Una porta sull’Europa che conta. È quella che sta cercando Daniele Miraglia, 33enne preparatore atletico di Luino che da agosto sta lavorando al Floriana, squadra della serie A di Malta assieme a Lulu Oliveira dopo l’esperienza condivisa sulla panchina della Pro Patria. Conosciamo meglio la sua avventura sportiva e personale.

Daniele, dove ha iniziato a fare il preparatore atletico e qual è stata la tua carriera fino a ora?
«Ho iniziato a fare il preparatore a 23 anni al Verbano in Eccellenza. Poi sono passato alla Sestese in Serie D e poi nella stessa categoria ancora con i rossoneri di Besozzo. Successivamente ho fatto il corso Figc da preparatore a Coverciano e ho iniziato come professionista. Dopo un’esperienza in Svizzera al Team Ticino dove ero responsabile della preparazione atletica l’anno scorso sono stato in Lega Pro alla Pro Patria e da quest’anno al Floriana, a Malta».

Come è arrivata l’opportunità di andare a Malta?
«Sono qui a grazie a Lulù Oliveira, che ho conosciuto l’anno scorso alla Pro Patria e mi ha voluto con lui. Quest’anno non mi occupo solo della preparazione fisica, ma faccio anche da suo assistente».

Com’è il livello tecnico del campionato maltese?
«Il calcio sull’isola è in crescita netta: pensavo fosse a un livello inferiore e invece le squadre principali farebbero bene nella nostra Serie B. Il livello generale è invece assimilabile alla nostra Lega Pro».

Come sta andando il torneo del Floriana?
«Il campionato sta andando abbastanza bene, siamo in corsa per il nostro obiettivo che è quello di arrivare in Europa League. Possiamo raggiungerlo arrivando almeno quarti in campionato oppure vincendo la coppa nazionale, competizione nella quale per ora siamo qualificati ai quarti di finale».

Miraglia con Oliveira al Floriana

Ci sono prospetti interessanti che secondo lei potrebbero fare bene anche in Italia?
«Come ho detto il calcio maltese è in crescita. Nel mercato di gennaio due giocatori maltesi sono infatti arrivati in Italia in Lega Pro e stanno facendo molto bene (Rowen Muscat al Pavia e Zach Muscat all’Akragas, ndr). A livello di stranieri ci sono qui molti giocatori interessanti che potrebbero fare la serie B, come il brasiliano Igor Coronado, ora al Trapani, che io ho conosciuto in preparazione prima che si trasferisse in Italia».

Ci racconti invece qualcosa sull’allenatore Lulu Oliveira?
«Con Lulù ho un rapporto straordinario. Ha una grandissima esperienza che trasmette nel rapporto coi giocatori. Quando racconta qualche sua storia passata, per esempio ambientata a Firenze, tutti rimangono ad ascoltarlo e nello spogliatoio non vola una mosca. Sul campo ci completiamo e lui ha la massima fiducia in me e nel mio lavoro».

E fuori dal campo?
«Fuori dal campo Oliveira è un grande uomo, una persona umilissima che non smette mai di sorridere. Non si può volergli male. Spesso lo fermano per fare foto e lui è sempre molto disponibile».

Qual è il suo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è quello un giorno di poter partecipare alla fase finale della Champions League oppure ad una competizione per nazionali come l’Europeo o i Mondiali. Per ora però vado avanti passo dopo passo, ricordandomi sempre da dove vengo e sapendo che la strada è molto lunga e tortuosa. Al momento però voglio raggiungere l’Europa con il Floriana anche perché a Malta mi trovo bene».