Nuovi medici per l’ospedale: gioiscono il sindaco e i circoli PD
Hanno preso servizio nuovi medici che andranno a rinforzare i reparti rimasti con poco personale. Soddisfatto il sindaco Pellicini ma anche i colleghi dei comuni limitrofi
Hanno preso servizio questa mattina all’ospedale di Luino tre nuovi medici, due presso il reparto di medicina e uno in chirurgia. Sono così quattro, considerando il chirurgo assunto a far data dal primo dicembre, i medici nuovi in forza al nosocomio luinese. La notizia è stata diffusa dall’amministrazione comunale che, nelle passate settimane aveva espresso preoccupazione per il futuro del presidio e le condizioni operative del reparto di chirurgia: « Ora, il reparto è costituito da cinque chirurghi e una specializzanda. Un sesto medico arriverà a gennaio. Devo dare atto al direttore dell’azienda ospedaliera Callisto Bravi di aver dato una concreta risposta alle richieste del territorio nei tempi promessi – dichiara il sindaco Andrea Pellicini – Tutti i Sindaci si sono uniti a Luino in questo momento difficile, dimostrando unità e compattezza per una battaglia che deve essere di comune. Mi auguro che l’attenzione sia sempre alta e che, nonostante mille difficoltà, si continuino a dare risposte positive nell’interesse della comunità».
Sulla vicenda sono intervenuti anche i circoli del Partito Democratico di Germignaga, Luino e Maccagno reduci da un incontro con il segretario regionale Alessandro Alfieri: «L’ospedale di Luino deve rimanere un luogo in grado di risolvere i problemi dei cittadini, con un Pronto Soccorso funzionante, e reparti capaci di intervenire in modo qualificato e di garantire il termine di ospedale per il nostro nosocomio. È indispensabile che la Cardiologia possa fare cardiogrammi, ecocardiografie e test di sforzo» ha spiegata il dottor Angelo Grassi, che ha lavorato per lungo tempo a Luino. Il professor Ruggero Fariello ha sottolineato come la direzione generale della Sanità debba tenere in considerazione le specificità del territorio luinese, con mobilità più lenta a causa della montuosità, e con una popolazione in forte aumento durante i periodi estivi per motivi turistici: «In questi anni si è compiuta una scelta di privilegiare l’ospedale di Cittiglio, molto più vicino a Varese, che si è rivelata dannosa – ha ribadito Farriello – mentre sarebbe più opportuno ragionare sulla creazione di team medici per garantire la mobilità dei dottori».
I consiglieri comunali del PD di Luino, Enrica Nogara e Giovanni Petrotta, autori di diverse interrogazioni in merito all’ospedale, hanno rimarcato come «il servizio Dialisi , grande opportunità per i pazienti del territorio come per i pazienti che vengono a trovarsi in zona per turismo e vacanza, è da ritenersi un fiore all’occhiello del nostro ospedale ma potrebbe essere ottimizzato con un funzionamento a pieno regime se venisse garantita la presenza costante di un nefrologo. Un altro servizio da monitorare è quello della logopedia; per i bambini che necessitano di essere visti c’è una lunga lista d’attesa, eppure tutti sanno che per correggere i disturbi del linguaggio nella prima infanzia servono la rapidità della diagnosi e gli interventi tempestivi della logopedista. Queste ed altre criticità sono state sollevate in diverse mie interrogazioni».
I sindaci di Germignaga e Maccagno con Pino e Veddasca, Marco Fazio e Fabio Passera, sono intervenuti nel corso dell’assemblea ribadendo l’esigenza di un maggior ascolto nei confronti del territorio, così come di un vero gioco di squadra tra le istituzioni locali in grado di rafforzare davvero l’ospedale di Luino: «Una collaborazione finora mancata, sia per quanto riguarda la circolazione delle notizie, sia per la convocazione improvvisa di riunioni tra sindaci che non sono certo utili per creare un discorso territoriale condiviso” ha precisato Marco Fazio.
Alessandro Alfieri, segretario del Partito Democratico della Lombardia, ha definito come non vere le critiche al governo Renzi per l’attuale situazione dell’ospedale di Luino: «I presunti tagli sulla sanità non c’entrano nulla, anche perchè il governo ha aumentato di 1 miliardo e 300 milioni di euro la dotazione finanziaria del fondo sanitario nazionale. La verità è che la valorizzazione dell’ospedale di Luino dipende esclusivamente dalle scelte che compie Regione Lombardia, di cui il presidente Maroni è anche assessore della Sanità. In questo quadro, il gruppo di Fratelli d’Italia, il partito del sindaco Pelllicini, non è mai stato in prima linea nel tutelare le realtà dei piccoli ospedali. L’ospedale di Luino può e deve avere un futuro capace di soddisfare i cittadini di un territorio così peculiare come quello dell’Alto Verbano; e per fare questo è necessaria una maggiore integrazione tra territorio e ospedale, puntando su una vocazione che coniughi la valorizzazione di specialità già presenti con l’attenzione crescente alla cronicità e alla riabilitazione. Penso inoltre alla necessità di rafforzare alcune prestazioni a valle di interventi delicati effettuati in ospedali ad alta complessità. Ad esempio la chemioterapia potrebbe essere utilmente somministrata in ambulatorio ospedaliero al fine di tenere i pazienti più vicino a casa e ai loro cari».
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