Ferrazzi: “Fontana è inadeguato a guidare la Regione. Ora dobbiamo cambiare”
Il capolista della Lista Moratti torna alla sua antica passione e porta l'esperienza di quasi vent'anni in regione. Sanità, trasporti e sviluppo economico i temi principali della sua campagna elettorale
Quando te ne innamori da giovane è difficile restare lontani dalla politica. È il caso di Luca Ferrazzi, capolista della Lista Moratti. Lui, insieme con Gigi Farioli, può essere considerato il veterano del Consiglio regionale.
Entrò al Pirellone per la prima volta nel 1995 con Alleanza nazionale e venne riconfermato per tre legislature. Si ricandidò poi nel 2013 con la lista Maroni tornando sui banchi della maggioranza.
Cinquantaquattro anni, sposato e padre di Elena. È avvocato tributarista con uno studio a Gallarate, dove risiede. Dopo alcuni anni lontano dalla politica attiva ha incontrato Letizia Moratti e il suo progetto per la Regione Lombardia ed è tornato alla sua antica passione. Ha accettato di collaborare alla composizione delle liste diventane capolista in provincia di Varese.
Lei ha avuto già una lunga esperienza politica. Come mai questa scelta di ricandidarsi?
«Ho avuto un’esperienza importante in consiglio regionale, ma poi nel 2010 ho abbandonato i partiti politici e mi sono impegnato nel mondo civico e questa scelta è fondamentale per comprendere la scelta attuale. Abbiamo un’occasione straordinaria per portare alla presidenza di Regione Lombardia una persona che ha una caratura, una statura e una tenacia assolutamente straordinaria rispetto a un presidente uscente».
Come vede l’amministrazione Fontana?
«Lo ritengo assolutamente inadeguato, e questi cinque anni sono stati disastrosi sotto il profilo della gestione della nostra regione»
Perché Letizia Moratti farebbe meglio?
«Lei ha uno spessore internazionale, una capacità di lavorare di attrarre finanziamenti a livello internazionale, oltre che un programma assolutamente puntuale in grado di risolvere i problemi storici di questa regione. Mi spiace che altri quando arriva la campagna elettorale rispolverino dai cassetti temi come l’autonomia e poi per cinque anni non si fa nulla. C’è chi pensa che la regione sia governata bene e che vada tutto bene. Non è così. Al contrario noi conosciamo i problemi di questa regione a partire dal sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti».
La sanità è un tema caro alla candidata Moratti. Dobbiamo ricordare però che anche se per un breve periodo lei è stata assessore proprio in quel settore. Ma entrando nelle questioni della nostra provincia, quali sono i punti chiave?
«La situazione ospedaliera è in estrema sofferenza e le strutture di Busto Arsizio e Gallarate sono davvero al collasso. Non si può tralasciare il diritto alla salute dei cittadini. Noi dobbiamo rispondere con provvedimenti d’emergenza a una situazione davvero emergenziale con il nostro personale medico e paramedico che è assolutamente stremato. Servono garanzie e progettualità per il futuro prima che si arrivi alla realizzazione dell’ospedale unico per il quale ci vorranno almeno dieci anni di tempo. Nel frattempo i servizi sanitari devono essere garantiti nelle strutture esistenti».
Le conosce bene la regione Lombardia, a parte la sanità, qual è l’intervento che vorrebbe fare da subito che vede più prioritario?
«Beh sicuramente l’altro tema fondamentale è la questione dei trasporti. Trenord va assolutamente riformata e abbiamo chiaramente indicato nel programma che è nostra intenzione mettere a bando Il servizio. Non ci si deve preoccupare di chi potrebbe aggiudicarselo, perché come è stato fatto in altre regioni, i servizi poi vengono affidati e funzionano. Occorre trovare risposte per i pendolari e per tutti i cittadini. È vero che la rete è nazionale, però serve che la regione si faccia sentire e non basta dire che siamo la regione delle eccellenze».
Come vede la situazione economica?
«Continuiamo a dire che siamo la prima regione in Italia, ma la situazione non è tranquilla e ci sono territori come il nostro in grande sofferenza e che non crescono più. Non basta andare a picchiare i pugni sui tavoli, ma serve rappresentare con forza le esigenze economiche e sociali di questa regione».
LA CARRIERA DI FERRAZZI IN REGIONE LOMBARDIA
Luca Ferrazzi entrò al Pirellone nel 1995 quando venne eletto consigliere regionale nel Collegio di Varese. Durante quella Legislatura è stato Vicepresidente della V Commissione – Territorio, Lavori pubblici e Protezione Civile, Trasporti e viabilità, Urbanistica ed Edilizia residenziale” e ha fatto parte della I Commissione – Bilancio e della Commissione d’inchiesta sulla discarica di Cerro Maggiore.
Rieletto nel 2000, è stato Vicepresidente della V Commissione -Territorio e componente della III Commissione – Sanità, oltre a Presidente del Gruppo Regionale. Ha inoltre fatto parte della VI Commissione -Ambiente e Protezione Civile.
Riconfermato alle elezioni del 2005, ha svolto il ruolo di Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio contribuendo all’importante stesura del nuovo Statuto Regionale. Ha inoltre fatto parte delle Commissioni V – Territorio e VI – Ambiente e Protezione Civile, occupandosi di temi molto sentiti come il Piano Cave e battendosi a tutela di salute e ambiente come relatore del Piano regionale sull’Amianto.
Dal 2008 al 2010, è stato Assessore regionale all’Agricoltura, tra i numerosi provvedimenti volti alla tutela, alla valorizzazione ed al sostegno del comparto agricolo vi è la semplificazione della normativa e delle procedure amministrative con l’approvazione del testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale.
A seguito delle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio 2013 è stato eletto nella lista Maroni Presidente. Ha ricoperto la carica di Presidente della VII Commissione – Cultura, Istruzione, Formazione, Comunicazione e Sport e componente della V Commissione Territorio e infrastrutture.
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