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Il GPBM spiega le vele: a Maccagno al via la 49° edizione del campionato italiano Meteor

GPBM Italy, anche quest’anno, ha rinnovato il proprio impegno nel sostenere UVM. Le interviste e le parole di Maurizio Pocaterra (UVM) e Luca Negri (GPBM Italy)

Generica 2020

Ha preso il via ieri, lunedì 9 maggio, la 49° edizione del campionato italiano riservato alle imbarcazioni di classe Meteor. La competizione durerà fino al 14 maggio e si terrà a Maccagno con Pino e Veddasca (VA), in un’area caratterizzata da panorami fra più suggestivi di tutto il Lago Maggiore.

Organizzatore della manifestazione è l’Unione Velica Maccagno (UVM), un circolo velico che dal 1977 richiama numerosi appassionati che vedono nell’acqua e nel vento due elementi con i quali divertirsi e praticare sport. L’acqua e il vento non sono soltanto destinati al puro divertimento poiché costituiscono due importantissime risorse nell’ambito delle energie rinnovabili.

GPBM Italy, anche quest’anno, ha rinnovato il proprio impegno nel sostenere UVM partecipando allo svolgimento del campionato edizione 2022. Sebbene UVM e GPBM Italy siano due “universi” apparentemente molto differenti, questo particolare sodalizio si fonda su molti sorprendenti aspetti in comune…Quali? Siamo andati a chiederlo direttamente a Luca Negri – Country Manager di GPBM Italy e Maurizio Pocaterra – Vice Presidente dell’UVM.

Si avvicina la data di inizio del 49° campionato italiano classe Meteor. È una manifestazione sportiva importante che è fra l’altro patrocinata dalla Regione Lombardia, dal Comune e Proloco di Maccagno. GPBM partecipa a questo appuntamento in qualità di main supporter, qual è il messaggio che GPBM vuole diffondere attraverso la propria presenza?

Luca Negri: «Fondamentalmente il supporto a questo tipo di manifestazioni è spinto dalla passione per la natura. Questa passione fa parte dei valori di GPBM che, anche in questa occasione, vuole diffondere un messaggio green. È un dato di fatto che a GPBM piaccia la competizione e gli sport alternativi, e siamo orgogliosi di sostenere sport come la pallacanestro o come in questo caso la vela attraverso UVM. Per quanto riguarda la vela, nel tempo abbiamo partecipato diverse manifestazioni veliche offrendo il nostro sostegno a UVM, sviluppando al contempo anche un lato umano e personale mantenendo nel corso degli anni un ottimo rapporto. Il significato che c’è dietro l’impegno di GPBM nel sostenere lo sport, si fonda sulla sensibilizzazione della società per un ambiente più sostenibile attraverso fatti concreti. C’è anche un altro aspetto importante. Sebbene le parole come ecologia e sostenibilità siano oramai utilizzate spesso in modo improprio, GPBM vede nello sport un’occasione perfetta per veicolare anche messaggi di inclusività, sfida e il rispetto dei valori. A mio avviso sarebbe fin troppo scontato farlo attraverso un classico messaggio corporate. Ad ogni modo, l’impegno che GPBM pone già da molti anni nel sostenere uno sport come la vela ci rende veramente fieri».

Maurizio Pocaterra: «GPBM è un partner che da anni ci sostiene e che si impegna assieme a noi nel diffondere la pratica della vela, puntando soprattutto sui più giovani. Sono convinto che chi ritiene di associare il proprio marchio a uno sport “libero” come la vela non può che essere un attento osservatore della società e della cultura in tutte le sue componenti, anche quella dell’arte marinaresca. Direi che nel corso degli anni ogni visione che UVM e GPBM hanno avuto per quanto riguarda la vela, si è poi rivelata un approccio che guarda molto al futuro. A proposito di visione futuristica, è un po’ come il Meteor che, sebbene sia un progetto di oltre 50 anni fa, è stato pensato guardando al futuro, poiché questo tipo di imbarcazione continua nonostante la sua età a regatare e veleggiare in tutta Italia».

Il campionato si svolgerà all’insegna del contatto con l’acqua alla ricerca da parte di tutti, partecipanti e organizzatori, del più basso impatto ambientale. Tant’è vero che sul bando di gara è scritto: “I partecipanti sono incoraggiati a minimizzare qualsiasi impatto ambientale negativo dello sport della vela”. Cosa si può dire riguardo alla relazione fra l’approccio a “impatto quasi zero” della competizione e la mission di GPBM che è molto simile in fatto di impatto ambientale?

Maurizio Pocaterra: «Mi verrebbe da coniare per l’occasione un mezzo slogan, “I piccoli passi per ridurre gli sprechi e gli impatti ambientali”. Noi di UVM portiamo avanti da anni questi valori attraverso la politica dell’associazione. Come il vento muove le barche a vela, le batterie muovono i veicoli, entrambe le energie guardano verso un futuro di minor impatto ambientale. Oggi la batteria viene assimilata molto al concetto di mobilità e di auto elettrica e il futuro è li. La barca a vela non ha alcun tipo di motore perché usa il vento ed è un principio molto antico. Riuscire a muoversi oggi grazie al vento può essere considerato un pregio, una capacità ma anche un privilegio che permette di pensare a un futuro migliore. Lo stesso concetto si può declinare verso chi produce batterie come GPBM, che sta affrontando un cambiamento davvero importante ed epocale. Inoltre, se proprio parliamo di antichità, possiamo paragonare il vento come un’energia antica allo stesso modo della batteria, perché effettivamente anche la batteria è un’energia antica, risalente a fine ‘700. Mi fa piacere pensare che ciò che lega vento e batterie è che il vento serve per viaggiare in barca ma anche a produrre energia per ricaricare le batterie. Proseguendo sul discorso di impatto ambientale, dico con orgoglio che la Carta Smeralda firmata da UVM è un documento che ci associa a tutte le società sportive come la nostra le quali manifestano la propria volontà nel ridurre l’impatto della plastica. Ad esempio, dal 2014, come contenitori monouso UVM ha adottato solo piatti, bicchieri e posate biocompostabili e così sarà anche per la cena e il rifresco degli equipaggi prevista in occasione del 49° campionato UVM, dove avremo il piacere di continuare nell’intento di adottare una politica plastica zero. Un altro fatto cui tengo precisare è quello della politica UVM sulla motorizzazione delle imbarcazioni: abbiamo scelto di dismettere progressivamente i motori 2T, altamente inquinanti e che rilasciano olio combusto in acqua, in favore di quelli 4T, e ci dispiace constatare che purtroppo i motori elettrici per imbarcazioni non sono ancora molto diffusi. Questo potrebbe essere un messaggio per GPBM».

Luca Negri: «Ecco un’altra caratteristica che ci accomuna con UVM: la loro politica va nella stessa direzione della nostra, anche se nel nostro caso l’azzeramento della plastica riguarda il packaging. Infatti, anche GPBM nel corso degli anni si è impegnata come UVM a raggiungere l’obiettivo di non utilizzare più la plastica ed è riuscita a cambiare la composizione dei propri blister. Con impegno siamo arrivati a individuare tutti i materiali non inquinanti per sostituirli a quelli utilizzati con il risultato che le confezioni dei nostri prodotti ricaricabili sono realizzate in materiale 100% biodegradabile. GPBM ha sempre portato la massima attenzione a questo aspetto, poiché promuove giornalmente l’uso di batterie ricaricabili, pertanto acquistare un blister di batterie che sia 100% biodegradabile è il miglior modo per essere coerenti con i messaggi di ecosostenibilità che diffondiamo».

Il vento sarà l’energia primaria del campionato velico di Maccagno, ma è anche una delle energie verso cui GPBM è maggiormente impegnata nei progetti di energia sostenibile. In questa situazione sport e tecnologia compiono un percorso comune che comprende la sfida, le problematiche e il raggiungimento del traguardo, il tutto sotto il denominatore comune: l’energia. Cosa ne pensi?

Luca Negri: «Mi riallaccio a quanto detto prima da Maurizio, ossia che il vento è un’energia antica ma che non invecchia mai, così come la batteria che come invenzione ha oltre 220 anni di età ma come principio non è mai cambiata. Anche a me, come a Maurizio, fa piacere notare che il vento lega in qualche modo imbarcazioni e batterie perché si tratta di energie. Ed è proprio l’energia il denominator comune che lega sport e tecnologia in questo momento, poiché è lo sport stesso che è sinonimo di energia, quella che serve per affrontare e vincere le sfide, ma vi è anche la tecnologia che permette di raggiungere livelli più alti e battere record su record. Proseguendo riguardo al concetto espresso da Maurizio in merito al Meteor, se tuttora questo tipo di imbarcazione è ancora più che valida lo si deve alla tecnologia e all’energia che il suo ideatore ha impiegato per portare a termine questo progetto. Ritengo che energia e tecnologia siano elementi essenziali per poter affrontare le sfide, anche quelle dove GPBM è maggiormente impegnata e che riguardano per l’appunto l’energia, ma quella sostenibile!».

Le soluzioni GPBM sono focalizzate sulla ricerca della massima efficienza e affidabilità. Anche il Meteor, che è il tipo di imbarcazione che disputerà il campionato, ha una buona efficienza (idrodinamica) ha un’attrezzatura semplice ma completa e soprattutto è sicura e robusta, maneggevole e facile da condurre. Vedi altre similitudini?

Maurizio Pocaterra: «Come altre similitudini in comune e di accostamento fra le soluzioni GPBM e il Meteor potrei dire ad esempio, un basso costo di acquisto e di gestione, la facilità di trasporto, la polivalenza e la possibilità di una gestione individuale. Parlando del Meteor, è un’imbarcazione che se ben condotta può muoversi anche con poco vento e in questa caratteristica vedo un paragone: una batteria GPBM se ben dimensionata può fornire energia, magari anche poca, ma per molto tempo. Anche se il progetto ha più di 50 anni, il Meteor a distanza di tutto questo tempo riesce ancora ad essere una barca dalle performance interessanti».

Parliamo di UVM: poiché è un’associazione che promuove uno sport a bassissimo impatto ambientale, qual è il rapporto che l’Unione Velica ha con il territorio circostante? Può raccontare qualcosa riguardo all’approccio che i giovani hanno con questo sport? C’è qualche curiosità che vuoi raccontare?

Maurizio Pocaterra: «L’Unione Velica Maccagno da sempre si impegna nel promuovere lo sport a basso impatto ambientale. Da oltre 40 anni promuoviamo la vela a tutti i livelli, poiché è uno sport adatto a tutte le età. Anche attraverso l’ambiente scolastico, offriamo un primo corso gratuito per tutti i bambini del comune di Maccagno per stimolarli e farli avvicinare alla vela. Detto questo, vorrei assolutamente raccontare qualcosa di Maccagno, lembo di terra geograficamente posizionato tra la Svizzera e il resto d’Italia, tra le montagne e il lago, e della sua lunga tradizione di pescatori che questo paese ha avuto nei tempi come molte altre cittadine del Verbano. È una tradizione che si fonda su radici forti e anche su qualche leggenda: si narra infatti che nel 962 d.c. l’imperatore Ottone I di Sassonia, a causa di un fortunale, naufragò nelle acque del lago Maggiore e fu proprio salvato dai pescatori del piccolo bordo di Maccagno. Oltre quella barcaiola va detto che Maccagno ha una vocazione sportiva che va oltre alla vela e tocca lo sport in genere. In queste zone è possibile praticare, oltre ai classici sport più diffusi, arrampicate su di una falesia attrezzata che si affaccia direttamente sul lago, fare numerose escursioni in MTB e, questo probabilmente non tutti lo sanno, sciare! Il comune di Maccagno si prende cura di due piccoli impianti di risalita a Forcora, proprio sopra Maccagno, così durante i mesi invernali è possibile farsi una sciata godendo del panorama sottostante. Ad eccezione del Mottarone, sono davvero pochi i luoghi dove si può sciare e rifarsi gli occhi con vista mozzafiato sul Lago Maggiore».

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Pubblicato il 10 Maggio 2022
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