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Urbani: “Questa è la squadra che sognavo”

Così l'ex sindaco sui suoi uomini: "Non una squadra che mi serve per vincere, ma una squadra che mi serve per amministrare

Avarie

Pubblichiamo l’intervento di Alfonso Urbani, candidato sindaco con la lista Brezzo di Bedero Viva

Esperienza unica, affascinate, coinvolgente. Soprattutto per me che sei anni fa mi è capitato per caso. Non l’averi mai pensato, ma neanche potuto immaginare che un giorno avrei fatto il “Sindaco”.

Non sapevo neanche cosa fosse fare il Sindaco. Pensavo di andare lì e gestire gli interessi di tutti un po’ come una famiglia, una famiglia un pò più grande. Non è stato proprio così…. ma questo è un altro discorso.

E dopo sei anni, dopo cinque di esperienza, di gioie, di battaglie mi capita ancora di ricandidarmi. Forse, per certi versi, ancora più inaspettatamente.

Una ricandidatura diversa però. Questa volta consapevole. Cosciente. Matura. Coerente. Ho riconosciuto gli errori, quelli degli anni passati, dell’inesperienza, li ho analizzati e sono certo di non ripeterli più.

E ora constato intorno a me un affannarsi, un correre, un movimentarsi per vincere le elezioni. L’obiettivo fondamentale di chi si candida è quello. Ciò che succederà dopo, quando si siederà lì, e poco importante quasi ininfluente. A quello ci si penserà dopo. Forse. Io invece medito su come amministrare. Ed è diverso. Profondamente diverso. E’ stato il primo pensiero.

Insomma tutti considerano la vittoria il 5 giugno un punto d’arrivo. Io no. Secondo me è solo l’inizio. Anzi no. Per me l’inizio è stato quando ho iniziato a pensare di propormi per amministrare.
Per amministrare ci vogliono persone esperte, ho pensato, che sappiano cosa fare e soprattutto come fare.

Tecnici che nel loro campo siano valenti, competenti, acuti. Insomma bisogna fare la squadra.
Ma non una squadra che mi serva per vincere ma una squadra che mi serva per amministrare.

Li ho voluti e li ho cercati. E ora sono orgoglioso, orgoglioso di aver riunito un gruppo di persone innovative, brillanti, propositive e soprattutto disinteressate e volenterose.

Ed eccoli. Mi onoro di presentarveli:

Alberto Vergari, lavora in banca, gestisce i miei soldi e quelli di molti altri, e lo fa bene, da anni; l’ho verificato personalmente, lo posso garantire, e allora perché non portarlo in comune a gestire il patrimonio della collettività?

Denis Cucina è un dirigente di una ditta che si occupa di tecnologia. Mi ha già detto come cambiare le luci dei lampioni e metterle tutte a led senza spese, anzi guadagnandoci. E mi ha detto come si fa a portare la banda larga a Brezzo di Bedero, non ci siamo mai riusciti, ci proviamo e ci hanno provato prima di noi da almeno tre tornate amministrative. Lui ce la farà.

Pierluigi Carrubba è stato nell’arma per 25 anni . Ma non in ufficio. E’ stato per strada, in mezzo alla gente. In mezzo ai buoni. Ma soprattutto ai cattivi. Sa come sono, come la pensano sa come combatterli da dentro. E allora le sue conoscenze le mette al servizio di tutti.

Carlo Talamona commerciante da sempre in una famiglia che si interessa di turismo da anni. Idee brillanti, argute, produttive. Gli alberghi sempre pieni di gente. E eventi. E perché non riempire, con le stesse idee, con le stesse proposte, degli stessi turisti, il paese? Magari di giovani con idee giovani di Barbara Urbani per esempio che giovane è.

E Angelo Grassi e Florinda Tonni si sono occupati di anziani e di malati da anni. Faranno molto per il sociale aiutati e coadiuvati da Loredana Buratti che ha fatto l’assessore per 10 anni e che non si è ricandidata per motivi personali ma che ci ha garantito la sua collaborazione.

Piero Maganza organizza eventi sportivi e culturali internazionali da anni. Ci mette un attimo a organizzare una gara di mountain bike o podistica o motonautica nel nostro lago. L’ha sempre fatto in tutto il mondo.

Andrea Isabella. L’ingegnere. Esperienza amministrativa zero. In paese da pochi anni. Non lo conosce nessuno. Se prende due voti è tanto. Una nullità politica. Non mi interessa. Dovete sentirlo quando parla. Quando sviluppa le idee. Come le propone. Mi piacerebbe vederlo all’opera dove so io. Questo qui ti proietta il paese al centro del territorio. In un attimo.

Tiziano Pirola lo ammiro. Da anni presta la sua opera disinteressata e volontaria per la collettività. Lo vedo, in ogni posto dove c’è da lavorare, in ogni posto dove c’è da aiutare. Gratis naturalmente. Più volontario di così.

Ecco questa è la squadra che sognavo. Che è fatta per agire, per fare i fatti.

La squadra per vincere la faccio fare agli altri. Ci mettano quelli con tanti parenti e con tanti amici. Quelli che fanno prendere tanti voti. Quello è l’importante. Quello fa vincere. E l’importante è vincere. Ma poi, e questa domanda mi sorge spontanea, dopo che arriva la tanto agognata vittoria chi, e soprattutto come, amministrerà?

Alfonso Urbani

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 30 Maggio 2016
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