L’Asilo Mariuccia Onlus compie 120 anni con “in tasca” nuovi progetti e collaborazioni sul territorio
Nella comunità per minori saranno mesi di novità: verrà restaurata la palestra, verrà realizzata una serra idroponica e puliti i sentieri nei boschi, oltre a nuove collaborazioni con realtà del territorio. L'ultima con Anfass Luino
«Quello che vedete qui è solo la punta dell‘iceberg, è il risultato di un grande lavoro quotidiano fatto di impegno, ascolto, pazienza, passione». Angelo Bonfanti lo ripete più volte mentre mostra un bellissimo orto, ricco e verde. Sullo sfondo si intravede il Lago Maggiore, intorno ci sono le montagne. «Non abbiamo più posto, tra poco dovremo trovare nuovi spazi per i nostri vasi», continua indicando la terra che lo circonda. Bonfanti è il responsabile del laboratorio di educazione al lavoro per i ragazzi che vengono ospitati nella comunità per minori che ha sede a Porto Valtravaglia, l’Asilo Mariuccia Onlus. Quando parla del suo lavoro, oramai ventennale, sottolinea quando sia importante l’attività che ogni giorno viene svolta in quella struttura che, come le sue piantine, negli anni è riuscita a germogliare, a diffondersi sempre di più, creando legami solidi con il territorio.
La giornata a porte aperte che si è tenuta martedì 4 ottobre all’Asilo Mariuccia Onlus infatti, è stato un momento per ricordare il percorso fatto nei suoi 120 anni di fondazione – il compleanno è il prossimo 25 ottobre – ma soprattutto per lanciare uno sguardo al futuro. Per questo tra le sedie disposte in cortile c’erano amministratori locali, associazioni e realtà con la quale la struttura opera da anni.
«C’è ancora tanto lavoro da fare, ma crediamo che quest’area abbia un grande potenziale e nei prossimi due anni vedremo grandi trasformazioni», ha sottolineato il direttore della struttura Thomas Palma, prima di lasciare la parola a Manuela Como, la responsabile di area che ha presentato i nuovi progetti e le prossime collaborazioni: «Il polo di Porto Valtravaglia sta andando incontro ad una implementazione molto importante perché nei prossimi mesi verrà ristrutturata la palestra interna e questo perché riteniamo che lo sport abbia un valore importante per gli adolescenti ma pensiamo anche di aprirla al territorio. Inoltre, amplieremo i nostri laboratori con una serra idroponica e sistemeremo anche i nostro bosco perché possa essere fruibile anche all’esterno, riscoprendo alcuni tracciati esistenti. Tutto questo anche pensando di poter ospitare nuovi utenti e nuove persone che vivono momenti di difficoltà. In particolare stiamo pensando di aprire una struttura che accolta ragazzi che provengono dal circuiti penale in collaborazione con la Cooperativa Controvento».
Ma non è tutto. «Attualmente abbiamo due comunità per minori che ospitano adolescenti di sesso maschile e quattro alloggi per l’autonomia per un totale di 38 posti. Facciamo un laboratori di educazione al lavoro che ha oramai vent’anni di storia e che tramite lo strumento della manutenzione del verde aiuta i ragazzi ad acquisire le competenze necessarie per l’inserimento lavorativo – spiega Manuela Como -. Negli ultimi anni il polo si è aperto al territorio e stiamo realizzando diversi progetti con le realtà del territorio, in particolare stiamo lavorando ad un progetto per bambini da 0 a 3 anni con Cooperativa Eureka e a una serie di altri attori importanti e diversi comuni. Inoltre, abbiamo partecipato ad un bando con Comune di Luino, Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione e Associazione Utopia per dare il via al progetto “Smart”, ovvero un progetto di prevenzione rivolto ai più giovani».
A testimoniare l’importanza di una collaborazione diretta con le amministrazioni locali è stato il sindaco Daniele Boldrini di Brezzo di Bedero, il primo a stringere una convenzione con l’Asilo Mariuccia ventuno anni fa: «Abbiamo accolto una proposta innovativa e lungimirante. Dopo di noi si sono aggiunti tantissimi Comuni e significa che siamo stati lungimiranti anche noi e siamo molto contenti che tutt’oggi questa iniziativa vada avanti».
I ragazzi della comunità infatti, vengono impegnati nella manutenzione del verde cittadino, svolgendo lavori socialmente utili. Tra le realtà che frequentano la struttura di Porto Valtravaglia c’è poi l’Anfass di Luino come spiega Mattia Canape: «Siamo due realtà che lavorano sulle fragilità, seppur con utenze differenti. I nostri ospiti hanno iniziato a lavorare agli orti di Casa Paolo di Brezzo di Bedero e dopo quella prima esperienza abbiamo siglato un protocollo d’intesa con Asilo Mariuccia di Anfass, una realtà che ci permetterà di sviluppare un laboratorio di educazione al lavoro, dove i ragazzi hanno la possibilità di imparare sul campo, in una “zona protetta” per poi affrontare il mondo del lavoro».
A concludere gli interventi della giornata è stato Emidio Musacchio, educatore della struttura da circa vent’anni che ha ricordato quanto sia difficile lavorare in una comunità per adolescenti: «Spesso ci fate vedere i sorci verdi – ha detto rivolto ai ragazzi -, ma è un lavoro che non cambierei per nulla la mondo».
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