“Trofeo Almar”, percorso e favoriti: l’Italia schiera le sue punte
Tutto pronto per la corsa valida per il "Trofeo delle Nazioni" under 23: la Nazionale di Amadori cerca il successo di prestigio ma dovrà vedersela con diversi uomini molto interessanti
Non c’è solo il Tour, arrivato alle tappe decisive, a catalizzare l’attenzione del mondo del ciclismo: domenica 26 si corre infatti una prova di altissimo livello per quanto riguarda la categoria under 23, la massima espressione giovanile e l’anticamera per il professionismo.
Si tratta della quinta corsa inserita nella “Coppa delle Nazioni”, unica sul territorio italiano, che viene organizzata sul basso Verbano – partenza da Taino, arrivo ad Angera – grazie alla Cycling Sport Promotion del patron Mario Minervino. Il “Trofeo Almar”, alla sua prima edizione, promette spettacolo su un percorso di 180 chilometri nervosi e ricchi di punti interessanti: ecco nel dettaglio i diversi aspetti su cui si articola l’appuntamento.
IL PERCORSO – 180 chilometri di “mangia e bevi”, nei quali quindi si rischia di essere spesso in leggera salita o in leggera discesa, condizione che costringe i corridori a uno sforzo in più anche dal punto di vista della concentrazione. Il “Trofeo Almar” scatta a mezzogiorno in punto da Taino per effettuare un breve giro iniziale tra Ranco e Angera: da lì inizia la parte a circuito con un anello di circa 37 chilometri da ripetere quattro volte. In questo tratto si transiterà da Ranco, Taino, Lentate, Osmate, Mercallo, Sesto Calende, Lisanza e rientro verso Angera; zona disseminata di salite e salitelle tra cui il “Tainenberg” e quella che porta a Osmate. Per decidere i vincitore però ci sarà ancora tempo: il nome eletto uscirà nell’ultimo tratto di 25 chilometri con l’ultima scalata sul Tainenberg prima di un finale piatto, verso il lungolago di Angera dove si trova l’arrivo.
L’ITALIA – Il ct Marino Amadori ha convocato per il Trofeo Almar un drappello selezionato di sei corridori che si candidano a essere una delle formazioni più importanti del gruppo. Ci sono infatti i due azzurri andati a podio fino a questo momento in Coppa delle Nazioni, Simone Consonni (primo nella Cote Picarde) e Gianni Moscon (secondo al piccolo Fiandre e campione d’Italia in carica); con loro Davide Ballerini, Jacopo Mosca, Oliviero Troia e Lorenzo Rota. Un team che può schierare un attacco a più punte con cui l’Italia intende mantenere o consolidare l’attuale terza posizione della Coppa delle Nazioni che, lo ricordiamo, ha una classifica basata proprio sulle selezioni nazionali e non per i singoli atleti. Davanti agli azzurri, che hanno 58 punti, ci sono solo Norvegia e Danimarca con 66 e 65.
I FAVORITI – Tanti i pretendenti alla vittoria finale, non solo provenienti da nazioni di grande tradizione ciclistica come per esempio l’austriaco Gregor Muhlberger (o il connazionale Gogl) o l’argentino Manuel Gaday, vincitore dell’ultimo Gp della Liberazione. Tra i nomi più interessante ci sono anche l’australiano Robert Power che ha vinto il Giro della Val d’Aosta (tradizionale vetrina per scalatori dove si mise in luce anche Aru), un drappello di belgi (con De Plus, Farazijn), il russo Matvej, gl’olandesi Bouwman e Oomen e ancora i francesi che tallonano l’Italia in classifica di Coppa.
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