizione paesaggistica di contesto valorizzando, attraverso un percorso di costante pulizia, la manutenzione dei percorsi.

I comuni possono esercitare un ruolo importante in un percorso integrato di rilancio delle politiche territoriali, nella valorizzazione di un contesto turistico omogeneo che evidenzi una possibilità di sviluppo diversificato capace di considerare la condizione di reddito, una condizione diversa delle età e di diversificata capacità di godere delle bellezze territoriali: montagne, laghi, accessibilità dei sentieri, uso delle funivie ecc.

Un altro aspetto da non sottovalutare, per il rilancio economico dei territori, potrebbe essere determinato dalla possibilità offerta dalla condizione di reddito dei lavoratori frontalieri che, nella nostra Provincia sono più di 26.000 unità, con una concentrazione elevata sulle aree del luinese. Se fosse applicata la possibilità di un recupero, anche parziale delle somme investite per adeguamenti previsti dal “bonus casa” su: ristrutturazioni, risparmio energetico, lavori antisismici, mobili ed arredi. In questo contesto, attraverso una Legge di iniziativa Regionale, si potrebbe incrementare il lavoro nel settore edilizio riducendo nel contempo il lavoro “nero” e l’evasione fiscale.

Il territorio dei 29 comuni, che fanno parte della Comunità Montana delle Valli del Verbano soffre di un forte problema nelle vie di comunicazione. Questa condizione, nella prospettiva generale di rilancio e di possibilità di ripresa occupazionale, risulta determinante ed insoluta da tempo.

La condizione della viabilità: le vie di comunicazioni, i collegamenti stradali, ferroviari e lacuali.

Questi aspetti di indirizzo progettuale risultano fondamentali per la prospettiva territoriale sia nella condizione viabilistica di collegamento stradale, con il potenziamento della Vergiate/Besozzo/Laveno-Mombello (SS.629) e il superamento delle condizioni semaforiche, il completamento del collegamento della strada provinciale 1 Cittiglio/Laveno Mombello, anche attraverso il superamento delle barriere determinate dai vincoli dei passaggi a livello), la definizione dei tracciati stradali sulla SS 394, Brenta/Luino/confine Elvetico, anche nell’ambito del progetto che vede un potenziamento dei collegamenti ferroviari della linea Luino Gallarate sviluppati nell’ambito dei percorsi previsti da Alptransit, che prevedono un potenziamento dei trasporti verso Malpensa, Hupac e il centro intermodale di Busto Arsizio.
Gli accordi che si stanno sviluppando tra Italia e Svizzera devono essere utilizzati e considerati in una condizione potenziale per il territorio, prevedendo: un miglioramento dei collegamenti-passeggeri, attraverso un incremento dei treni-convogli-confort a servizio dei pendolari, opere di riduzione acustica e viabilistica, (sovrappassi , sottopassi), per evitare i passaggi a livello nei comuni attraversati dalla ferrovia, con costi posti a carico della condizione progettuale e di chi ricava utile dall’utilizzo del trasporto ferroviario.

Anche le Autorità di Bacino del Demanio Lacuale devono essere coinvolte, nell’ambito di applicazione della Legge Regionale n. 6 del 4 aprile 2012, nella realizzazione di iniziative utili a favorire un’amministrazione dei Bacini lacuali nella condizione di sviluppo delle attività di promozione turistica finalizzate alla valorizzazione delle stesse e delle aree circostanti, con particolare riferimento alla condizione turistica, economica e di rispetto dell’ambiente.
In questo ambito di considerazione deve essere ricompresa l’attività dei comuni volta ad indirizzare l’uso dei taxi di lago quale trasporto di tipo turistico alternativo veloce tra le varie località del lago, anche quale soluzione alla gestione governativa dei laghi.

Si tratta quindi di operare nell’ambito di una pianificazione strategica che deve essere intesa come processo di costruzione di una visione condivisa dell’evoluzione del territorio e realizzata attraverso l’integrazione a rete di istituzioni e attori differenti di diverse competenze disciplinari, attraverso uno sforzo di interpretazione delle tendenze territoriali prospettiche, la partecipazione e l’impegno dei cittadini e le discussioni pubbliche.
In altre parole si indica come obiettivo centrale la costruzione di un consenso stabile intorno ad una meta condivisa, se non da tutti gli attori, da un numero rilevante di essi e da un ampia discussione che ne sostenga le azioni progettuali.

I CIRCOLI DEL PD INDICANO, QUALI FONTI ECONOMICHE DI INTERVENTO, LE SEGUENTI AZIONI:
Tra i finanziamenti a cui si può accedere, nelle priorità previste dall’Unione Europea, vi sono gli investimenti sui progetti di innovazione nel settore agricolo e forestale, per il potenziamento nelle zone rurali della redditività delle aziende agricole attraverso l’applicazione di tecnologie innovative e la gestione sostenibile delle foreste, la promozione e l’incentivazione delle azioni per l’organizzazione della filiera agroalimentare, la valorizzazione degli ecosistemi, l’incentivo all’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio.
In questo senso si potrà pensare a interventi che utilizzino gli strumenti e finanziamenti messi a disposizione dalla U.E. quali: la costituzione di reti d’imprese, la realizzazione di progetti integrati di filiera o di settore e la promozione di progetti ambientali.
La difficoltà che i singoli Comuni o le singole imprese avrebbero ad accedere ai suddetti finanziamenti viene superata in una progettazione di ampie dimensioni, promossa da un soggetto adeguato, ad esempio la Comunità Montana. Questo per evitare la frammentazione delle richieste e delle risorse superando in questo modo anche lo stallo e i vincoli legati alle attuali leggi finanziarie, cui i Comuni sono vincolati.

I Circoli del PD
dei Comuni delle Valli del Verbano, con l’approvazione di questo documento, propongono l’apertura di un percorso Politico Istituzionale e Amministrativo, che sappia rapportarsi con tutti i soggetti presenti nei nostri territori e le rappresentanze di categoria, con l’obbiettivo di costruire una proposta operativa in grado di rispondere alla grave crisi occupazionale.
I Circoli del PD, in questo percorso, ribadiscono il ruolo che dovrà svolgere la Comunità Montana delle Valli del Verbano, quale soggetto in grado di predisporre una condizione di sinergia tra gli interessi diffusi sul territorio, il reperimento delle necessarie risorse nell’ambito della realizzazione di quanto da noi ritenuto fondamentale per dare prospettiva di ripresa alla condizione economica e produttiva, rappresentando in questo modo gli interessi e i bisogni della popolazione.
I Circoli del PD, chiedono ai Parlamentari di riferimento eletti nel territorio provinciale e alla Federazione Provinciale del PD, di sostenere e attivare tutti gli strumenti necessari per supportare queste necessità territoriali, per sviluppare opportune e quanto mai necessarie azioni finalizzate alla realizzazione di un progetto di rilancio della condizione occupazionale e produttiva del territorio.
I Circoli del PD in questo contesto elaborano una prima proposta di discussione per rispondere alle esigenze delle persone che vivono quotidianamente una difficoltà di vita e che chiedono alla politica una capacità concreta di risposta.
Dobbiamo saper rispondere alla richiesta di un lavoro che, proviene in particolare dai giovani, che devono ritrovare nella motivazione dello studio una prospettiva reale, (non perennemente precaria), di occupazione e di concretezza per una vita futura in cui la famiglia (come modello di crescita) possa ridiventare il cardine della nostra società e il lavoro dignità del vivere quotidiano.
Dobbiamo però saper rispondere alla crisi attuale che vede espulsi dal mondo del lavoro fasce di età difficilmente ricollocabili se non attraverso un percorso di riqualificazione e di crescita di un contesto locale diversificato capace di dare risposte ai bisogni sociali di categorie che, altrimenti rischiano di gravare, senza un progetto di recupero, in negativo sulla condizione del territorio.

Circoli PD di: Luino, Laveno Mombello, Cocquio Trevisago, Germignaga, Gemonio, Brenta, Gavirate

Pubblicato il 29 Marzo 2014
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