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Bocce, a Brezzo di Bedero vittoria esaltante di Massimo Moschini

L'atleta della Bederese si aggiudica la 18a edizione del trofeo Cesare Donà

Bocce varie

Poteva Brezzo di Bedero pensare di lasciare incompiuto il trittico che, senza premeditazione, si stava perfezionando nelle valli prospicienti la sponda lombarda del Lago Maggiore? Dopo le gare di Creva del 30 settembre e di Cuvio del 7 ottobre, ecco il terminale del 14 ottobre nella affascinante località rivierasca: il triangolo magico si è così completato.
Del resto il triangolo è simbolo esoterico per eccellenza, la sua configurazione, specialmente con l’equilatero, rappresenta il dinamismo e l’armonia e l’insieme degli elementi, tanto cari ai filosofi antichi: l’acqua, il fuoco, l’aria, la terra. Quindi un puro distillato armonico/dinamico che il mondo delle bocce ha saputo offrire ancora una volta, unendovi anche l’aspetto storico della competizione, dato che si è trattato della 18a edizione del trofeo che ricorda il presidente della Società a cavallo degli anni 2000 – Cesare Donà – e la sua consorte Emilia.

Bocce varie

Purtroppo prima delle fasi finali, che annoveravano fra gli undici vincitori delle eliminatorie ben quattro giocatori della Bederese, si verificava un misfatto, imprevedibile e confinato nell’imponderabile: il furto perpetrato a tre degli atleti locali dei pantaloni da gara. Panico assoluto, ricerca disperata di una soluzione che tamponasse in qualche modo la vicenda, soluzioni le più strampalate possibili, sembra che uno avesse addirittura ipotizzato d’indossare un kilt, idea immediatamente scacciata con sdegno perché ritenuto impudico, dato che veniva corso il rischio di mostrare le terga in qualche fase concitata del gioco.

Comunque le risorse umane nei momenti di difficoltà sanno essere quasi geniali e in qualche modo i tre malcapitati riescono a indossare pantaloni di tute, che seppure distanti le proverbiali mille miglia dalla divisa ufficiale, consentono di affrontare la contesa. Sembra, invero, una riedizione del film “L’armata Brancaleone” superbamente interpretato da Vittorio Gassman, ma si sa che in casi estremi non si può essere troppo schizzinosi. Gli incontri si snodano con puntuale regolarità, tanto da far temere una conclusione troppo rapida prima dell’atteso arrivo delle autorità: per fortuna un paio di partite si prolungano oltre l’ora, per cui non solo si rientra nei tempi previsti, ma si sfora ampiamente il tempo massimo ipotizzato.

Il favorito di casa Moschini arranca un po’ durante il quarto di finale, nel quale si scontra con Aquilini, fresco vincitore la sera precedente a Marnate, tuttavia la sua costanza in accosti calibrati gli consente di archiviare la pratica e di sconfiggere poi in semifinale il pimpante e agguerrito Bellaviti di Malnate. Dall’altra parte del tabellone sembrerebbe che possa emergere Todeschini, altro esponente della Bederese. Conduce l’incontro con Carera per 10-5 con una certa sicurezza e, more solito, gli intenditori pronosticano senza il minimo tentennamento una finale tutta locale. Errore di giudizio molto grave, perché il Carera è quel che si usa dire un osso duro che non si arrende tanto facilmente: comincia a rosicchiare qualche punto, forse perché l’avversario si reputava già vincitore, sino ad aggiudicarsi l’incontro per 12-10.

La finale non offre spunti di suspense, Moschini maramaldeggia sul Renese, forse sazio per il risultato sino a quel momento conseguito, sicuramente stanco per la maratona compiuta – era al suo quarto incontro – conducendo in porto il sospirato successo. La gara, fortemente voluta dai fratelli Donà, vede il volto soddisfatto di Claudio, che ricorda con delicatezza la figura dei genitori, accanto all’apprezzato schieramento dei sindaci della zona: da Daniele Boldrini di Brezzo di Bedero, accompagnato dall’assessore Davide Boscaro, a Enrico Bianchi sindaco di Luino, a Ermes Colombaroli sindaco di Porto Valtravaglia, oltre a Guido Bianchi, delegato provinciale e consigliere regionale della FIB.
È molto tardi, la mezzanotte è già scoccata da parecchio tempo, tuttavia il rinfresco di chiusura si prolunga: sembra che non ci sia alcuna volontà di chiudere la serata, davvero suadente per il clima, non solo esterno, ma soprattutto là sopra la vista dei campi, ora benignamente deserti.

PILLOLE DI BOCCE
14 ottobre – Brezzo di Bedero – finale regionale individuale BCD 1) Moschini Massimo – Bederese 2) Carera Gianantonio – Renese 3) Bellaviti Riccardo – Malnatese 4) Todeschini Antonio – Bederese Direttore di gara – Nacci Cosimo
23 ottobre – Reno c/o Comunale di Vergiate – festiva regionale juniores

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Pubblicato il 19 Ottobre 2022
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