Due milioni di euro per le scuole di Luino, Sesto e Bisuschio
Presentato dall'assessore Bottini il piano di interventi negli istituti superiori. Sicurezza, efficienza e modernità le linee guida dei lavori
«La scuola al centro. Anche quella di “periferia”». Utilizza uno slogan l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica della Provincia di Varese Gianfranco Bottini nell’illustrare l’articolato piano di interventi che nell’arco del 2012 coinvolgerà le realtà scolastiche di Luino, Sesto Calende e Bisuschio per un importo totale di 2 milioni di euro.
«Sulle scuole abbiamo una programmazione modulata nel tempo e soprattutto calibrata su ogni realtà del territorio – spiega Bottini – Anche i principi fondanti a monte di ogni intervento balzano subito all’occhio. L’importante impegno economico dell’amministrazione provinciale è teso a dare ai nostri ragazzi edifici a norma sotto ogni profilo di sicurezza, moderni e con soluzioni tecnologiche il più rispettose possibile dell’ambiente. Ciò significa che in quegli edifici in cui era prevista la semplice sostituzione delle coperture, andremo a realizzare in aggiunta l’istallazione di impianti fotovoltaici».
Nel dettaglio. Si stanno concludendo le fasi di assegnazione lavori per quanto riguarda l’adeguamento normativo ala prevenzione incendi e per il restauro e risanamento conservativo all’Isis Volontè di Luino, per un importo di 970 mila euro e per l’adeguamento normativo del Dalla Chiesa di Sesto Calende (135 mila euro).
Sono invece in corso gli interventi di manutenzione straordinaria, ampliamento e istallazione impianto fotovoltaico alla sede di Scientifico e Isis di Luino (550 mila euro) e di manutenzione straordinaria e realizzazione fotovoltaico all’Isis Valceresio di Bisuschio (300 mila euro). Sono invece appena terminati i lavori di sistemazione delle facciate e impianto fotovoltaico all’Isis di Luino (120 mila euro) e di realizzazione fotovoltaico al Dalla Chiesa di Sesto.
«Soldi, parecchi e investimenti importanti per far crescere sempre più la qualità delle nostre scuole sono la miglior risposta a chi fa leva sulla diffusa antipolitica e pensa di chiudere le Province perché convinto della loro inutilità. Qui – ha concluso Bottini – non si tratta di difendere interessi di parte, ma di far comprendere ai cittadini che la chiusura delle Province potrebbe aprire una serie di questioni pratiche ancor oggi senza risposta. Ad esempio: questi lavori verrebbero svolti con la medesima attenzione? Chi stabilirebbe le priorità? Quali saranno i punti di riferimento istituzionali di docenti, dirigenti scolastici e studenti? I sopralluoghi saranno ancora tempestivi?».
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