Il dio del calcio è morto. Si è spento Diego Armando Maradona
Aveva da poco compiuto 60 anni, ricoverato e operato al cervello alcune settimane fa. Per molti è il più grande giocatore di calcio di tutti i tempi
Diego Armando Maradona, il dio del calcio, aveva compiuto 60 anni 25 giorni fa e dopo pochissimo tempo è stato ricoverato in ospedale per l’asportazione di un ematoma al cervello. L’operazione venne definita “riuscita” ma dai giorni successivi è calato il silenzio sul suo reale stato di salute. Oggi, mercoledì 25 novembre, il dio del calcio è morto.
Nato a Lanus il 30 ottobre 1960 ha iniziato la sua carriera calcistica a soli 10 anni nell’Estrella Roja dove il suo talento n on passò inosservato. Nel ’76 il passaggio all’Argentinos Juniors e nel 1981 l’inizio dell’esperienza al Boca Juniors prima di spiccare il volo nel 1982 al Barcellona dove non lasciò un gran ricordo.
A Napoli la sua consacrazione con gli scudetti, la coppa Uefa e un’intera città ai suoi piedi. Nel frattempo si era laureato campione del mondo con la nazionale biancoceleste ai Mondiali di Messico 1986. Rimase al Napoli fino alla stagione 90-91, disputando anche i mondiali di Italia 90, poi il ritorno in Spagna al Siviglia e il finale di carriera in Argentina tra Newell’s Old Boys e Boca Juniors. L’ultimo mondiale lo giocò nel ’94, negli Usa, dove finì in anticipo la sua esperienza a causa di un controllo anti-doping che rivelò al mondo la sua dipendenza dalla cocaina.
Dopo il calcio la tv con diverse trasmissioni di culto della tv sudamericana e la terza vita da allenatore con molti eccessi e pochi acuti sul campo. Le sue condizioni di salute sono andate peggiorando anche a causa di uno stile di vita sregolato che lo ha portato in ospedale in diverse occasioni.
Di lui ci rimarranno i suoi capolavori sul campo, gol da ogni angolazione, uno più bello dell’altro, l’indimenticabile doppietta all’Inghilterra dei mondiali del 1986 (la serpentina più bella della storia del calcio e la indimenticabile mano di dio), le sue dichiarazioni in terza persona, i suoi eccessi e le sue redenzioni, l’impegno politico e le sue intemperanze.
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