Misurare non sarà più la stessa cosa?
All’IIS Dalla Chiesa una conferenza sul Sistema Internazionale delle unità di misura e sulla sua ridefinizione. Il nuovo "chilogrammo" in vigore dal 20 maggio 2019
Il professor Luca Mari, docente nella Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università Cattaneo – LIUC di Castellanza, ha tenuto una conferenza per i ragazzi dell’IIS Carlo Alberto Dalla Chiesa sulla revisione del Sistema Internazionale delle unità di misura che entrerà in vigore il 20 maggio 2019.
“Riguardo a questo cambiamento delle unità di misura non saranno in molti ad accorgersene in quanto cambierà la sola definizione scientifica, ma nella vita quotidiana non ci sarà alcuna differenza”.
Perché a livello pratico potrebbe non accorgersene nessuno? Perché cambierà solo il modo con cui le unità sono definite, mentre la grandezza delle unità – quanto è lungo un metro, quanto dura un secondo, e così via – rimarrà la stessa. E questo proprio per evitare di produrre effetti direttamente percepibili nella vita quotidiana.
In pratica un chilo di riso continuerà a pesare un chilo!
Nel corso dei secoli si sono ridefinite più volte le unità di misura. A partire dal 1875, quando i rappresentanti di 17 stati si riunirono a Parigi per stabilire un’unica definizione di secondo, metro e chilogrammo, si sono avuti molti cambiamenti, fino a giungere a quella del 1983 in cui la lunghezza del metro è stata collegata alla distanza che la luce percorre nel vuoto in una piccolissima frazione di secondo.
Il prossimo appuntamento sarà quello del 20 maggio 2019: entrerà in vigore la rettifica della definizione di chilogrammo. Questa unità di misura sarà definita in funzione di una costante fondamentale della fisica, la costante di Planck, che è stato possibile misurare con grande accuratezza grazie a un sofisticato tipo di bilancia, la bilancia di Kibble.
Insieme al chilogrammo saranno ridefinite in base a costanti fondamentali della fisica anche le definizioni di ampère, kelvin e mole.
Il professor Mari ha intrattenuto il pubblico esaminando l’argomento in modo piacevole e discorsivo, rendendo coinvolgente ciò che sarebbe potuto risultare ostico. Al termine della conferenza ha riservato uno spazio destinato alle domande dei ragazzi e ha dato consigli per il loro futuro da studenti universitari.“Secondo me un buono studente universitario deve avere due caratteristiche: deve essere capace di affrontare fatica e difficoltà, quindi di sapersi organizzare, e deve essere animato dalla curiosità personale nei confronti di quello che studia”.
Gli studenti al termine della mattinata hanno ringraziato il professore per la sua disponibilità.
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