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Addio Valascia, via alla demolizione della leggendaria pista dell’Ambrì Piotta

L'antico palaghiaccio è stato sostituito all'inizio dello scorso campionato dalla moderna Gottardo Arena. I tifosi: "L'ultimo fortino contro lo sport moderno"

pista valascia canton ticino

“L’ultimo fortino che ha combattuto lo sport moderno”, si legge nello striscione apposto dai tifosi locali al di fuori di un impianto sportivo leggendario che, a partire da oggi, verrà demolito. Siamo “in cima” al Canton Ticino, comune di Quinto, dove tutti stanno per dire addio alla Valascia, la pista del ghiaccio che per decenni ha ospitato le partite casalinghe dell’Ambrì Piotta, la squadra di hockey di due piccole frazioni che però è una presenza fissa nella Lega Nazionale A e vanta sostenitori sparsi ovunque (e una rilevante quota di supporters anche nel Varesotto).

La Valascia – il nome deriva dalle valanghe che spesso colpivano la zona – è stata inaugurata alla fine degli anni Cinquanta e – come hanno scritto i tifosi – è davvero rimasta un baluardo dello sport di un tempo. Mentre nel resto della Svizzera (e del mondo) sono sorte piste sempre più moderne, il “fortino” della Val Leventina è rimasto tale: freddissimo (ma ribollente di tifo), chiuso al di sopra (la copertura risale “solo” al 1979!) ma aperto alle spalle delle estremità, quasi irraggiungibile con la sua posizione a ridosso del traforo del Gottardo (ma per questo accessibile anche i fans della Svizzera interna).

Dalla scorsa stagione la squadra biancoblu ha cominciato a utilizzare la nuovissima Gottardo Arena (naturalmente subito ribattezzata “Nuova Valascia”) che si trova a poca distanza dal vecchio impianto, proprio accanto all’autostrada. Un palaghiaccio moderno e molto bello, che eredita la storia della Valascia senza tuttavia poterne ricreare la stessa aura di leggenda.

La pista – che aveva una capienza di 6.500 spettatori (ma le cronache parlano di 8.000 presenti alla finale di Coppa Svizzera del ’62 vinta dall’Ambrì) – è ufficialmente andata in pensione alla fine della stagione 2020-21 con l’ultimo match disputato in aprile tra l’HCAP e il Friborgo. Un mese fa invece la festa di addio con i tifosi e gli appassionati.

Oggi – lunedì 11 luglio – prende invece il via l’ultimo capitolo, quello della demolizione con le ruspe che hanno cominciato a erodere un vero e proprio simbolo dello sport ticinese e dell’hockey europeo. E in tanti, nelle ultime settimane, sono andati in pellegrinaggio per salutare la Valascia e cantare per l’ultima volta una “Montanara” in quel luogo.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 11 Luglio 2022
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