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Gilbert e Contador: il Lago Maggiore incorona due campioni

Il belga della Bmc, ex iridato, conquista la tappa di Verbania; lo spagnolo scappa ai rivali e guadagna altro terreno in classifica generale

Giro d'Italia, l'arrivo a Pallanza

Dal nostro inviato – Se la tappa “insubre” del Giro d’Italia 2015 ha rappresentato la cornice perfetta della corsa – tanta gente entusiasta sulle strade del Varesotto così come in Canton Ticino alla partenza e a Verbania all’arrivo – il dipinto al suo interno è stato altrettanto prestigioso.

A dipingerlo due dei massimi campioni dell’era ciclistica contemporanea: Philippe Gilbert e Alberto Contador. A Pallanza, dopo una frazione resa durissima dalla scalata del Monte Ologno, a trionfare è stato il belga, già campione del mondo e vincitore in carriera di una Liegi e due Lombardia. Il 32enne della Bmc non era certo tra i più attesi su un percorso simile – Gilbert è fantastico su quegli arrivi preceduti da strappi secchi ma brevi – e invece ha stupito tutti centrando la fuga buona, recuperando terreno dopo aver perso le ruote dei primi, scattando al momento giusto e tirando dritto da solo sino al traguardo, con le spalle coperte dal compagno di colori Moinard (bravo a stoppare un generoso Bongiorno, poi secondo).
Ma l’assolo di Gilbert fa il paio con quello di Contador: troppo forte il madrileno per la pur attrezzata Astana. Landa, secondo in classifica, ha pagato il coinvolgimento in una caduta a inizio salita e ha speso energie per recuperare su Aru, Amador e altri corridori da buona classifica. Ma intanto Contador aveva già preso il largo con un’azione fantastica, superiore in maniera netta rispetto a quella degli inseguitori. Il “pistolero”, troppo distanziato da Gilbert e dagli altri che si giocavano la vittoria di tappa, si è quindi accontentato di mettere altro margine tra sé, Landa e Aru: ha atteso Hesjedal, ha acciuffato Vilella e con loro è andato verso il traguardo, tagliato a 6’05” dal belga ma con un vantaggio di 1’13” sui rivali di classifica.

Il tratto tra Vergiate e Sesto è stato invece fatale per uno dei corridori più amati dal pubblico, Damiano Cunego: il veneto è caduto mentre si trovava nel drappello di attaccanti (quello di Gilbert e Nocentini) quando è finito a terra, dove è rimasto a lungo. Per lui si parla di frattura alla clavicola. Scorrendo poi l’ordine di arrivo, citiamo doverosamente i tre varesini: Ivan Basso, Luca Chirico ed Eugenio Alafaci sono giunti nel gruppone che ha chiuso a 22′ dal vincitore.
Domani – venerdì 29 – altra tappa per scalatori: si va da Gravellona Toce a Cervinia con nel mezzo due GPM di prima categoria, il Saint Barthelemy e il Col Saint-Pantaleon. Chissà se Contador vorra rimarcare ancora una volta la propria, indiscutibile, superiorità in questo Giro: l’Astana non sarà d’accordo, ma in giornate come quella odierna contro lo spagnolo c’è poco da fare.

Giro d’Italia – 18a tappa
Melide – Verbania / 170 Km.

Ordine di arrivo: 1) Philippe GILBERT (Bel-Bmc) in 4’04”14 (media 41,763); 2) Francesco M. Bongiorno (Ita-Bardiani) a 47”; 3) Sylvain Chavanel (Fra-Iam) a 1’01”; 4) Matteo Busato (Ita-Southeast) s.t.; 5) Amael Moinard (Fra-Bmc) s.t.; 6) De La Cruz (Spa) s.t.; 7) Nocentini (Ita) s. t.; 8) Sioutsiou (Blr) s.t.; 12) Contador (Spa) a 6’05”; 23) Landa (Spa) a 7’18”; 24) Aru (Ita) s.t.

Classifica Generale: 1) Alberto CONTADOR (Spa-Tinkoff); 2)Mikel Landa (Spa-Astana) a 5’15”; 3) Fabio Aru (Ita-Astana) a 6’05”; 4) Andrey Amador (Crc-Movistar) a 7’01”; 5) Yury Trofimov (Rus-Katusha) a 9’40”; 6) Konig (Cze) a 10’44”; 7) Caruso (Ita-Bmc) a 11’05”; 8) Kruijswijk (Ola) a 12’53”; 9) Hesjedal (Can) a 13’01”; 10) Geniez (Fra-Fdj) a 14’01”.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Maggio 2015
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