Al Jrc Dance Club il flamenco fa incontrare persone di differenti nazioni
A Ispra i soci provenienti da diverse parti del mondo si incontrano nell'associazione UISP dedicata alla danza. Ce ne parla l'insegnante Paola Savino
Prendete persone che provengono da diverse parti del mondo, ognuna con la sua esperienza e sensibilità corporea, e fatele danzare. Quello che si genererà sarà uno spettacolo fatto di amicizia, condivisione, integrazione, e movimento. Questo grazie al flamenco, un ballo che è anche un viaggio nella storia.
Un viaggio che inizia da lontano, in India, con i gitani del Rajasthan e che è approdato in Europa attraverso le migrazioni. Un percorso di cui non vi sono tracce scritte, ma testimonianze di persone che vedevano gente comune cantare e danzare per le strade. La migrazione dei gitani – forse passata per l’Europa, forse dal Nord Africa, forse da entrambi i continenti – è approdata poi in Andalusia dove, a contatto con la cultura mussulmana e con quella dei neri che lavoravano nei latifondi, è iniziato il processo di ibridizzazione che ha dato origine all’attuale flamenco. Una danza che si è sviluppata anche con l’influenza del balletto classico e romantico europeo e francese.
Il flamenco, dunque, è un coacervo di moltissime culture, in cui ognuno può trovare qualcosa di se stesso.
Al Ccr di Ispra, dove ha sede l’associazione Asd Club di Danza affiliata a Uisp, le lezioni di flamenco sono tenute mensilmente da Paola Savino, un’insegnante milanese specializzata in pratiche psicofisiche per la salute e per la crescita personale. Per favorire la continuità didattica, il gruppo si allena anche in autonomia. Gli allievi provengono da diverse parti d’Europa, portando nel ballo la loro esperienza professionale fatta di viaggi e di incarichi importanti. Il flamenco diventa così un modo per divertirsi e nello stesso modo per continuare a viaggiare con il corpo e con la mente.
«Il flamenco ha una componente ritmica molto forte, che è la parte percussiva dei piedi. Poi vi è la parte danzata – spiega Paola Savino – A livello di crescita psicomotoria è molto efficace per la coordinazione. Il ballerino è insieme musicista percussionista e danzatore, cosa che richiede di coordinare la parte musicale e melodica. Poi vi è una componente espressiva, la danza solista, che implica una certa presenza, determinazione e precisione».
«Si danza principalmente con la musica dal vivo – continua l’insegnante – cosa che necessita di una sintonia tra chi suona e chi canta, tanto che il flamenco è utilizzato anche per attività di team building. Ci sono messaggi corporei codificati che consentono la comunicazione tra chi danza, suona o canta. Ci si muove, si suda e nello stesso tempo si sviluppa la capacità di relazionarsi con gli altri, e nello spazio».
Il Club di danza del Ccr è nato a Ispra nel 2005 e oggi conta più di 400 soci di paesi diversi, legati al Ccr, alla Scuola Europea di Varese e al territorio, e svolge attività sportive con finalità di integrazione e di socializzazione.
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