Un viaggio lungo quarant’anni: Dino Azzalin e l’Africa del volontariato medico
Dal Sahara del 1986 all'ultimo studio dentistico in Tanzania: il viaggio solidale di un odontoiatra tra cure, formazione e umanità condivisa nel continente africano
Dino Azzalin racconta del suo ultimo viaggio in Africa, un amore, quello con il continente africano, nato nel lontano 1986 quando si mise al seguito di una carovana di viaggiatori nel Sahara. Di quel primo incontro c’è una fotografia in cui Azzalin giovane odontoiatra cura con mezzi di emergenza un Tuareg afflitto dal mal di denti. Da allora le missioni mediche in Africa si sono moltiplicate prima con il Cuamm Doctors With Africa e poi con l’APA odontoiatrica (Amici Per l’Africa)
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Un viaggio complesso e articolato quello che mi ha condotto verso una sorta di rielaborata memoria di quasi quarant’anni di volontariato medico e odontoiatrico in Africa. Per questa nuova sfida ho scelto di essere accompagnato da un gruppo di colleghi ma soprattutto di amici in grado di comprendere e condividere a fondo questo lungo percorso che solca nella sua totalità quasi quarant’anni di impegno e pendolarismo solidale nel Continente nero. Una intera vita da quando nel 1986 fui stregato dall’Africa, attraversando il deserto del Sahara al seguito di viaggiatori e avventurieri. Ma un tuareg aveva mal di denti e con mezzi di emergenza tra cui un cacciavite da meccanico e una pinza da elettricista ho fatto quel che potevo e gli ho tolto il dolore. Fu tanto preziosa quella riconoscenza, che sono partito da lì, nel deserto della Malkubà in Algeria che si è trasformato in una militanza di aiuto ai poveri e condivisione solidale. E non un banale “mal d’Africa” ma una rivelazione che mi ha mostrato come la felicità possa trovarsi anche nell’ascolto, nello scambio e nella filosofia del dono.
Ecco perché mi hanno fatto compagnia centinaia di volontari che hanno aderito ai progetti sanitari prima al Cuamm Doctors With Africa e poi all’APA odontoiatrica (Amici Per l’Africa) da me fondata 25 anni fa) e tra questi, gli ultimi, ne hanno fatto parte Wilma (ginecologa), Nicoló e Francesco (psichiatra) di Margherita amica d’infanzia, e Valeria fotografa. E poi gli incontri sul campo nei diversi studi e luoghi remoti africani, di giovani impegnati nella formazione e nel volontariato come Paola, Elsa, Paolo e Antonio inviati dalle associazioni Missione Italia nel Mondo ed Opes Italia per un progetto di servizio civile universale, in questo caso nell’orfanatrofio di Nkabone, che si propone di avvicinare i giovani ai temi di diritti universali, cittadinanza attiva e solidarietà.
E poi i colleghi APA Maria Teresa, Andrea, Gionata, Valentina, Anna, Maurizio, Noel, un giovane dentista tedesco e tanti altri incontrati in questo lungo viaggio che sta volgendo al termine. Così prima alle pendici del Mount Kenya fino a quelle del Kilimangiaro il percorso si è snodato tra i progetti buona parte dei quali realizzati fin qui e ormai interamente “africanizzati” tra Kenya e Tanzania. Ma quel che mi ha più colpito è stato vedere i progressi che i paesi africani hanno fatto in questo tempo verso l’autodeterminazione. Poi cinesi e sudcoreani hanno fatto il resto… ma sicuramente l’afflato per il Continente Nero è verso una nuova Era. Certo c’è ancora molto da fare ma all’inaugurazione del 18esimo studio dentistico, targato APA -Andi- Lions di Pieve di Soligo ( paese natale di Andrea Zanzotto) in un ospedale molto povero, il Nkoaranga Hospital alle pedici del Meru, in Arusha , tra una lussureggiante vegetazione , è stato l’entusiasmo dell’accoglienza che ha fatto grande la riconoscenza e la gratitudine di un lavoro fatto insieme con la forza, l’entusiasmo e la bellezza che ci aiutano di nuovo a vivere.
La salute di ogni giorno parte proprio da un sorriso. Così ha detto Elias Kitoi Nasari il vescovo della diocesi di Meru benedicendo e ringraziando il lavoro fatto insieme. E noi sorridiamo. Un viaggio complesso e articolato quello che mi ha condotto verso una sorta di rielaborata memoria di quasi quarant’anni di volontariato medico e odontoiatrico in Africa. Per questa nuova sfida ho scelto di essere accompagnato da un gruppo di colleghi ma soprattutto di amici in grado di comprendere e condividere a fondo questo lungo percorso che solca nella sua totalità quasi quarant’anni di impegno e pendolarismo solidale nel Continente nero. Una intera vita da quando nel 1986 fui stregato dall’Africa, attraversando il deserto del Sahara al seguito di viaggiatori e avventurieri. Ma un tuareg aveva mal di denti e con mezzi di emergenza tra cui un cacciavite da meccanico e una pinza da elettricista ho fatto quel che potevo e gli ho tolto il dolore.
Fu tanto preziosa quella riconoscenza, che sono partito da lì, nel deserto della Malkubà in Algeria che si è trasformato in una militanza di aiuto ai poveri e condivisione solidale. E non un banale “mal d’Africa” ma una rivelazione che mi ha mostrato come la felicità possa trovarsi anche nell’ascolto, nello scambio e nella filosofia del dono. Ecco perché mi hanno fatto compagnia centinaia di volontari che hanno aderito ai progetti sanitari prima al Cuamm Doctors With Africa e poi all’Apa odontoiatrica (Amici Per l’Africa) da me fondata 25 anni fa e tra questi, gli ultimi, ne hanno fatto parte Wilma (ginecologa), Nicoló e Francesco (psichiatra) di Margherita amica d’infanzia e Valeria fotografa.
nella foto Azzalin mentre interviene su un giovane paziente nel nuovo studio dentisticoE poi gli incontri sul campo nei diversi studi e luoghi remoti africani, di giovani impegnati nella formazione e nel volontariato come Paola, Elsa, Paolo ed Antonio inviati dalle associazioni Missione Italia nel Mondo ed Opes Italia per un progetto di servizio civile universale, in questo caso nell’orfanatrofio di Nkabone, che si propone di avvicinare i giovani ai temi di diritti universali, cittadinanza attiva e solidarietà. E poi i colleghi APA Maria Teresa, Andrea, Gionata, Valentina, Anna, Maurizio, Noel, un giovane dentista tedesco e tanti altri incontrati in questo lungo viaggio che sta volgendo al termine. Così prima alle pendici del Mount Kenya fino a quelle del Kilimangiaro il percorso si è snodato tra i progetti buona parte dei quali realizzati fin qui e ormai interamente “africanizzati” tra Kenya e Tanzania. Ma quel che mi ha più colpito è stato vedere i progressi che i paesi africani hanno fatto in questo tempo verso l’autodeterminazione. Poi cinesi e sudcoreani hanno fatto il resto… ma sicuramente l’afflato per il Continente Nero è verso una nuova Era.
Certo c’è ancora molto da fare ma all’inaugurazione del 18esimo studio dentistico, targato APA -Andi- Lions di Pieve di Soligo (paese natale di Andrea Zanzotto) in un ospedale molto povero, il Nkoaranga Hospital alle pedici del Meru, in Arusha , tra una lussureggiante vegetazione, è stato l’entusiasmo dell’accoglienza che ha fatto grande la riconoscenza e la gratitudine di un lavoro fatto insieme con la forza, e la bellezza che ci aiutano di nuovo a vivere. La salute di ogni giorno parte proprio da un sorriso. Così ha detto Elias Kitoi Nasari il vescovo della diocesi di Meru benedicendo e ringraziando il lavoro fatto insieme.
E noi sorridiamo.
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