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Il mondo delle bocce in attesa di risorgere

L’ultimo Dcpm non dice nulla per quanto concerne bocce e bocciodromi: tutto fermo, tutto chiuso almeno fino al 6 gennaio 2021. Dopo l’Epifania, cosa accadrà?

Bocce varie

Grande fervore a livello federale per impostare la programmazione delle attività per il prossimo futuro, considerato che il presente è quanto mai fosco e nessuna prospettiva imminente per la ripresa è all’orizzonte.
Infatti l’ultimo DCPM nulla innova per quanto concerne bocce e bocciodromi: tutto fermo, tutto chiuso almeno fino al 6 gennaio 2021, giorno dell’Epifania. E dopo cosa accadrà? È vero che l’Epifania è la manifestazione della luce, quindi perché non sperare che questa luce, espressione della divinità, sia nei termini sacri del Cristianesimo, sia nel significato adottato dagli antichi greci, non sfoci in un radioso mattino colmo di luminosità anche per lo sport delle bocce? La Federazione ha già ufficializzato i regolamenti per i campionati a squadre di serie A e A2 del settore raffa, con inizio previsto per gennaio mentre fra gennaio e febbraio è collocata la partenza dei tornei di volo e petanque. Tutto molto bello e propositivo sempre che non si tratti di una versione aggiornata della frase proverbiale del fare i conto senza l’oste: in questo caso non dovrebbe essere arduo identificare chi sia l’oste.
Bene, anzi benissimo, che si prospetti di riavviare il settore agonistico di alto livello, tuttavia, come del resto anche per altri sport, sussiste il dubbio se in parallelo potrà riprendere a girare il mondo delle bocce per tutti, cioè dello sport di base che coinvolge la gran parte dei tesserati. La situazione diventa ancora più drammatica se si volge lo sguardo verso il settore dei giovanissimi: il blocco delle scuole, il seguire le lezioni da casa è un ulteriore elemento di difficoltà nell’espletare la pratica sportiva, già pervasa da difficoltà naturali in tempi non funestati dall’epidemia. Quindi la riproposizione del progetto “Bocce in casa” che sviluppa il lato giocoso tramite la creazione delle tue bocce – di stoffa, di carta – e la preparazione del come giocare è un elemento positivo, ma è da considerare un surrogato sulla cui frequentazione con carattere di continuità sussistono molte incognite.
Sembra ormai scontato che gli atleti di qualsiasi livello stiano scalpitando essendo ormai pietrificata la sospensione delle gare e degli allenamenti: i bocciodromi sono chiusi dal 6 novembre e avvicinarsi alle strutture origina la sensazione dell’abbandono e del decadimento. La leggenda dell’araba fenice ha attraversato le varie culture antiche, da quella egizia, alla mesopotamica, alla greca, alla paleocristiana, le quali, nel mitico uccello dal piumaggio policromo e colmo di fascino, ravvisavano il senso dell’immortalità, poiché essa, pur avendo una vita lunghissima, alfine si appollaiava su una palma e lì si lasciava incenerire dai raggi del sole, ma dalle sue ceneri risorgeva ancora una fenice, sempre una sola, sempre la stessa, da qui l’allegoria del perpetuarsi in eterno della vita.
Ecco, c’è da sperare che si ripeta il mito della risurrezione dalle ceneri, ma che non occorra attendere i favolosi 500 anni affinché si compia il rito. Sono già passati quasi 300 giorni dall’ordinanza del Ministero della Salute del 23 febbraio che impose il primo arresto di ogni attività. Si arriverà a 318 giorni di limitazioni, con diversi livelli, alla fatidica data del 6 gennaio: ogni sportivo si augura che non si vada oltre per giungere a 500 giorni, ad imitazione, riduttiva per fortuna, della leggenda! Infine Napoleone Bonaparte si fermò a 100.

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Pubblicato il 07 Dicembre 2020
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