Prevenire la ludopatia: si comincia dalle scuole
Un corto metraggio, flash mob e sportelli di aiuto: sono tante le iniziative per sensibilizzare giovani e meno giovani sui pericoli del gioco d'azzardo
La lotta contro la ludopatia entra a scuola. Grazie a un cortometraggio realizzato dal regista-attore Andrea Gosetti, insieme agli allievi delle scuole superiori e della Compagnia “Intrecci Teatrali” con il contributo di Regione Lombardia, della Comunità Montana del Piambello e dell’Ufficio di Piano di Tradate e di Arcisate, il GLP, il gruppo di lavoro provinciale per la salute mentale presieduto dal dottor Isidoro Cioffi ha trattato di quella che ormai viene considerata una malattia a tutti gli effetti.
L’iniziativa è nata per arginare il più possibile il pericolo della dipendenza dal gioco d’azzardo e creare informazione, specialmente fra il pubblico giovane. Il video farà il giro delle scuole della provincia di Varese e sarà divulgato tra gli alunni delle scuole superiori. Per loro e con loro si realizzeranno anche dei flash mob.
«E’ importantissimo affrontare queste tematiche soprattutto nelle scuole – sottolinea Lisetta Buzzi Reschini del COPASAM – perché è lì che si può fare una prima opera di prevenzione. Puntare sulla prevenzione coinvolgendo i giovani significa aumentare la consapevolezza di quanto sia dannoso il gioco d’azzardo in tutte le sue forme».
«Il lavoro che in tutti in questi anni ha portato avanti il Glp è davvero straordinario – ha commentato il Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi – La Provincia ha sempre creduto in tutte le iniziative portate avanti e Villa Recalcati può essere considerata la casa del Gruppo di Lavoro Provinciale per la Salute Mentale, che negli anni si è gradualmente allargato a tutti coloro che, nell’ambito provinciale, si occupano di tematiche legate alla salute mentale: dagli operatori all’associazionismo dei pazienti, dei familiari, dei volontari, alla realtà universitaria, agli enti locali, al mondo della scuola, della cultura, alle associazioni sportive, alla società civile. E’ questo un esempio di come si può costruire una rete importante».
A fornire alcuni dati sulla problematica è il dottor Claudio Tosetto, responsabile dei Ser.T. dell’ASST Sette Laghi, il quale spiega che «che sul territorio sono seguite più di duecento persone affette da azzardopatia che richiedono un intervento psico-socio- educativo per una patologia che produce inevitabili conseguenze anche sulle loro famiglie».
L’azzardopatia è un fenomeno in crescita, il pubblico online è superiore a quello delle sale, queste ultime predilette dagli anziani, che con il computer non hanno dimestichezza. I giovani, maggiori frequentatori dei giochi online, vanno indirizzati a un uso consapevole delle tecnologie.
Sul tema è impegnata anche l’ASST dei Sette Laghi con quattro progetti che coinvolgono Varese, Luino, Cocquio, Cazzago Brabbia. Da sottolineare in quest’ambito un notevole passo avanti: aver reso gratuito l’accesso alle cure. «Si tenga poi conto che il giocatore compulsivo, un tempo facilmente riconoscibile per la frequentazione di luoghi specifici, oggi è anonimo. Basta un computer, o collegarsi a internet per rimanere imprigionato in un circolo vizioso, che, nei casi patologici, pregiudica i rapporti umani, sociali e familiari», spiega Sergio Di Siero della SOMSART.
A illustrare l’articolato progetto VOGLIO VINCERE: NON GIOCO è Sara Fastame, Assessore alle Politiche Sociali di Cocquio Trevisago: «Si tratta di progetto, realizzato con il contributo della Regione Lombardia, che ha coinvolto i Comuni di Cocquio e Comerio, per informare e prevenire le ludopatie, svolto attraverso momenti di incontri aperti al pubblico. Abbiamo organizzato uno spettacolo teatrale improntato sul tema e realizzato da Daniele Raco dal titolo “La Gallina” andato in scena al teatro SOMS di Caldana (Cocquio) e la pubblicazione di un opuscolo informativo (No-slot vinci solo quando smetti)». Il sindaco di Comerio, Silvio Aimetti, ha confermato la solidarietà ai soggetti, che a causa della patologia, riversando in gravi problemi economici chiedono aiuto ai Comuni.
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