Trofeo Binda di Cittiglio: battaglia tra campionesse sulle strade della Valcuvia
Domenica 21 si corre una delle classiche femminili più importanti al mondo. Partenza da Cocquio (12,10), arrivo a Cittiglio verso le 16. Al via anche la leggenda Vos e la cunardese Pollicini. Al mattino la gara Junior internazionale
La passione per il ciclismo, da queste parti, non si ferma mai. Magari resta un momento in disparte, come è accaduto nel 2020, ma poi torna più forte di prima come dimostra l’allestimento del Trofeo Binda 2021, una delle sole due gare italiane inserite nel World Tour di ciclismo femminile (quella che una volta si chiamava Coppa del Mondo) e che riporta al centro dell’attenzione di appassionati e addetti ai lavori quella Cittiglio che diede i natali a uno dei più grandi corridori di ogni epoca, Alfredo Binda, appunto.
Domenica 21 marzo la corsa femminile tornerà a colorare le strade della Valcuvia e del Medio Verbano su quello che è un percorso ormai rodato, fatta salva la partenza da Cocquio Trevisago, la grande novità di questa edizione. Le atlete Elite – il massimo livello al mondo: segnatevi i nomi perché molti saranno alle Olimpiadi di Tokyo – gareggeranno tra l’ora di pranzo (il via alle 12,10) e il pomeriggio (arrivo previsto intorno alle 16) e saranno anticipate dal Piccolo Trofeo Binda, la gara juniores inserita nella Coppa delle Nazioni femminile. Un antipasto con le “star di domani” – la gara in passato ha incoronato diverse atlete poi divenute campionesse anche da senior – che scatterà alle 8,25 (sempre da Cocquio) per concludersi sul consueto arrivo di via Valcuvia a Cittiglio verso le 10,20.
Le due corse si svolgeranno a porte chiuse: non ci sarà infatti pubblico né durante le operazioni di partenza né sul rettilineo di arrivo e neppure nel cerimoniale delle premiazioni che saranno svolte con tutte le precauzioni del caso. Anche sulle strade è necessario evitare assembramenti di ogni tipo; chi invece sarà ammesso alla “bolla” – atlete, tecnici, organizzatori e addetti ai lavori di ogni genere – deve presentare un esito negativo al tampone effettuato nelle ore precedenti la gara.
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IL PERCORSO
Il “Binda” di categoria Elite può essere suddiviso in tre tratti: prima un anello (due tornate) che collega Cocquio, Olginasio e Besozzo, poi un lungo tratto per risalire la Valcuvia sino a Luino, con le salite di Grantola e Brinzio, infine il tradizionale circuito finale da ripetere quattro volte tra Cittiglio, Brenta, Casalzuigno, Cuveglio, Cuvio, la salita di Orino, Azzio e Gemonio per fare ritorno sul traguardo. In tutto, le partecipanti dovranno coprire la distanza dei 141,8 chilometri previsti.
Al mattino invece le giovani della Coppa delle Nazioni copriranno un tracciato di 73,4 chilometri senza la risalita della Valcuvia e con lo strappo di Orino da affrontare una sola volta nella tornata finale.
INFO TRAFFICO – Le strade percorse dalla carovana resteranno chiuse solo al transito delle atlete, quindi il traffico potrà defluire tra un passaggio e l’altro (dopo il segnale di “fine corsa ciclistica”). L’eccezione è rappresentata dalla zona dell’arrivo, quindi la via Valcuvia a Cittiglio chiusa a partire dal rondò dall’alba al termine delle operazioni di smontaggio dopo la gara.
LE PRETENDENTI AL TRONO
L’albo d’oro del Trofeo Binda è quanto di meglio si possa trovare sulla piazza ciclistica mondiale femminile. Basti pensare che a Stì hanno vinto fenomeni del calibro di Marianne Vos (4 volte), Emma Pooley, Liz Armistead, Nicole Cooke e la nostra Elisa Longo Borghini, ultima italiana a trionfare in via Valcuvia, unica azzurra a riuscirci nel nuovo millennio.
Anche questa volta la start list è di quelle notevoli: Vos c’è sempre (e se corre lo fa per vincere), è la campionessa uscente del 2019 e veste la maglia della Jumbo-Visma. Tra le sue rivali c’è anzitutto la sua connazionale Chantal Blaak (SD Worx) fresca vincitrice sulle Strade Bianche ed ex iridata; e poi la danese Cecile Uttrup Ludwig (FDJ), l’accoppiata della Trek Segafredo formata dalla piemontese Longo Borghini e dalla briannica Deignant, quella della Canyon Sram con la polacca Niewiadoma (prima a Cittiglio nel 2018) e la bielorussa Amialiusik. Altri due nomi da tenere in considerazione sono quelli di Amanda Spratt, capitana del team australiano BikeExchange (che ha sede europea a Brunello) e di Coryn Rivera (Team DMS, se correrà), vincitrice al Binda 2017.
L’Italia, naturalmente, non farà leva solo su Longo Borghini e la speranza di sentire risuonare l’Inno di Mameli a fine corsa è sempre viva. Tra le più accreditate al via ci sono l’ex iridata Tatiana Guderzo (Alé BTC), la 23enne veneta Sofia Bertizzolo (Liv Racing), la sua compagna di squadra Soraya Paladin, le affidabili Marta Cavalli (FDJ), Elena Cecchini (SD Worx) ed Elisa Balsamo (Valcar).
E poi non va dimenticata la portacolori della provincia di Varese, la 22enne Silvia Pollicini: la giovane di Cunardo gareggia per il team Valcar – Travel&Service, lo scorso anno ha vinto una gara “open” di Racconigi e nel 2021 ha ottenuto un buon piazzamento (13a) in Belgio alla Le Samyn de Dames. Pollicini è un’atleta in crescita, conosce bene il percorso e proverà a farsi notare sulle strade di casa, anche senza tifosi per via delle “porte chiuse”.
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