Monitoraggio tsunami: le allerte partiranno da Ispra
Il Capo della Protezione civile Gabrielli ha siglato un accordo di collaborazione con l’Istituto per la Protezione e Sicurezza dei cittadini del Jrc
Il Capo del Dipartimento della Protezione civile (DPC), Franco Gabrielli, e il Direttore dell’Istituto per la Protezione e Sicurezza dei cittadini del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, Stephan Lechner, hanno firmato un accordo di collaborazione della durata di quattro anni per sviluppare e implementare congiuntamente un sistema di pre-allertamento in caso di tsunami nel Mediterraneo.
Il Joint Research Centre è il servizio scientifico della Commissione Europea che fornisce supporto scientifico e tecnico indipendente per progettazione, sviluppo, attuazione e controllo delle politiche europee; attraverso il proprio Istituto per la Protezione e la Sicurezza dei Cittadini (IPSC), il JRC sviluppa metodi e tecnologie a sostegno delle operazioni di gestione delle emergenze.
Tra gli obiettivi dell’accordo, che prevede la condivisione tra le parti contraenti di tutti i dati e le conoscenze già disponibili e di quelli che i progressi di studio consentiranno di acquisire, c’è la volontà di incrementare la sicurezza e la sensibilizzazione delle popolazioni rispetto al fenomeno dello tsunami e alle sue conseguenze, a beneficio della loro incolumità.
Nell’ambito di tale collaborazione, il JRC metterà a disposizione i propri strumenti informatici per l’allerta e il monitoraggio in tempo reale degli tsunami, incluso il database globale che, nella zona del Mediterraneo, contiene circa 8.000 scenari risultanti da calcoli in aree storicamente soggette a tale fenomeno e il software di analisi degli tsunami per il calcolo del tempo di propagazione e dell’altezza dell’onda. Tali sistemi sperimentali possono fornire supporto agli operatori nel momento in cui si debbano prendere decisioni su un’eventuale evacuazione di alcune aree del Paese. Il JRC fornirà, inoltre, un dispositivo di allerta tsunami (Tsunami Alerting Device) che verrà posizionato in prova dal Dipartimento della Protezione civile in una zona costiera potenzialmente esposta a tale fenomeno, in modo da verificarne il funzionamento e le sue potenzialità. Il DPC contribuirà alla definizione di ulteriori scenari potenziali e alla messa a disposizione di dati sismici e di livello del mare in tempo reale.
Per un migliore risultato sarà necessario rafforzare il coordinamento e la collaborazione tra il Dipartimento della Protezione civile e la Commissione Europea, promuovendo anche lo scambio reciproco di esperti, informazioni, tecnologie e assicurando la formazione degli analisti e degli operatori che saranno chiamati a lavorare su uno scenario condiviso. Il DPC si raccorderà con la comunità scientifica italiana, in particolare con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), oltre che con le altre componenti e strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione civile.
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