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Grandi derivazioni, Preioni (Lega): Opposizione del Pd non ferma il nostro lavoro. Si avvicina l’approvazione del ddl idroelettrico

"Leggeremo nel merito le osservazioni dell’impugnativa e qualora ci fossero delle proposte accoglibili e sensate, avremo modo di valutarle"

“Noi dalla parte dei territori montani, il Pd a fianco dei concessionari. Chi rema contro i cittadini ci dà ancora più forza per proseguire il lavoro iniziato: si avvicina l’approvazione del ddl idroelettrico”. Alberto Preioni, Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, commenta così la notizia dell’impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge regionale sull’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche.

“La notizia non mi meraviglia – dice Preioni – dal momento che è evidente a tutti gli italiani la contiguità tra il partito democratico e i grandi concessionari. La Lega sta dalla parte dei territori montani, mentre storicamente la sinistra appoggia i più forti, i clientelismi vari e vorrebbe accentrare tutto a Roma. Due visioni opposte. E per comprendere meglio la loro posizione – sottolinea Preioni – basterebbe osservare la proposta di legge attraverso cui il partito di Zingaretti prevedeva il condono tombale di una cinquantina di milioni di canoni aggiuntivi che i concessionari devono alle Regioni. Una follia per i territori che meritano più rispetto e, soprattutto, hanno bisogno di risorse economiche per ripartire. Noi tiriamo dritti alla meta: e che nessuno pensi di poterci tagliare fuori dalle decisioni cruciali. Perciò leggeremo nel merito le osservazioni dell’impugnativa e – aggiunge Preioni – qualora ci fossero delle proposte accoglibili e sensate, avremo modo di valutarle. Per quanto riguarda le altre, provvederà la Corte Costituzionale a dirimere la questione”.

Nella nota Preioni ricorda che “la questione delle dighe e delle 67 concessioni idroelettriche è tornata sotto i riflettori per colpa del Pd, quando invece era incanalata in una giusta direzione. Concedere la gestione del settore alle Regioni, liberando così lo Stato cui storicamente sono in capo, significherà portare milioni di euro ai territori, soldi in grado di far ripartire l’economia risollevando le casse di molti Enti, tra cui anche quello del Vco, che sono in grave difficoltà. Oltretutto si tratterà di un’operazione dalle ricadute ambientali positive, verso quella che a tutti gli effetti sarà stata considerata la prima forma di autonomia regionale in ambito energetico e di sviluppo di energia rinnovabile”.

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Pubblicato il 07 Giugno 2020
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