Polemiche sul centro vaccinale di Rancio Valcuvia: temperature estreme, fango e bagni chimici impraticabili
La tensostruttura, allestita nella primavera scorsa, continua a essere uno degli hub vaccinali della Sette Laghi. Le condizioni di lavoro, però, sono precarie
Temperature rigide al mattino presto e caraibiche nel corso della giornata. Gabinetti chimici esterni in mezzo alla campagna e senza riscaldamento, mancanza di acqua dai rubinetti dalle tubature esposte al ghiaccio. Sono alcune delle lamentele che riguardano l’hub vaccinale di Rancio Valcuvia, attivo dal maggio scorso, uno dei punti gestiti dall’Asst Sette Laghi.
Le richieste di intervento per sistemare le piccoli e grandi criticità, compreso lo sfaldamento di alcuni punti della tensostruttura e del pavimento provvisorio approntato la primavera scorsa, sono state fatte all’Asst Sette Laghi e persino ad Ats Insubria che ha fatto un sopralluogo per rendersi conto della situazione operativa.
Le richieste puntano soprattutto a migliorare la vivibilità della struttura che registra sbalzi di temperatura e una serie di problemi collegati alla provvisorietà del centro, come il fango che si crea quando piove.
A completare la lista di criticità è anche la collocazione fuori mano, poco collegata dai mezzi pubblici e che, nel periodo invernale risulta, molto buia.
Tra le alternative che vengono indicate c’è l’ospedale di Cittiglio, una sede più stabile che potrebbe garantire un diverso e migliore confort sia agli operatori sia ai cittadini.
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