Asilo chiuso, i genitori non ci sanno. Il sindaco: “Stiamo cercando un’altra soluzione”
Più di venti le famiglie coinvolte nella chiusura dell'asilo e che hanno chiesto un incontro con il sindaco per chiedere le motivazioni della scelta e spiegare le loro difficoltà
I genitori non ci stanno. Nella giornata di ieri (giovedì 12 agosto), hanno ricevuto con una mail da parte dell’amministrazione con la comunicazione che l’asilo nido nella frazione Ponte, l’unico presente sul territorio, l’1 settembre non riaprirà.
L’amministrazione, nella comunicazione inviata anche ai giornali, motiva la sua scelta spiegano che la struttura è mancante di sicurezza ed è insalubre. Il sindaco Luca Santagostino nella nota spiega, “ci siamo già attivati per individuare una soluzione alternativa a breve termine che possa garantire la prosecuzione del servizio”.
Le famiglie coinvolte sono più di venti, hanno deciso di unirsi in un comitato di genitori e e hanno chiesto un incontro con il sindaco che si terrà nella mattina di domani (sabato 14 agosto).
Un portavoce dei genitori ha sottolineato in una lettera inviata alle amministrazioni le problematiche che la scelta comporterà per loro e per i loro bambini. Nella lettera scrivono: “Non le possiamo nascondere però non tanto la perplessità quanto lo sgomento in cui ci costringe con la sua lettera di oggi comunicandoci che il servizio di asilo nido non partirà al primo settembre come programmato, essendo la partenza rimandata a data ignota. Sgomento di chi come noi, genitori lavoratori, alla vigilia del ferragosto non saranno in grado di trovare una soluzione alternativa per i propri figli in così poco tempo. Proprio quando il ministro Bianchi nello stanziare i fondi parla di sfida epocale denunciando la nota arretratezza dell’Italia nei confronti dell’Unione nelle politiche per la fascia 0-6, a Laveno ci ritroviamo improvvisamente senza questo servizio così importante, per di più dopo il lungo periodo di pandemia che ha messo a dura prova tutti e le famiglie in primo luogo”.
E si domandano: “Immaginiamo che le problematiche dello stabile non siano una novità intercorsa tra il 31 luglio, ultimo giorno di servizio, ed oggi, ma siano problematiche di vecchia data a cui si è in qualche modo derogato. Quali sono le ragioni per cui tale deroga non è possibile per il mese di settembre? Tradotto nella vita delle famiglie la differenza è sostanziale”. La lettera continua: “Le chiediamo pertanto di riceverci, quando le è possibile ma quanto prima, vista la tirannia del tempo che ci rimane, assieme ad un gruppo di genitori altrettanto in difficoltà. Chiediamo anche all’Ente l’accesso alla relazione del Responsabile dei Lavori Pubblici a cui fa riferimento nella Sua odierna (prot. 12007), per aver cognizione degli eventuali motivi ostativi alla riapertura del nido.
Infine, ci conceda di condividere con Lei un’ultima preoccupazione. Per molti genitori non si tratta del primo figlio frequentante. Da anni conosciamo e stimiamo la dedizione e la professionalità del personale che lavora e gestisce il nido di Laveno. Cosa sarà del loro lavoro dal primo settembre? E quando si dovesse riattivare il servizio, saranno reclutate altre educatrici? Un altro cambio, un altro inserimento dopo le difficoltà vissute dai più piccoli in questi lungo periodo di pandemia che non vorremmo fare vivere ai nostri figli”.
Il sindaco Luca Santagostino spiega: «Stiamo cercando una soluzione. Abbiamo stanziato 25mila euro per sistemare i locali dell’ex asilo della parrocchia, a pochi metri dall’attuale struttura. Dopo Ferragosto avremo una risposta definitiva della disponibilità dei locali e potremo procedere con i lavori, sono necessari circa quindici giorni per sistemarli e far ripartire il servizio così come era nella struttura Ponte». I tempi però sono stretti e nel caso in cui non si dovessero concludere per tempo spiega: «L’alternativa è appoggiarsi alla struttura già convenzionata della Comunità Montana di Cuveglio, almeno come soluzione temporanea». Stessa soluzione che verrebbe presa nel caso in cui l’amministrazione non dovesse avere accesso ai locali della parrocchia. «Siamo consapevoli dei disagi, ma parliamo della salute dei bambini e degli operatori». E sottolinea: “L’Ufficio tecnico, dopo un sopralluogo con il Sindaco e l’Assessore ai lavori pubblici, con una relazione approfondita ha evidenziato le criticità presenti e gli investimenti da realizzare, stimati in non meno di € 250.000, che l’amministrazione comunale ritiene non sensato eseguire”.
Il MIUR ha recentemente approvato lo stanziamento di fondi per 1.450.000 euro per le scuole 0-6 e il sindaco auspica “possa portare a Laveno Mombello una nuova struttura moderna che possa ospitare sia il servizio del nido sia ulteriori servizi per bambini e famiglie”. Ma per realizzarla ci vorranno anni.
Domani sindaco e assessori incontreranno le famiglie in un incontro dove verranno messe a confronto le diverse posizioni. Intanto, il centrosinistra ha inviato una nota per spiegare la sua posizione.
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