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Un gruppo di lavoro per l’ospedale

Ne fanno parte medici e politici del comprensorio. Dialisi, punto prelievi e obitorio le questioni messe sul piatto

luino ospedaleL’Amministrazione Comunale di Luino ha voluto guardare all’interno dello sviluppo delle politiche ospedaliere locali con la costituzione di un gruppo di lavoro specifico, in grado di elaborare proposte e fungere da raccordo e controllo con le istituzioni sanitarie locali, provinciali, regionali a favore di un bacino di utenza che, chiaramente, non è solo luinese.
Il vicesindaco Franco Compagnoni ritiene che tale gruppo “consentirà all’azienda ospedaliera di lavorare meglio, di essere più puntuale, con la parola d’ordine che questo non lo si fa solo per Luino perché Luino non ha solo “luinesità” da difendere, ma anche la territorialità degli altri comuni che vedono Luino come capofila per le proprie istanze”. La stesso raggio geografico d’interesse così ampliato lo si ritrova anche nei componenti del gruppo di lavoro, composto da medici, tecnici ed amministratori politici locali, non del Comune di Luino, e provinciali: Piero Rossi svolge la funzione di coordinatore per l’apporto di conoscenze acquisite relativamente alle problematiche inerenti l’Ospedale di Luino, il Dott. Edoardo Duratorre, il Dott. Paolo Enrico, il Dott. Alfonso Urbani, Doriano Prioni in quanto esperti con particolari competenze tecnico-specialistiche e Silvio Tonella in funzione di segretario per l’apporto di conoscenze acquisite relativamente alle problematiche inerenti l’Ospedale di Luino. «Non c’è il desiderio di cercare scontro o un muro contro muro ma certo qualche quesito posto merita delle risposte che non tarderanno ad arrivare. Premetto che nei giorni scorsi sono stato contattato in qualità di sindaco di Luino dal direttore generale dell’azienda ospedaliera», ha dichiarato ad apertura della conferenza stampa Andrea Pellicini, «e nei prossimi giorni lo incontrerò. Il primo punto all’ordine del giorno del nostro programma elettorale c’era la difesa dell’ospedale di Luino, in cui la cittadinanza crede, cui la cittadinanza guarda. Ecco perché non desideriamo lasciare la politica dell’ospedale solo all’azienda ospedaliera ma riteniamo che anche l’amministrazione comunale debba avere ruolo importante, propositivo, segnalando all’azienda ospedaliera, quando sarà necessario, tramite un confronto positivo».
Il concetto è ribadito anche da Franco Compagnoni, che non siede all’interno del gruppo ma che ha certo competenze e capacità nel settore medico. «La virtuosità di questo gruppo – ha chiarito il cardiologo – è porsi come interlocuzione non ribelle ma consona, sintonica, conoscitiva e propositiva nelle dinamiche dell’ospedale di Luino. Dal momento in cui si sono scelti due ospedali sul territorio, è però opportuno segnalare che Luino recita sempre la parte non protagonista della situazione e il gruppo di lavoro desidera controbilanciare questo ed è interesse del gruppo essere propositivi nell’intera dinamica: si deve guardare al contenente ma anche ai contenuti”.
In più riprese e più attori coinvolti al tavolo hanno ribadito che c’è si un problema di rispetto di calendarizzazione lavori e impegni ma ci deve essere pure un’attenzione alle dinamiche interne, alle articolazioni che fanno vivere l’ospedale, con riferimento a pensionamenti e ricambi di figure apicali, prestando attenzione che quanto è scritto nel piano di organizzazione aziendale (POA) sia poi rispettato nella regola pratica. Non è mancato un accenno da parte di un componente del gruppo di lavoro alla “questione del personale medico ed infermieristico che sfiora il drammatico”. Insomma, niente più esodo di reparti e competenze, con un occhio alla qualità interna e, per dirla con le parole di Silvio Tonella, “il Tresa diventi come il Piave, niente deve più andare via”. La conclusione dell’incontro è stata affidata a colui che da molto tempo si occupa di problematiche relative al nosocomio di Luino, il consigliere provinciale Piero Rossi. «Nessuno di noi vuole assumere posizioni di ribelli che reclamano – ha precisato Rossi. Si discute, si propone e si deve collaborare ma ci deve essere ovviamente l’assoluto rispetto per le rispettive posizione. L’azienda ospedaliera deve fare il suo mestiere ma non può permettersi di compiere azioni che il territorio non condivide». Rossi chiede la veloce messa in opera dell’ambulatorio per la dialisi che costringe alcuni, dalle valli, ad andare fino a Varese tutti i giorni. “Prendiamo atto della radiodiagnostica che sta andando a compimento – ha concluso Rossi – ma ci si aspetta con una certa urgenza che venga ultimata anche la camera mortuaria, non perché i morti debbano arrivare prima dei vivi ma devono essere trattati con dignità. Io sono stufo di sentire persone che si lamentano per una camera mortuaria che impedisce una certa privacy, accanto ad un cantiere rumoroso, impedendo anche la venerazione per i propri cari in un momento così delicato. Per non parlare del punto prelievi che è uno scandalo in un ospedale come Luino: Di fronte ad una statistica di 150 persone al giorno che vanno a prelevare il sangue non si può fare una sala di attesa di 50 persone, anche se so che c’è in campo una sistemazione degli arredi. Queste sono cose pratiche ma che devono trovare soluzioni”. Anche il sindaco Pellicini esprime un desiderio molto sentito sul territorio, cui moltissimi cittadini guardano, un presidio di pediatria a Luino. «A me piacerebbe tantissimo che ci fosse, pur se non è possibile di parlare di un ritorno dei reparti, un presidio in pronto soccorso della pediatria. La struttura è collocata a Cittiglio ma che a Luino ci sia in determinate ore della giornata sarebbe davvero importante». Il gruppo di lavoro comincia ad operare da subito e non mancheranno le sedi ed i motivi per un confronto, pacato ma incisivo, come auspicato dagli stessi membri della neonata “commissione” sul Verbano.

Pubblicato il 11 Giugno 2010
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