Pioggia di lettere ai sindaci: agli operatori non piace il nuovo regolamento sul gioco d’azzardo
Mentre i 24 comuni del Piano di zona di Luino stanno adottando il nuovo regolamento che vieta il gioco in alcune fasce orarie, è partita l'azione di lobby degli operatori del settore
Il cammino del regolamento unico per fronteggiare i rischi legati al gioco d’azzardo che si sta attuando nell’Alto Varesotto prosegue, ma sta trovando resistenza tra gli operatori del settore.
Si tratta di una serie di strumenti – il regolamento vero e proprio, un’ordinanza e il testo della delibera consiliare – uguali per tutti i comuni che fanno parte del Piano di zona di Luino che, una volta adottati, permetteranno di disciplinare gli orari di sale giochi, sale scommesse, apparecchi per il gioco con vincita in denaro, così come la vendita di lotterie istantanee sia in modo tradizionale che su piattaforme virtuali.
Sostanzialmente si stabilisce che questo tipo di attività e vendita debbano essere interrotti dalle 7.30 alle 9.30 del mattino, in pausa pranzo dalle 12 alle 14 e all’ora di cena, dalle 19 alle 21.
Dal momento “che – si legge nelle motivazioni – il contrasto ai fenomeni patologici connessi al disturbo da gioco d’azzardo può passare anche attraverso interventi volti a regolare e limitare l’accesso alle apparecchiature che permettono di giocare”, si è ritenuto utile “inserire una pausa obbligatoria” per indurre i giocatori ad uno stop forzato, anche per favorire il ritorno al nucleo familiare e per consentire un tempo di riposo.
Un provvedimento, dicono i promotori, non “contro” qualcuno, ma per perseguire l’obiettivo primario della tutela della salute della comunità locale.
In questi giorni sono diversi i comuni che fanno parte del Piano di zona di Luino che hanno portato o porteranno a breve il regolamento in discussione in Consiglio comunale per l’adozione.
L’hanno già approvato Cunardo, Marchirolo e Maccagno con Pino e Veddasca, a Lavena Ponte Tresa andrà in Consiglio questa sera ed entro il 31 luglio dovrebbero arrivare anche l’adozione di Montegrino Valtravaglia, Cremenaga, Germignaga, Brissago Valtravaglia e Brezzo di Bedero, mentre i restanti comuni lo faranno nella prima seduta utile di settembre. In tutto 24 comuni con un bacino di oltre 56mila abitanti.
Da quando è partito l’iter per l’adozione, però, gli operatori del settore si sono messi in movimento, per cercare di contrastare un provvedimento che, temono, danneggerà tutto il comparto.
«Ci stanno arrivando decine di lettere, a me e agli altri sindaci ma anche ad altri amministratori, molte con lo stesso testo predisposto da Sapar, l’associazione nazionale di categoria, altre con testi differenti ma con identico messaggio – dice Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca e presidente dell’assemblea dei sindaci del Piano di zona di Luino – Ci chiedono un tavolo di confronto e nel frattempo di sospendere l’adozione del regolamento, parlano di “provvedimento liberticida” che mira a limitare la libertà d’impresa, ma questo non è vero. Abbiamo incontrato l’associazione di categoria di commercianti ed esercenti e, quando tutti i comuni avranno approvato il regolamento, siamo disponibili ad un confronto per valutarne gli effetti, così come, se necessario, ad introdurre modifiche nelle fasce orarie, ma questo non cambia il senso di un provvedimento che vuole innanzitutto lanciare un messaggio chiaro».
«Siamo consapevoli che questo regolamento non risolverà il problema del gioco patologico – conclude Passera – ma abbiamo voluto mandare un segnale chiaro, cioè che si tratta di un problema grave, socialmente rilevante, che riguarda il benessere delle persone, la loro dignità, in alcuni casi anche il destino di intere famiglie e patrimoni. Comprensibile l’azione di lobby di chi da queste attività trae guadagno, ma non ci facciamo spaventare da questa “pioggia” di lettere e andiamo avanti».
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