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Addio al “piccolo mondo antico” del calcio provinciale

La scomparsa della Casport, confluita in una società di più ampio respiro, fa riflettere su come sia cambiato lo sport anche nei paesi più piccoli

Gentile direttore

ho appreso oggi che la società di calcio CASPORT (Castelveccana-Portovaltravaglia) 2° categoria provinciale, finisce la sua attività per lasciar posto ad una coalizione di più comuni (Castelveccana, Portovaltravaglia, Bedero Valtravaglia, Germignaga e Cassano Valcuvia). Insomma manca Curiglia con Monteviasco e si francobollava tutto il nord varesotto di paesi che comunque non hanno nessuna squadra di calcio.
Ma va bene così, penso che per stare in piedi si è cercata la soluzione più praticabile. Io ho vissuto 40 anni a Portovaltravaglia, ho giocato nella Casport dalla fondazione (1967), ho allenato le giovanili, ho scritto un libro rievocativo per il ventennale (1987) in concomitanza con l’approdo in Promozione (massimo splendore), ho contribuito come assessore comunale a fare il nuovo campo sportivo. Insomma la Casport mi ha attraversato la vita e viceversa in molte occasioni.
Chiaramente ho molti aneddoti da ricordare, ma vorrei provare a far passare un altro messaggio.

Per me non se ne è andata semplicemente una società di calcio, se ne andato un modo di vivere provinciale. In un mondo in cui nei nostri paesi “contavano”: il sindaco, il prete, il farmacista, il dottore e il brigadiere. In cui la squadra di calcio era un simbolo da far crescere tutti insieme. I paesi venivano riconosciuti per “la piazza”, “il Bar” (o l’osteria), “il Circolo” e appunto la squadra di calcio. Era un vivere provinciale fatto di parole in codice, di profumi, di leggende.
Oggi, o meglio negli ultimi 15/20 anni, è scomparsa ogni traccia di tutto ciò. Al provinciale si è sostituito un provincialismo spesso cialtrone, arroccato su diritti artificiosi, indifferente ed egocentrico. Oggi non c’è più la Casport, come non ci sono più l’Aurora Voldomido, il Marchirolo, l’ASVO, l’Atlas San Fermo, l’Ala e la Condor Leggiuno e tante altre.
Ci sono altre cose che vivono e fanno ma il cuore, non so perché, non palpita.

Pubblicato il 23 Giugno 2010
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