Centinaia di visiere stampate in 3D a chi combatte il Covid
L'iniziativa lanciata da quattro makers tra cui alcuni dipendenti del Jrc di Ispra. Richieste arrivate anche da Belgio, Francia e Svizzera
A volte è l’arrivo di un’emergenza che trasforma un semplice hobby in un grande gesto di solidarietà. È quello che è capitato grazie all’intuizione di quattro makers della zona di Ispra, che con le loro stampanti 3D hanno realizzato centinaia di visiere protettive da regalare a ospedali, case di cura, forze dell’ordine e a tante altre realtà impegnate ad affrontare l’epidemia di Coronavirus.
Quattro makers, quattro amici, che hanno deciso di sfruttare il loro tempo libero per aiutare chi ogni giorno lotta per aiutare i malati e contenere la diffusione del virus. I loro nomi sono Athanasios Katsogiannis, Antonio Migneco, Alessio Ossola e Giovanni Moroni. «Tutto è nato – racconta Antonio Migneco, dipendente del Jrc di Ispra – da una chiaccherata col mio collega Athanasios. Entrambi volevamo trovare un modo per dare una mano in questa emergenza. L’idea è arrivata quando abbiamo visto che in altri paesi europei come la Svezia alcune persone avevano iniziato a produrre visiere protettive per il personale medico a contatto coi pazienti contagiati dal virus».
Leggere, lavabili e completamente riciclabili. Le visiere dei quattro makers sono composte da un foglio in Pvc trasparente spesso appena 0.2 millimetri, e da un supporto rigido realizzato invece in Pla: una bioplastica compostabile derivata da mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali vegetali. «Una ventina di giorni fa – spiega Antonio – abbiamo rivisto il progetto. Ora le visiere sono ancora più leggere, ergonomiche ed è possibile stamparci sopra il nome di chi le utilizzerà, in modo che i medici non se le scambino per errore».
Ogni giorno, i quattro makers riescono a produrre 60 nuove visiere. Visiere che vengono poi donate alle strutture che più ne hanno bisogno. «Abbiamo consegnato – racconta Antonio – le nostre prime visiere agli ospedali e alle case di cura di Varese, Besozzo, Angera e ai carabinieri di Ispra. Grazie però al passaparola di alcuni amici, ci sono arrivate richieste anche da delle strutture a Waterloo, in Belgio, in Francia e in Svizzera. A breve spediremo 500 visiere in Sicilia, in particolare ad alcune realtà di Siracusa, Augusta e Ragusa».
«Appena abbiamo iniziato la produzione – aggiunge Antonio – molti nostri amici ci hanno subito dato una mano per acquistare nuovo materiale. Tra i primi a sostenerci c’è stata anche l’associazione Europa Terzo Mondo di Ispra, che ci ha regalato una stampante 3D. Un’altra stampante, invece, ci è stata donata in questi giorni da una signora svizzera».
Chi vuole può contribuire con una donazione all’acquisto del materiale necessario per realizzare le visiere, maggiori informazioni si possono trovare a questo link. «Ogni donazione è ben accetta – spiega Antonio -, ma al momento quello di cui abbiamo più bisogno è entrare in contatto con altre strutture che possano avere bisogno delle nostre visiere».
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