Povertà educativa: il diritto allo sport dei bambini
Due bandi aperti sino al mese di aprile mettono a disposizione fondi per contrastare la segregazione scolastica e potenziare spazi di aggregazione. Le proposte di UISP
È di questi giorni la presentazione di “Vicini di scuola”, il nuovo bando dell’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che scade il 29 aprile 2022 e mette a disposizione un totale di 10 milioni di euro “per contrastare i fenomeni di segregazione scolastica“.
Altri 20 milioni di euro sono stati messi a disposizione con il bando per la creazione o il potenziamento di “spazi aggregativi di prossimità” per minori tra i 10 e i 17 anni. L’obiettivo è offrire opportunità formative e socializzanti, anche in un’ottica di prevenzione del disagio giovanile, promuovendo il protagonismo e la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze, lo scambio tra pari e il coinvolgimento della “comunità educante”. Il bando scade il 21 aprile 2022.
Quella della povertà educativa è un’emergenza diventata ormai strutturale, che Uisp cerca di contrastare attraverso lo sport ormai da anni: «Affrontiamo l’emergenza povertà educativa già da tempo – dice Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione Uisp – la parola emergenza accompagna le nostre vite ma, nel frattempo, l’emergenza educativa si è nutrita con la pandemia, ed è oggi un aspetto che anche il mondo dell’associazionismo sportivo deve affrontare».
Lo sport è uno strumento che parla ai giovani e che unisce le diversità, è uno strumento che sostiene e sviluppa le competenze per la vita e riveste un’importanza fondamentale nell’ambito dell’apprendimento informale; incoraggia la partecipazione giovanile e di fatto promuove la coesione sociale. Lo sport può trasformarsi, e le regole le possono decidere le persone che lo praticano, meglio se sostenute da un ente come Uisp: possiamo allontanarci dai luoghi tipici dello sport e portarlo nelle strade, sostenendo le attività in outdoor e in ambiente naturale. Con l’approccio associativo, più malleabile e aperto alle novità, Uisp propone uno sport che non cerca la performance assoluta ma personale, che non scrive progetti sulla base del pensiero-adulto ma “naviga a vista” in una situazione nuova per tutti, basandosi su fondamenti valoriali e cardini progettuali ad ampio spettro.
«Qui possono stare insieme coprogettazione, processi partecipati, promozione del protagonismo giovanile, partecipazione attiva e impegno sociale all’interno delle comunità –conclude Barra – la scuola, così come la società e lo sport, non si costruisce dall’alto, dalla cattedra, così come i progetti non si costruiscono solo su tesi e teorie ma attraverso la capacità di immergersi nella realtà per modificarla».
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