Min sui migranti: “Perché Casali non si spiega?”
Le precisazioni del Movimento Italia Nazione nella querelle che riguarda il vice sindaco
Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni del Min, Movimento Italia Nazione in merito alal querelle scoppiata col vice sindaco di Luino Alessandro Casali
Mettiamo un po’ di ordine sulla vicenda “Casali” dopo che la sinistra e anche parte del centro destra (Forza Italia in primis, con l’esponente locale luinese) hanno preso posizione stigmatizzando l’accaduto.
Sono molteplici gli aspetti che coinvolgono la vicenda ed ognuno di essi merita una riflessione. La prima è sul perché, nonostante le parole di biasimo praticamente bipartisan sull’accaduto, Andrea Pellicini svicola affannato sulla richiesta di dimissioni del suo vice, che risulta tra l’altro capolista della formazione che lo sostiene alle prossime elezioni. Il dubbio lapalissiano può essere svelato dal timore che privandosi di un simile elemento, il sindaco verrebbe a perdere il fondamentale appoggio della Lega, con cui è stata possibile la formazione di una lista che “Fratelli d’Italia“da soli non avrebbero mai potuto presentare.
Il secondo riguarda l’ostinato silenzio di Christian Campiotti interpretabile sia come manifestazione di indifferenza che di insofferenza. E’ un mutismo ambiguo quello del Segretario provinciale dell’UDC, cioè il partito dell’assessore Alessandra Miglio anch’essa presente nella lista di cui sopra, le cui radicate convinzioni cristiane dovrebbero suggerire quantomeno delle perplessità ancor prima a sè stessa più che ai suoi attoniti elettori.
Stesso discorso per una potente Associazione cattolica come la Caritas a cui Caterina Franzetti risulta vicina e la cui presenza nella famosa lista, pare in antitesi con lo spirito di aiuto e solidarietà che contraddistingue la sua azione. Detto questo, va dato atto che il rammaricato commento del sindaco di Varese, Attilio Fontana in merito al naufragio nel Mediterraneo, riabilita in parte il pensiero della Lega attutendo il significato del manifesto di Casali, così come l’ammissione del segretario leghista Matteo Bianchi che parla di “goliardata” pare spostare il tiro più su una incauta interpretazione della tragedia che su una precisa volontà di scherno.
Bene. Ma lui, l’interessato perchè non spiega? Lungi da noi la richiesta di scuse ufficiali pretese dalla sinistra, Alessandro Casali mostra lo smarrimento tipico di chi viene pescato con le mani nella marmellata. Se reale era l’intenzione di non irridere la misera sorte di quei migranti, sarebbe stata di certo opportuna oltre che gradita una semplice replica, in cui magari venisse ammessa la leggerezza con cui si è agito e precisando come il tutto sia andato ben oltre le intenzioni. Stiamo parlando di un amministratore che ha il dovere di dissipare ogni dubbio sul fatto che, in caso di errori nel pieno delle sue funzioni pubbliche, essi non vengano taciuti, ma ammessi e rimediati. E’ fondamentale per la fiducia dei cittadini. In conclusione è inevitabile sfuggire ad un’ultima riflessione. La differente modalità con cui in riva al lago si risolvono certe situazioni. A Varese la querelle su alcuni cipressi è costata la poltrona ad un assessore. A Luino le ragioni di stato paiono preponderanti a qualsiasi considerazione.
Ufficio Stampa – Movimento Italia Nazione
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