Albasini: è svizzero il re della “Tre Valli”
Per la seconda volta nella storia un corridore rossocrociato si aggiudica la corsa di Varese. Decisiva la volata a ranghi ristretti in rimonta su Colbrelli. Terzo Pozzato che resta fuori dalla Nazionale
L’urlo di gioia sul traguardo della Tre Valli è ristretto, e ha l’accento tipico di chi abita non lontano da qui. Sono i ticinesi e gli svizzeri in generale, che esplodono quando il flash dei fotografi illuminano il colpo di reni vincente di Michael Albasini, il 34enne della Orica-GreenEdge, per un giorno re di Varese, terzo straniero consecutivo sul trono della "Binda".
L’EREDE DI KÜBLER – Va a questo grigionese (è nato a due passi dal confine con la Valtellina) cresciuto al Velo Club Mendrisio la 94a edizione di una Tre Valli tornata premondiale, nobilitata dall’impegno di tanti aspiranti azzurri ma finita con la bandiera rossocrociata sul pennone più alto. Albasini sulle tracce di Kübler, si potrebbe dire senza voler passare per irriverenti, nel ricordare il bernese che vinse il primo Mondiale di Varese (1951) dopo una prova gagliarda degli azzurri. Sul traguardo Albasini ha fulminato Sonny Colbrelli, bresciano di gran talento ma troppo spesso abbonato al secondo posto: il 24enne della Bardiani è partito lungo, in via Sacco, per rimontare su Finetto (partito per due volte nell’ultimo chilometro) ma a pochi metri dal traguardo ha subito un allungo prepotente di Albasini che lo ha sorpassato sul filo di lana. Terzo, subito dopo, Filippo Pozzato: un podio che però è una mezza sconfitta per il talento veneto della Lampre che in volata poteva fare meglio. E per questo il ct Davide Cassani ha emesso il “pollice verso” nei suoi confronti: niente Nazionale per Pozzato a Ponferrada, promossi invece Zardini e, appunto, Colbrelli, grandi animatori nel finale.
LA CORSA – Rispetto ad altre edizioni, la Tre Valli di quest’anno è decollata tardi, è stata forse un po’ meno emozionante del previsto, ma ha riservato nel finale tutte le situazioni più “elettriche”. Durante la gara infatti non si sono sviluppate fughe particolarmente rilevanti; piuttosto, azioni uscite con il benestare della grandi squadre (l’Astana ha messo fin da subito un uomo tra i fuggitivi) per permettere al gruppo di non spremersi e di continuare a controllare la corsa, cosa puntualmente avvenuta sia a Luino, sia nel tratto in linea, infine nel circuito di Varese.
Il primo vero attacco di livello è stato quello di Fabio Duarte, colombiano che qui vinse il mondiale 2008 tra gli under 23. Poi, finalmente, ecco i “big” che si sono mossi a circa 15 chilometri dalla fine. Tra loro Santaromita, Nibali e Zardini anche se è l’azione successiva a fare la storia: dal gruppo escono Gasparotto (Astana), Albasini (Orica) e Durasek (Lampre) che formano il primo nucleo del plotone arrivato al traguardo. Davanti la Cannondale muove Damiano Caruso, poi arriva l’eterno Rebellin e ancora Bongiorno, Finetto, Pozzato, Pellizotti e Colbrelli. All’attacco dell’ultima discesa, a Casbeno, l’asfalto bagnato e le strisce pedonali la combinano grossa: cadono Bongiorno e soprattutto Gasparotto che lascia l’Astana senza punta. Poco dopo, nello stesso punto (era già scivolato il belga Baugnes in precedenza) va a terra anche Nibali in quello che era l’ultimo momento per provare l’azione. Boato di dispiacere in piazza Montegrappa, a sottolineare quanto lo “Squalo” rappresenti oggi per il ciclismo italiano, soprattutto in vista dei Mondiali. Restano in pochi, e fanno “l’elastico” con Finetto (sino a lì in coda al gruppetto) che scatta a 1,5 dall’arrivo. Lo prendono e ci riprova subito con Rebellin a ruota, ma non basta: è volata a ranghi ristretti. Colbrelli teme che Finetto abbia preso il treno giusto e inizia molto presto a sprintare; Albasini è ben più esperto ed esplode la sua potenza negli ultimi 100 metri con una rimonta eccellente, utile a firmare un successo storico. Solo Pascal Richard tra i corridori svizzeri, nel 1990, aveva “espugnato” Varese. A parte il grande Ferdy Kübler, ovviamente.
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94a Tre Valli Varesine (Luino – Varese, 208 km, media 39,663)
Ordine di arrivo: 1) Michael ALBASINI (Svi – Orica) in 5h14’39"; 2) Sonny Colbrelli (Ita – Bardiani) s. t.; 3) Filippo Pozzato (Ita – Lampre) s. t.; 4) Davide Rebellin (Ita – Ccc) s. t.; 5) Damiano Caruso (Ita – Cannondale) s. t.; 6) Finetto (Neri) s. t.); 7) Durasek (Lampre) a 4"; 8) Zardini (Bardiani) a 7"; 9) Gasparotto (Astana) a 22"; 10) Parrinello (Androni) a 1’23"; 25) Santaromita a 1’25"; 70) Tedeschi (Idea) a 1’34". NC: Basso, Nibali, Chirico.
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